Capitolo 1.5

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And can you feel the love tonight?
It is where we are
It's enough for this wide-eyed wanderer
That we got this far
And can you feel the love tonight
How it's laid to rest?
It's enough to make kings and vagabonds
Believe the very best

Can you feel the love tonight - Elton John

•••

"Si può sapere perché oggi c'è questo casino? E perché quella tizia ha un mazzo di margherite in mano?"

Jamie alzò lo sguardo dal suo ambiguo piatto di pasta al sugo con polpette di carne sconosciuta e lo spostò prima sulla sua migliore amica perennemente irritata dalla vita e, successivamente, sul casino alle sue spalle.

C'era una ragazza, a qualche tavolo di distanza dal loro, che saltellava sul posto, emettendo degli strani ed acuti gridolini di euforia insieme ad un paio di sue amiche, altrettanto entusiaste; tra le mani stringeva un mazzo di margherite gialle, avvolte in della carta velina arancione, che le erano state donate da un ragazzo magrolino ed allampanato, il quale fissava quella ragazza con la faccia di un fesso infatuato.

Con un sospiro pregno di fastidiosa invidia, Jamie riportò gli occhi sul piatto ed infilzò con forza eccessiva una polpetta, mentre nella sua testa immaginò per un attimo di troppo di infilzare più e più volte il migliore amico di suo fratello maggiore. 

"Manca una settimana al PROM, Rachel. Quella ragazza deve essere appena stata invitata dal ragazzo che le piace," spiegò Jamie senza particolare voglia di parlare.

"E quei fiori da dove diavolo li avrà fatti uscire?" replicò Rachel.

"E che ne so? Avrà fatto una magia e li ha teletrasportati qui," rispose lui, più sarcastico del normale.

Rachel sbuffò, poi borbottò con la bocca mezza piena di pasta: "Contenti loro. Io preferisco concentrarmi sugli ultimi test e sui compiti da concludere prima della fine dell'anno."

"Perché tu sei cinica e secchiona."

"E tu oggi sei stranamente di malumore, Jamie. Si può sapere cosa ti è successo? Sembra che una tarantola ti abbia morso il culo," ribatté immediatamente Rachel. 

Mi sarei fatto mordere volentieri il culo da qualcun'altro, ma quel qualcuno è una grandissima testa di cazzo.

Jamie gli lanciò un'occhiata di sottecchi e trovò Rachel a fissarlo attentamente, con le palpebre degli occhi azzurri leggermente abbassate. Lo stava studiando per cercare di capire, ancor prima che lui gli avesse risposto, cosa lo stava turbando quel giorno.

Le guance gli presero di colpo calore perché nella mente gli apparvero, come tante diapositive, le immagini di quell'amplesso frenetico e desiderato che aveva avuto con quel cretino di Michael la sera precedente nel suo letto.

Gli occhi di Rachel si sgranarono. "Perché ti stai imbarazzando, J? Si può sapere che diavolo ti è successo?"

Jamie fece vagare lo sguardo attorno al loro tavolo un attimo prima di riportarlo sulla sua migliore amica. "Non posso dirtelo qui, ci sono troppe orecchie che potrebbero ascoltare. Dopo vieni a casa? Ho dei compiti di fisica da svolgere e mi servirebbe una mano. Io odio con tutto il cuore la fisica, lo sai. E nella mia testa da dislessico le formule non vogliono mai funzionare."

Rachel gli puntò la forchetta di plastica contro e iniziò a rotearla davanti al suo viso. "Okay, ma non cercare di cambiare discorso. Dimmi almeno se c'entra un certo ragazzo stupido con i capelli lunghi, migliore amico di tuo fratello altrettanto stupido come lui e per cui hai un'inspiegabile cotta da quando portavi ancora il pannolino."

Wherever You are (Red Moon Saga 0)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora