1 - La mia amica immaginaria

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Neve, bambini che giocano, divertimento...

Ryuunosuke Akutagawa poteva vedere queste belle cose solo dalla finestra, non lo facevano uscire, i suoi genitori ritenevano che lui fosse un pericolo pubblico, soprattutto suo padre... solo perché il poverino era nato diverso, con poteri strani e a volte spaventosi, era nato con un'entità legata a a lui, sin dalla nascita.

Le altre persone erano impaurite da quel bambino di soli otto anni e da Rashomon, sì, era questo il nome di quello spirito.

L'unica cosa che poteva fare era stare chiuso in casa, fermo, ad osservare l'ambiente esterno, tranquillo e innevato...

<<Ryuu, tesoro?>> a risvegliarlo dai pensieri fu la sua mamma, così si girò verso di lei e la guardò <<Amore, perché non trovi qualcosa da fare? Non puoi stare tutto il giorno alla finestra>> gli disse con un sorriso caloroso, e in risposta lui annuì un po' e scese dalla cassapanca su cui era seduto, sua madre sorrise e tornò a preparare la cena.

Ryuunosuke si guardò intorno e decise di andare al piano di sopra per cercare qualcosa da fare.

Si affacciò nello studio dove suo padre lavorava e lo guardò curioso <<Vai a giocare di là Ryuunosuke, sto lavorando>> ordinò l'uomo senza neanche guardare suo figlio, concentrato sul suo computer.

Il piccolo fece un'espressione triste e fece per andarmene, ma un rumore di un oggetto caduto lo fece fermare <<Lo trovi forse divertente, Ryuunosuke??>> si girò confuso verso suo padre e notò che stava raccogliendo un intero blocco di fogli che fino a due minuti fa erano tutti ordinati e divisi a seconda dell'argomento <<Non guardarmi, sparisci in camera tua!>> gli ordinò seriamente arrabbiato e subito l'altro sparì dalla sua visuale andando nella propria stanza.

Si stese sul suo letto e strinse a sé il suo coniglio di peluche azzurro <<Non ce n'era bisogno, Rashomon... sai come mi tratta poi, devi smetterla...>> disse Ryuunosuke alzando lo sguardo, subito l'entità gli risponse, ma poteva sentirla solo il bambino.

Quest'ultimo poi sospirò e scese dal letto lasciando il peluche sul cuscino, si diresse verso il bagno e accese la luce quasi immediatamente per poi fare quello che doveva fare.

Si lavò le mani e si guardò allo specchio, sorrise e iniziò a fare delle smorfie ridicole facendo ridere sia Ryuunosuke che sé stesso, ridacchiò, tuttavia, non appena si asciugò le mani, si spense la luce lasciandolo nel completo buio <<R-Rashomon...? Sei stata... tu?>> chiese Ryuunosuke, iniziando a spaventarsi, subito l'entità gli rispose di no, così corse fuori dal bagno sbiancando dalla paura.

Aveva sempre avuto paura del buio, gli succedevano sempre cose spaventose e brutte che terrorizzavano persino Rashomon.

<<Ryuu, amore? Puoi venire un secondo?>> il bimbo sentì sua madre dalla cucina, così scese subito andando vicino a lei <<Si, mamma?>> la guardò <<Piccolo, mi potresti prendere la farina in cantina?>> chiese lei, e, un po' esitante, lui annuì uscendo poco dopo dalla stanza.

Osservò la porta della cantina e la aprì scrutando l'oscurità dell'interno, deglutì e cercò l'interruttore accendendo subito la luce.

Entrò lasciando la porta aperta e si guardò intorno cercando il sacco di farina con lo sguardo, dopo un po' Rashomon gli parlò, e lo avvertì che non erano soli.

Ryuunosuke aumentò il passo e, appena vide quello che stava cercando lo afferrò subito stringendolo tra le sue braccia, correndo poi verso le scale e la porta.

All'improvviso la lampadina si ruppe lasciandolo al buio, così il piccolo iniziò ad avere paura <<R-Rashomon...? S-sei... stata tu...?>> chiese tremando, e non appena gli rispose negativamente la porta si chiuse con violenza e qualcosa di freddo e veloce si schiantò sulla sua pelle graffiandogli le braccia e una guancia, Ryuunosuke iniziò a gridare dal terrore e poco dopo corse verso la porta, aperta con forza da Rashomon, lasciando cadere il sacco di farina a terra.

Un corpo, due anime《Shin Soukoku》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora