09. Bellezza sfiorita

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La nave sfiorava delicatamente il blu profondo, Louis al comando si guardava intorno, Luke stretto tra le braccia di Michael, Liam tra quelle di Zayn, lui solo con il mare, a guardare quella distesa immensa di paradossi, il tutto e il nulla, il mare. Aveva sempre creduto che quello potesse essere il suo unico amore, l'unica cosa a cui mai avrebbe rinunciato, pur di sfidare la morte ogni giorno avrebbe solcato quei mari, ricercando tesori e perseguendo leggende, pensava che tutti, tutta la sua ciurma, la sua famiglia, forse tutti i pirati la pensassero come lui,ma guardandoli, in quel preciso istante, capì che il mare, la vita che fino ad ora avevano vissuto sarebbe passata in secondo piano, era passata già in secondo piano, pur di non separarsi avrebbero dato via qualsiasi cosa.

Non capiva, Louis non comprendeva come una cosa del genere potesse ancorarti, arenare completamente la tua vita. Louis non sarebbe mai cambiato per nessuno, lui era un pirata, non un amante, eppure, eppure questa paura inquieta che gli arrocchiva il cuore, lo stringeva forte in una morsa portava dubbi, dubbi e incertezze di cui il maggiore non aveva bisogno, giurava di non averne bisogno ma continuava a rimuginarci. Quello stupido ricciolino, con quel suo dannato corpo e quel suo modo di parlare così irriverente, la sua testardaggine, estrememente simile a quella di Louis, quelle due fossette, quelle due fottutissime fossette, okay, calma, no, gente bella ne aveva vista, anche più bella di Harry, forse, ma c'era qualcosa, qualcosa di innominabile che lo attirava a quel dannato ragazzino.

-Louis, non averne paura.-

Il maggiore si voltò verso il biondino sorpreso, quel ragazzo riusciva sempre a stupirti con i suoi momenti di serietà.

-Biondino, non so a cosa ti stai riferendo e poi non ho paura di nulla, no?-

Niall rise. -Devo ricordarti dell'ultima volta in cui hai visto il cracken?-

-Avevamo detto che non se ne sarebbe parlato mai più.-

Il biondino appoggiò una mano sulla spalla di Louis. -Parlo sul serio, non farti bloccare dalla paura, non negare quello che senti, potresti essere felice, non perdere un occasione simile solo per la tua testardaggine.-

-Continuo a non comprendere il tuo discorso.-

-Lo sai di che parlo, di chi parlo.-

Louis sospirò, era forse così facile da leggere?

-Niall io amo la mia vita, questa vita, amo tutto, tutti gli aspetti di questa vita, ma non potrei, non riuscirei a viverla con Harry al mio fianco.-

Niall scosse la testa con vigore, e indicò i ragazzi davanti a loro.

-Guardali, loro ci sono riusciti, sono felici...-

-..ora, ma poi, quando dovremmo entrare in quella grotta, saranno presi dal terrore di poter perdere l'altro, saranno distratti, preoccupati, soffriranno, per una paura così dannatamente concreta nella vita che facciamo. Io non posso, non posso vivere nel terrore di perderlo da un momento all'altro, se potessi rilegarlo su questa nave ed essere certo che sia al sicuro, forse potrei considerarla una possibilità, ma guardaci, guardami, già mi ha ridotto in polvere e ancora non lo amo, già sono disperatamente terrorizzato da cosa gli stia succedendo, non voglio vivere così.-

Louis prese un respiro, sembrava mancargli l'aria, Niall non aprì bocca, gli afferrò con forza il braccio e lo fece voltare per stringerlo in un abbraccio. Il timone sbandò, e così la nave, tutti si voltarono a gurdare la scena preoccuparti per la botta, quando li notarono, quando videro le mani di Louis aggrapparsi con disperato bisogno alla camicia di Niall si separarono per prendere il suo posto, aveva bisogno di riprendersi. Luke gli diede il cambio e i due si andarono a sedere accanto a Micheal.

Il ragazzo lo guardò con un sorriso triste sul volto. -Lo so.- sussurrò per poi sfiorargli la schiena in forma di sostegno e voltare lo sguardo verso Luke.

Louis da quel momento non aprì bocca, fissò l'orizzonte e quella dannata grotta, aveva paura, e non della morte.

***

Harry sapeva che avrebbe dovuto aspettare i rinforzi, ma l'impazienza di varcare quella soglia era enorme, immagginava, ricordava cosa ci fosse dietro quell'inisieme di mattoni e magia, sarebbe finalmente tornato a casa, da sua madre. Sua madre, forse non era pronto, non era pronto a non vederla risplendere nel suo abito bianco come una volta, non era pronto a non vederla bruciare di potere, non era pronto a vederla mangiata, divorata dal tempo e dalla maledizione, lei che il tempo non lo aveva mai temuto, lei che il tempo non l'aveva mai scalfita, Teti, una ninfa, meravigliosa, la cui bellezza non sfiorisce.

Una lacrima, una singola lacrima scivolò sul volto del riccio, solcò la sua pelle per poi unirsi alla marea di salsedine sotto di lui, l'acqua, trasparente, specchio limpido, brillò a contatto con la goccia di oceano scappata agli occhi tristi di Harry, si illuminò con cerchi concentrici di un blu brillante, la porta tremolò e così il muro di magia che alleggiava intorno ad essa.

Harry sospirò, sua madre sapeva che era lì.

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Capitolo un po' più corto del solito, ci tenevo a scusarmi per l'aggiornamento sporadico ma sono sotto esame,

Grazie del supporto che mi state dando <3<3<3<3

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Legends' keeper || Larry || A short pirate storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora