9- ANNA

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Dopo aver passato in rassegna vari negozi, chiedendo se avessero avuto bisogno di una commessa, grazie alle mie conoscenze di italiano, inglese, spagnolo e francese, finalmente avevo trovato un lavoretto in un negozio di abbigliamento, nel reparto uomo e bambino.

Lavoravo lì ormai da un paio di settimane. Mi trovavo bene e quel lavoro mi piaceva. Amavo aiutare i clienti nella scelta degli abiti, mi piaceva mostrare i vari modelli di vestiti e tutto ciò mi permetteva di mettere alla prova il mio inglese. Inoltre, non c'era il caos che invece regnava al ristorante.

Quel mattino, stavo servendo una donna venuta al negozio per acquistare un abito per il figlio, un amabile ragazzino di circa dieci anni. Le proposi un completo blu che gli fece subito provare. Poco dopo, il ragazzino uscì dal camerino indossando l'abito come fosse un piccolo modello, distinto e composto, e fece qualche passo davanti a noi.

«Questo gli sta davvero bene» osservai. Sembrava un vero e proprio ometto, elegante e impeccabile.

Anche lui si dimostrò entusiasta dell'abito e mi rivolse un sorriso che ricambiai.

Amavo i bambini e il mio desiderio era sempre stato quello di avere dei figli, una famiglia con un uomo gentile e amorevole. Il mio incontro con Antonio, però, aveva cambiato tutto.

«Bene, lo prendiamo» disse la donna.

L'accompagnai alle casse, prima di tornare a occuparmi della merce, in attesa di altri clienti.

Stavo sistemando delle camicie su uno scaffale, quando qualcuno entrò, richiamando la mia attenzione. «Non posso crederci, sei proprio tu?»

Nell'udire quella voce, mi voltai. Un uomo alto, dai capelli biondo scuro e gli occhi color zaffiro mi si avvicinò, coprendo con pochi passi la distanza che lo separava da me. 

Lo riconobbi all'istante. Sarebbe stato impossibile il contrario. La sua bellezza non solo non passava inosservata, ma restava impressa nella mente di chiunque avesse avuto la fortuna di incontrarlo.

Era l'affascinante giovane conosciuto durante l'incidente al ristorante. Mi sentii avvampare al ricordo della brutta figura che avevo fatto davanti a tanta gente e subito desiderai scomparire.

«Ricordi l'inconveniente degli spaghetti?» chiese.

«Come potrei dimenticarlo...» mormorai scuotendo la testa, affranta. «Mi scuso ancora per quello che è successo.»

Lui mi sorrise. Un sorriso così disarmante che sentii il mio cuore accelerare. 

Il mio sguardo scivolò incontrollabilmente su tutta la sua figura. Indossava pantaloni scuri, una camicia bianca sotto una giacca nera elegante che non nascondeva la potenza della sua muscolatura, le mani affondate nelle tasche gli conferivano un'aurea di potere. Tornai con lo sguardo sul suo viso e, ancora una volta, fui catturata dai suoi occhi. 

Mentre lo fissavo, mi sembrò che tutti i rumori all'interno del negozio fossero spariti e non solo i rumori, ma anche gli oggetti e perfino le persone, come se l'entrata in scena di quell'uomo avesse lanciato un incantesimo su tutti noi.

Tuttavia non fu solo la sua innegabile bellezza ad attrarre la mia attenzione. Qualcos'altro in lui mi colpì. Qualcosa nella sua espressione che mi indusse a pensare che fosse felice di avermi incontrata di nuovo. Sicuramente mi stavo sbagliando. Perché mai avrebbe desiderato rivedermi? Il nostro primo incontro era avvenuto all'insegna di una figuraccia epica, chiunque avrebbe preferito non imbattersi mai più nella sottoscritta.

A meno che…

Un campanello di allarme risuonò in me. Se si fosse trattato di uno di quelli in cerca di divertimento? Uno di quegli individui superficiali a caccia di una ragazza disponibile con cui trastullarsi e poi scaricare come spazzatura? Oppure uno di quegli uomini che si fissavano sul loro obiettivo e fino a quando non lo avevano raggiunto non si sarebbero arresi? Magari uno come… Antonio.
Sapevo che di soggetti simili era pieno il mondo. Ma ne avevo già incontrato uno ed era stato più che sufficiente. Forse mi stavo semplicemente sbagliando, forse le mie esperienze negative mi avevano resa diffidente a tal punto da farmi travisare la realtà.

The Mind Owner - 1 La tua mente è miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora