Ho la foto buggata, perciò la metto qui🙂
Ryuunosuke, ora 18enne, si trovava in una delle stanze del laboratorio, lui e Ogai dovevano fare un esperimento, il ragazzo aveva quattro oggetti di fronte a sé, sul tavolo, e il suo compito era vedere se vedeva qualsiasi cosa con i suoi poteri, e aveva quella specie di corona che serviva per controllare i suoi parametri, e a questo ci pensava Ozaki.
«Pronto?» chiese Ogai, e Ryuunosuke annuì «Sì» poi osservò gli oggetti «Koyo?» la avvertì il professore «Ok, sto registrando» rispose Ozaki.
Ogai riguardò Ryuunosuke «Concentrati, Aku... dimmi se senti qualcosa di particolare riguardo ad alcuni di questi oggetti» disse, il diciottenne annuì e toccò una foto, ma non sentì nulla, perciò passò ad un altro, un carillon, che aprì.
Vedi qualcosa, Rashomon?
Ad un certo punto lei gli mostrò un flashback nel quale una bambina bionda dagli occhi azzurri ringraziava il padre del regalo, ovvero questo carillon, il quale fece sentire strano Akutagawa, credeva... di conoscerla, e i suoi dubbi cessarono appena vide che quel padre era Ogai Mori.
Era della figlia di Mori-san...
«Aku? Tutto bene?» Ogai chiese a Ryuunosuke, preoccupato «Sì... sì, sto bene» rispose il ragazzo «Hai visto qualcosa?» chiese nuovamente, facendo leggermente sbiancare l'altro, più del solito «N-no... no era... era tutto confuso, non ho visto bene» sussurrò, mentendo, e senza guardarlo.
Dopo un po' il telefono del laboratorio squillò, e Ozaki rispose «Sì?... Ogai Mori?... Ok, glielo dico» poi si girò verso i due «Ogai? C'è un tale di nome Osamu Dazai, dice che sai di cosa si tratta» continuò, e lì Ryuunosuke poté notare l'uomo indurire il viso e alzarsi dalla sedia «Sì... torno tra un attimo...» sospirò quest'ultimo, per poi uscire dalla stanza.
Akutagawa si levò l'aggeggio dalla testa e si alzò dalla sedia, andando vicino a Ozaki e parlando con lei.
Curiosa, Rashomon trapassò la porta e spiò il dottor Ogai Mori e l'uomo che si trovava con lui, Osamu Dazai.
«Senta, io non... gli ho ancora detto nulla... mi serve più tempo...» dice Ogai, ma l'altro fece di no con la testa «No. Professore, lui deve venire con me, sono gli ordini» ribatté Osamu «Maledizione... è solo un bambino! La mia assistente e io siamo l'unica famiglia che ha adesso! Non ha la minima idea di com'è la vita là fuori!» esclamò l'altro «Senta... Mori, io la capisco, mi creda... ma gli ordini sono ordini...» lo fissò il tipo, capelli castani, così come gli occhi, sguardo freddo, poi sospirò «Lo va a chiamare lei o devo andarci io?» aggiunse, facendo arrendere il professore.
La porta si aprì e Ogai guardò Ryuunosuke in modo abbastanza triste «Aku? Puoi venire per favore?» chiese, per poi richiudere la porta.
Ryuunosuke fece uno sguardo curioso e lo raggiunse, notando anche l'uomo alto che era con lui «Cosa... cosa succede, Mori-san?» chiese il diciottenne, confuso «Sembri agitato» continuò «Ryuu... lui è... uhm... Osamu Dazai, della CIA... L'agenzia... l'agenzia vuole che tu segua un addestramento presso la scuola militare di Camp Peary» gli spiegò Ogai «Osamu si occuperà di te d'ora in poi...» continuò, mentre Ryuunosuke spostò lo sguardo verso il tipo della CIA «Devi partire con lui, Ryuunosuke... oggi» concluse.
Lo sguardo di Akutagawa si fece sconvolto e incredulo e cercava di metabolizzare il tutto «È uno scherzo, vero?» chiese «Non vado da nessuna parte» disse freddamente, mentre delle lacrime cercavano di sfuggire al suo controllo «Cosa sono, un giocattolo?? Una specie di cavia da laboratorio??» alzò la voce, attirando l'attenzione anche di Ozaki, che li raggiunse «Ma tu hai mai... pensato a quello che voglio io??» chiese il ragazzo, piangendo, mentre Ogai gli accarezzò una spalla «Aku, lo so... lo so, è complicato... ma devi capire, questa è... una grande opportunità per te» disse, cercando di calmarlo, ma successe esattamente l'opposto «Dite pure alla CIA di andare a farsi fottere, perché io non mi muovo da qui!» urlò Akutagawa, rabbioso.
Facendo così, però, fece perdere la pazienza a Osamu Dazai «Dio, senta signorino Akutagawa, non me ne frega nulla delle sue patetiche turbe adolescenziali, chiaro? Può battere i piedi finché vuole, ma adesso lei chiude quella bocca e fa come dico io! È mio adesso!» gli si avvicinò e lo fissò, irritato, nonostante cercasse di mantenere la calma.
Ryuunosuke lo guardò male «Vai... a farti fottere» disse, freddamente, facendo rimanere un po' stranito Osamu «Ok, va bene, andiamo, l'hai voluto tu» poi afferrò Akutagawa per un braccio con forza, facendolo sussultare e scatenando l'ira di Rashomon, che iniziò a far lampeggiare tutte le luci e tremare i vetri che circondavano tutti «Aku, no...» disse Ogai, preoccupato «Ryuunosuke, smettila subito! Ti prego!» esclamò nuovamente, e dopo un po' il diciottenne gli obbedì, con il capo chino «Ti prego... fallo per me...» lo implorò l'uomo.
Ryuunosuke sentì un groppo in gola «Vado a prendere le mie cose» sussurrò, tirando su col naso «Solo l'indispensabile! Abbiamo di tutto al Camp Peary» avvertì Osamu, ma Ryuunosuke lo ignorò, per poi dirigersi verso la sua stanza, senza guardare nessuno.
[...]
Appena dentro la stanza, Ryuunosuke chiuse con violenza la porta alle mie spalle, scoppiando in lacrime, scivolando contro la parete e posandosi una mano sul viso.
Dopo un po' si rialzò e prese un borsone nero da uno dei suoi armadi, continuando a piangere, cercando di calmarsi, ma senza risultati.
Prese alcuni abiti, delle scarpe, una foto in cui vi erano raffigurati lui, Ogai e Ozaki, il suo tigrotto bianco di peluche, compagno di mille notti, e lo spazzolino.
Si avviò successivamente alla porta e la aprì, diede un'ultima occhiata alla sua casa e uscì, trascinando i piedi.
[...]
Tornò dagli altri e li guardò, con sguardo vuoto e triste, Ozaki fu la prima ad avvicinarsi e ad abbracciarlo «Sta' tranquillo... vedrai che starai bene... cavolo... mi mancherai da morire, piccolo» gli disse, con le lacrime agli occhi, poi si avvicinò Ogai «Verrò a trovarti appena posso... non ti deluderò...» disse, accarezzandogli i capelli dolcemente «Per te ci sarò sempre» aggiunse, abbracciando forte il ragazzo, mentre dagli occhi di quest'ultimo non smettevano di uscire calde lacrime.
All'improvviso si sentì Osamu sbuffare «Dobbiamo andare» disse, Ryuunosuke non lo guardò neanche e si avviò verso l'uscita dell'edificio, il castano lo raggiunse e gli lanciò delle occhiate, ma il più basso lo ignorò deliberatamente.
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Un corpo, due anime《Shin Soukoku》
Fanfiction«Sono nato con uno strano dono, la capacità di vedere cose che nessun essere umano ha mai visto prima...» «Mi hai mentito anche quella sera nel mio appartamento?? [...]» «Ryuunosuke! Maledizione, fermo! Ci farai uccidere!» «Nessuno potrà mai più men...