Capitolo 0.4

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Why'd you have to go and make things so complicated?
I see the way you're acting like you're somebody else gets me frustrated

Complicated - Avril Lavigne

•••

Il mattino seguente al ritorno di Evan e Michael, Jamie si svegliò a causa di sportelli di auto che sbattevano con fin troppa forza e per via di toni di voce altisonanti.

Jamie si stiracchiò, sbadigliò fino a farsi schioccare le mascelle e sbatté le palpebre più volte per cercare di riconnettersi con il cervello sulla Terra.

La mattina ci metteva sempre un po' di tempo per riavviare i neuroni. Gli piaceva dormire, sua madre affermava a chiare lettere che era un dormiglione e, se non fosse stato per quel fracasso, avrebbe continuato a ronfare per almeno un altro paio di ore, tutto arrotolato tra le coperte.

Si alzò a malincuore dal letto e, strusciando i piedi a terra e con un occhio ancora mezzo chiuso, andò ad affacciarsi alla finestra per cercare di capire cosa stesse succedendo nella casa affianco.

Si accorse di avere i capelli davanti agli occhi solo quando si rese conto che non riusciva a vedere bene, quindi se li scostò e pregò il suo cervello annebbiato di mettersi in moto.

Lo aveva detto che ogni mattina sembrava essere risuscitato da regno dei morti?

Strizzando un po' gli occhi riuscì a vedere Alan che scaricava dalla sua auto una valigia di medie dimensioni e Rachel che stava chiacchierando con un ragazzo abbastanza alto e con dei corti capelli biondo grano proprio come quelli della sua amica. Aveva un borsone che gli pendeva da una spalla, ma da lì non riusciva a scorgere nessun altro particolare.

Doveva essere Mason, il cugino di Rachel che avrebbe iniziato a lavorare per la ditta di giardinaggio di Alan.

Jamie sbadigliò nuovamente, pensando per un attimo di rimettersi a dormire, ma la porta di camera sua che veniva aperta all'improvviso lo fece sobbalzare e si portò una mano al centro del petto.

Evan schizzò al suo fianco, già vestito con un paio di pantaloncini e con la felpa della sua Università; probabilmente era andato anche a correre, confermando sempre di più quanto suo fratello fosse fuori di testa.

"Mi hai fatto prendere un colpo. Ma sei scemo?" disse Jamie, consapevole che la sua era stata una domanda retorica.

Evan lo ignorò e spiaccicò il viso contro il vetro della finestra. "Lo hai visto?" domandò, creando della condensa contro il vetro.

"Visto chi?"

"Quel ragazzo. Sai chi è?"

Jamie riportò la sua attenzione sul cugino di Rachel, che al momento stava prendendo la valigia che aveva scaricato Alan dall'auto per strascinarla dentro casa.

"È Mason, il cugino di Rachel. Alan non ti ha detto che sarebbe venuto a vivere per un po' con loro? Inizierà a lavorare per la sua ditta di giardinaggio."

Evan seguì ogni movimento di Mason con lo sguardo fin quando non furono tutti dentro casa.

Si allontanò dalla finestra, dove aveva lasciato il segno della sua faccia e, senza guardare Jamie negli occhi, si riavviò verso la porta.

"Penso che andrò a dargli il mio personale benvenuto," affermò, ma Jamie era certo che quel cretino di suo fratello avesse appena pensato a voce alta.

"Evan, stamattina sei più strano del solito."

Suo fratello si fermò sull'uscio della porta di camera sua e gli regalò il migliore dei suoi sorrisi. "Non sono strano, piccolo J. Ho solo appena visto qualcosa che mi piace."

Wherever You are (Red Moon Saga 0)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora