28. Sorrisi ed inviti

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📍Milano, Italia

Nessuna fine perché siamo еterni
In ritardo per l'ultima metro
A mezzanotte perché siam fantasmi
Da qualche parte mentre ci pensiamo
Vicini, commetterei un omicidio

Le nostre impronte sul vetro
Al confine tra un bacio e un incendio.


{DANIEL}

Il torcicollo mi sveglia quando il sole sta tramontando al di là dei comignoli.
Trattengo uno sbadiglio e mi muovo con cautela sciogliendo i muscoli intorpiditi mentre cerco di staccare la pelle sudata da quella sintetica che ricopre il divano.
Un venticello estivo entra dalla finestra portando con sè i rumori della metropoli, viva più che mai a quest'ora del giorno.

Stiracchio la schiena e mi lascio scappare uno sbadiglio, guardando la fiorista all'angolo ritirare l'insegna all'interno del negozio.

Girovago per il salotto e poi per i corridoi del grazioso appartamento, fermandomi davanti alla porta aperta della camera da letto, dove le coperte e le lenzuola giacciono ancora in disordine sul materasso.

"Sei stato l'unico da quando Cristina è morta ad avermi permesso di dormire sonni tranquilli"

Le sue parole mi rimbombano nella testa, mentre un sorriso mi inarca le labbra, e le dita sfiorano le mensole e i soprammobili di quella cameretta, che racchiude tutto e niente dell'anima di Becca: la corona d'alloro della laurea, un trofeo per il primo posto in un concorso letterario, i libri un po' sparsi e un po' catalogati in ordine alfabetico, e le fotografie, quelle di famiglia che mostrano la genuinità innata di una gioventù forse sfiorita prima del tempo.

Le sue parole mi rimbombano nella testa, mentre un sorriso mi inarca le labbra, e le dita sfiorano le mensole e i soprammobili di quella cameretta, che racchiude tutto e niente dell'anima di Becca: la corona d'alloro della laurea, un trofeo per il...

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Tolgo un po' di polvere dalle cornici e cerco di immedesimarmi in lei, in quei momenti spensierati, simili a quelli di ogni ragazza di vent'anni, contrapposti però al dolore della perdita.

Morire a vent'anni...Cosa si può dire di qualcuno che muore a quest'età? Cosa si può dire a chi resta?

Scuoto il capo, non riuscendo a darmi una risposta e sposto la fotografia dal suo angolo buio tra il Conte di Monte Cristo e uno stendardo inglese, al comodino, inondato dalla luce del sole.

"Adoro quella fotografia"

Non l'ho sentita rientrare, eppure non mi spavento come solitamente mi accade quando la gente mi coglie di sorpresa. No questa volta sorrido, felice di sentire la sua voce.

"È bellissima" dico voltandomi nella sua direzione, trovandola a guardarmi dallo stipite della porta. Il viso stravolto dopo una lunga giornata ma gli occhi contenti di chi ha ricevuto delle belle notizie. "Pensavo non dovesse restare nascosta"

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