Passarono altri cinque anni, e Ryuunosuke, ormai quattordicenne, fu invitato ad una festa, beh, quasi invitato, perché non conosceva nessuno, neanche la festeggiata... Com'è che si chiamava? Mikasa... Fu sua madre a invitarlo, sperando si fosse divertito...
Una volta arrivati davanti alla casa, Mori fermò l'auto e guardò Akutagawa sorridendo, quest'ultimo era agitato, molto agitato <<Senti, non ne sono sicuro... Forse non dovrei andarci...>> gli disse, stringendosi i pantaloni dell'abito formale che si era messo <<Ryuu, sono giorni che insisti per andarci! Non vorrai rinunciare, ora...>> gli rispose Ogai, mentre Ryuunosuke si mordeva un labbro <<Non conosco nessuno! Potrebbero odiarmi... E...e questo vestito, è orribile!>> si indicò il completo <<Lasciamo stare...>> continuò, guardandolo implorante <<Fai un bel respiro, non c'è ragione di agitarsi. È una festa di compleanno! Sono sicuro che piacerai a tutti! Ti divertirai, ti farai nuovi amici... Coraggio>> gli disse Ogai, dolcemente.
Ryuunosuke fece un respiro profondo e scese dallauto, poi riguardò Ogai <<Non dimenticare il regalo>> lo avvertì l'uomo, porgendogli un pacchettino, che altro prese subito <<È un libro di poesie di Edgar Allan Poe, è molto raro, vedrai che le piacerà>> sorrise, ma Ryuunosuke no, rimaneva sempre con quello sguardo da cucciolo impaurito <<Non temere, andrà tutto bene>> cercò di consolarlo Mori <<Passo a prenderti alle cinque, divertiti>> sorrise, per poi rimettere in modo l'auto e andare via.
Ryuunosuke si guardò intorno agitato e poi si avvicinò alla casa, poi, cercando di rilassarsi, suonò al campanello.
Dopo alcuni secondi gli venne ad aprire una signora, colei che lo aveva invitato al compleanno di sua figlia <<Ehi, Akutagawa-kun! Entra!>> sorrise la donna, lasciando passare il ragazzino <<Salve>> la salutò formalmente, facendo un piccolo inchino <<Ehi Mikasa, vieni! Io devo andare!>> urlò lei, verso un'altra stanza con le porte belle grandi, poco dopo sbucò fuori una ragazza dai capelli visibilmente tinti e con parecchio trucco in volto.
Era disgustosa, sembrava una bambola... pensò Ryuunosuke.
Fece un finto sorriso <<Ciao! Ryuunosuke, giusto? Vieni, siamo di là... Alcuni compagne e i ragazzi meno idioti che ho trovato>> iniziò Mikasa, per poi afferrare il pacchetto che aveva in mano il corvino <<Un regalo per me? Figo, grazie...>> borbottò <<Io vado amore, occupati dei tuoi amici, e non combinate guai!>> la avvertì la madre, uscendo di casa <<Certo...>> disse la ragazza, entrando poi nel salotto, seguita da Ryuunosuke.
<<Finalmente se n'è andata!>> esclamò Mikasa sorridente, avvicinandosi al divano dove vi erano due ragazze come lei, nessuna acqua e sapone, e due ragazzi, entrambi con la faccia da scemo.
<<Gente, lui è Ryuunosuke Akutagawa! È all'unità 4, con mia madre>> disse, con tono leggermente schifato l'ultima frase, posando il suo regalo sul tavolino, insieme agli altri <<All'unità 4? "Area paranormale"?>> gli chiese uno dei ragazzi <<Uuh e che cosa fate? Piegate cucchiai? Parlare con i morti? Roba del genere?>> ridacchiò l'altro ragazzo, facendo ridere anche tutti gli altri <<No, no>> rispose Ryuunosuke <<Fantastico! Cominciamo! Prendo la birra! Ragazzi: voi le imposte, ragazze: le candele! E tu Ryuunosuke, occupati della musica... Diamoci dentro!>> rise Mikasa, per poi uscire dal salotto.
Ryuunosuke sorrise lievemente, poi si avvicinò allo stereo e si accovacciò per scegliere la musica, dopo alcuni secondi premette play e si rialzò <<Che cos'è questa schifezza? Tsk, levati...>> gli disse una delle ragazze, facendolo spostare, poi mise lei la musica <<Mettiamo una cosa di questo secolo, qualcosa che spacca!>> esclamò, per poi tornare dai suoi amici.
STAI LEGGENDO
Un corpo, due anime《Shin Soukoku》
Fanfiction«Sono nato con uno strano dono, la capacità di vedere cose che nessun essere umano ha mai visto prima...» «Mi hai mentito anche quella sera nel mio appartamento?? [...]» «Ryuunosuke! Maledizione, fermo! Ci farai uccidere!» «Nessuno potrà mai più men...