8 - Come gli altri

69 10 2
                                    

Erano passati ben due anni da quell'evento orribile a quella festa di compleanno, ora Akutagawa aveva 16 anni, era nel pieno dell'adolescenza, e... beh...

<<Ho detto "no", e adesso finiscila!>> esclamò Ogai Mori, sì, stavano discutendo, e in quel momento Ryuunosuke era vestito da cattivo ragazzo, si era tinto i capelli di un colore strano e si era messo del trucco sugli occhi, soprattutto la matita, perché voleva uscire.

<<Ti prego Mori-san, solo per una volta! Ci vanno tutti i miei compagni di classe, e non farò tardi, ok? Te lo prometto!>> disse Ryuunosuke, implorante <<Stai solo sprecando fiato, Ryuu>> ribatte lui <<Così non è giusto! Perché tutti gli altri possono uscire e io invece no?? Faccio tutto quello che mi chiedi, tutti i giorni! E mai che possa divertirmi un po'!>> urlò il ragazzo <<Per l'ennesima volta, Ryuunosuke, tu non sei come gli altri, e ci sono regole da seguire!>> rispose Mori, guardandolo <<Non ho chiesto io di essere così! Voglio solo uscire, e avere degli amici, ed essere come tutti i ragazzi della mia età!>> <<Ma tu non sarai mai come loro! È una cosa che devi accettare!>> concluse lui, facendo zittire Akutagawa <<E ora buonanotte>> disse, per poi uscire da entrambe le due stanze, lasciandolo solo con Koyo, che in tutto questo non aveva aperto bocca.

Ryuunosuke cacciò un urlo per la rabbia e si sedette sul mio divano, imbronciato, a guardare in basso, con i nervi a fior di pelle.

La dottoressa gli posò una mano sulla spalla, ma lui la scacciò e distolse lo sguardo <<Sarò qui accanto, chiamami se hai bisogno, ok?>> gli chiese, però lui non rispose, poi la vide uscire dalla porta e chiudersela alle spalle.

Ryuunosuke sbuffò rumorosamente guardando il vuoto, poi si alzò di colpo <<Fanculo>> borbottò irritato, guardandosi intorno per vedere che fare.

Guardò verso una delle telecamere, sapendo che dietro allo schermo c'era Koyo Ozaki, e mise il broncio <<È sabato sera e io sono rinchiuso qui! Ho solo voglia di uscire e divertirmi un po'!>> urlò in modo quasi disperato <<Sai che non posso, le regole sono regole...>> gli rispose lei, facendolo sospirare <<Ti prego... Andiamo, Koyo-san! Ti prego! Fammi uscire, solo per questa volta... Ad Ogai non devi dire proprio tutto!>> guardò la telecamera, implorante <<Mi dispiace principessa, ma non posso... Non decido io>> disse.

Akutagawa sbuffò e guardò in basso, guardandosi attorno, ad un certo punto Rashomon inizia a buttare all'aria e ad aprire i mobili e cose varie, e lui non le disse niente <<Smettila Ryuu! Se fai così non otterrai niente! Non puoi uscire. Punto!>> esclamò Koyo, facendolo sbuffare nuovamente <<Basta così, Rashomon... Non gliene frega un cazzo se sfasciamo tutto in questa stupida camera... Così non funziona, dobbiamo capire come fare...>> disse all'entità a cui Ryuunosuke era legato.

Ad un certo punto gli venne un'idea, e fece un mini sorriso <<Vai, Rashomon>> disse, dopo averle comunicato cosa doveva fare mentalmente.

Dopo alcuni minuti Akutagawa vide la porta dell'appartamento aprirsi e una Koyo con gli occhi bianchi senza pupille si spostò da un lato per farlo passare: Rashomon l'aveva posseduta.

Il sedicenne guardò verso la donna con sguardo leggermente preoccupato <<Mi dispiace tanto, Koyo-san... Non avrei mai voluto fare questa cosa... Ma tu lo capisci... È che... Io devo uscire stasera...>> le disse, anche se lei non poteva sentirlo.

Un corpo, due anime《Shin Soukoku》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora