15. La ragazza delle lettere

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📍Perth, Australia, 2016

Perché perché perché?
Ora che ho la fama o fame solo di te?

Fasma

{DANIEL}

Il rumore dei bicchieri che cozzano tra di loro, mi desta dal torpore alcolico del primo
pomeriggio, e mentre uno sbadiglio assonnato lascia la mia bocca, centinaia di piccoli palloncini bianchi si innalzano al cielo simili a coriandoli.

"Agli sposi" esclama
zia Jacqueline, direzionando la sua flûte verso il tavolo dei festeggiati.

"Agli sposi le fa eco Lele, sorridendo dolcemente, facendo tintinnare il vetro zigrinato.

Sposto lo sguardo sul grande pergolato di gigli e rose che ospita Will ed Elizabeth. Un complicato intreccio di ferro battuto e steli di fiori, si inerpica sopra alle loro teste, mentre un telo di organza azzurro gli ricade alle spalle proteggendoli dalla calura australe.

Mi guardo intorno, e improvvisamente tutti quei colori mi fanno girare la testa.

I James e le loro tradizioni da inglesini del cazzo.

Sento Lele poggiare una mano sul mio ginocchio, così do una sistemata al nodo della cravatta, raddrizzo la schiena e le porgo il braccio, permettendole di sorreggersi.
Sfoggio un sorriso falsamente disinvolto, e mentre una goccia di sudore mi scivola giù per il collo, la figura barcollante del padre della sposa mi si para nitida davanti agli occhi.

"Il famoso Ricciardo, suppongo" sentenzia, biascicando come il più classico degli ubriachi. "Finalmente ti conosco"

Mi porge la mano tozza e decisa, mettendo in mostra il grande anello di famiglia e una manicure impeccabile.

"Edward, il papà della festeggiata"

"Daniel, piacere di conoscerla"

Getto un'occhiata fugace alle sue spalle, incrociando la figura longilinea di Ellie. Hanno gli stessi capelli biondi e la medesima pelle diafana, ma Elizabeth ha gli occhi azzurri, più sicuri e sinceri rispetto a quelli del padre, ora annebbiati da una patina opaca, dovuta al troppo Champagne.

"Complimenti per sua figlia, mio cugino non poteva essere più fortunato" gli dico, facendo spuntare un mezzo sorriso soddisfatto sulle sue labbra sottili. "Bellissima ragazza"

Edward si passa una mano sul viso paffuto, arrossato dal sole, asciugandosi alcune gocce di sudore che gli imperlano la fronte.

"Grazie" risponde, trandendo l'accento anglosassone. "Devo ammettere però, che la vera rivelazione di questa giornata sei tu ragazzo mio. La mia famiglia da quando sa della tua partecipazione non fa altro che parlare di te"

Alza il bicchiere in una movenza teatrale, indicando il gruppo di invitati che ci circonda, dai più statici intenti a riposare sotto il gazebo, a quelli che, tenendosi sotto braccio, volteggiano per la pista da ballo intrattenendo conversazioni prive di qualsiasi trasposto.

"Non capita tutti i giorni di condividere gli stessi spazi di una celebrità"

"Veramente signore, io non mi reputo..."
Edward mi interrompe con un'alzata di sopracciglia, strigendo poi la spalla di Lele che gli sorride appena.

"E tu signorina? Gran colpaccio eh?" Sorride sornione, pizzicandole una guancia. "Lo devo ammettere, un fidanzato del genere avrebbe fatto comodo anche a mia figlia, senza togliere niente a William ovviamente"

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