𝓓𝓲𝓬𝓲𝓪𝓷𝓷𝓸𝓿𝓮 ♥︎ 19

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Mattino seguente

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Mattino seguente

Sharon si è appena alzata.
Dopo aver fatto colazione e vestita, esce di casa come sua abitudine, in tunica e copricapo.

Ignora le guardie che la guardano ogni volta attentamente e raggiunge la macchina.

Tante idee le frullano in mente.
Tutte collegate a John.
"Come stanno le cose effettivamente tra di noi?"
"Perché ti ho sentito freddo?"
"Come posso dirti la verità con la consapevolezza che ti perderei per sempre?"

Tra una domanda e l'altra, arriva in azienda.

Parcheggia e scende, notando subito il bel Divit camminare con il suo borsone da lavoro verso l'entrata.

A quel punto, rallenta il passo e si dirige anche lei verso l'entrata.

Ha una tunica e copricapo, ma è sempre meglio essere discrete.

Non appena nota Can entrare, si assicura a distanza che abbia preso l'ascensore e non appena ne ha la certezza, entra a passo sicuro e si dirige al bagno comune dell'azienda, dove vanno i clienti.

Entra e per fortuna non c'è nessuno.
Si libera da tutto e si sistema alla meglio, ripassando persino il trucco.

Mette tutto nella busta di carta che ha pensato di portare, mettendoci sopra giornali per non dare all'occhio.

Esce dal bagno e le viene da sorridere al solo pensiero di rivedere John.

Arriva davanti all'ascensore.
Preme il pulsante e dopo un po' le porte d'acciaio si aprono.

Entra e conta i secondi, come ogni volta, prima di vederle riaprirsi.

Con spalle dritte e pancia all'interno, cammina nel corridoio, salutando tutti.

Ovviamente cerca di capire dov'è John.

Continua a camminare e nota la porta chiusa del suo ufficio, compreso le tendine alla veneziana.

Cosa che solitamente John, apre quando è all'interno.

Scettica della sensazione che ha appena percepito, bussa alla porta .

Nessuna risposta.

A quel punto abbassa la maniglia.

Chiuso.

<Sherlin... John non c'è> è la voce di Can, che sta camminando in sua direzione.

𝐿'𝑖𝑛𝑔𝑟𝑒𝑑𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑇𝑟𝑎𝑑𝑖𝑡𝑜𝑟𝑒 ✯ 𝙼𝚒𝚌𝚑𝚎𝚕𝚎 𝚊𝚗𝚍 𝙷𝚊𝚗𝚍𝚎✯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora