Cap XVII

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"Jungkook... posso farti una domanda?" chiedo, rigirando i pollici tra di loro.

È ancora notte e sono passate delle ore da quando ho fatto quel brutto sogno. Ormai io e Jungkook abbiamo preso una certa confidenza, non sento più alcun disagio. Siamo nel mio letto, uno di fronte all'altro, con la luce della luna che illumina la stanza.

"Dimmi," afferma Jungkook incuriosito.

Rifletto attentamente su quello che devo dire, parola per parola. Sarò diretta e devo dissipare ogni singolo dubbio. Ammetto che un po' di agitazione sale, ma mantengo la calma e faccio la mia domanda.

"Ecco io..." inizio titubante, ma mi decido e mi rivolgo a lui schiettamente. "Ci stai provando con me?"

Jungkook mi rimanda una risata.

Questa reazione non mi fa pentire della domanda posta. La sua risata ha quel non so che di diverso dalle altre. Riesce a portarmi in paradiso senza morire.

"Che c'è, ti prendi gioco di me?" faccio la finta offesa, incrociando le braccia e mettendo il broncio.

"Magari sei tu che ci stai provando con me," afferma, per poi avvicinarsi ulteriormente al mio viso.

Presa di sprovvista dalla sua risposta, arrossisco e dalla bocca mi scappa una risata quasi isterica. "Io provarci con te? Ti piacerebbe," rispondo cercando di non far notare il mio turbamento.

"Però hai provato a baciarmi nello sgabuzzino," sostiene alzando un sopracciglio e mantenendo sempre poca distanza tra i nostri volti.

Io, totalmente nel panico, provo a rispondere alle sue provocazioni, ma sono incapace di tenergli testa. "Vuoi continuare così per tutta la nottata?" mi sollecita, continuando a sfidarmi.

"Ti piace così tanto mettermi in difficoltà?"

"Sì," risponde senza fare troppi giri di parole.

Così parliamo fino all'alba, finché Jungkook non crolla e si addormenta sul suo letto. Io, invece, non riuscendo a dormire, rimango a guardare il dolce viso del ragazzo che sembra più un bambino che un adulto. Noto la curva delicata del suo naso, la pienezza delle sue guance e quel piccolo neo sotto le labbra. Sono così tentata di allungare il braccio e infilare le dita tra i suoi morbidi capelli.

Chissà cosa mi sta facendo questo ragazzo... Me lo ripeto più volte mentre contemplo ogni singolo dettaglio del suo viso.

Eppure, nessuno mi ha mai fatto questo effetto...

Continuo a rimuginare finché Namjoon non viene a svegliarci. Ci riuniamo tutti in salone, come al solito. L'ultimo ad arrivare è Yoongi, ancora in pigiama e con gli occhi assonnati.

"Bene, ora che siamo tutti qui, vi faccio vedere cosa ho recuperato," prende parola il ragazzo dai capelli argentei, prendendo in mano una grande valigetta nera e poggiandola delicatamente sul tavolino al centro della stanza.

Nessuno dei ragazzi sembra incuriosito, come se sapessero già di cosa si trattasse. Io, al contrario, mi avvicino intrigata.

Namjoon apre la valigetta molto lentamente e io allungo il collo per sbirciare all'interno. Appena vedo una parte di ciò che contiene, sussulto.

Dentro la valigetta ci sono armi da fuoco. Si tratta di Beretta Pico, piccole pistole tascabili a doppia azione. Scuoto la testa, mi rifiuto di crederci.

"D-di cosa si tratta?" domando, illudendomi che forse non è veramente ciò che penso.

Ho sempre odiato le armi, specialmente le pistole e tutto ciò che viene usato in campo militare.

"In qualche modo dovremo pur ucciderlo," dichiara Yoongi, riferendosi al Boss.

Ha ragione, ma non l'avevo ancora del tutto realizzato.

Jungkook prende la parola. "Ti insegnerò io ad usarla."

I suoi occhi erano fermi su di me, fiduciosi. Al solo pensiero di ritrovarmi una pistola in mano, provo ribrezzo.

"Giusto, andate in un posto isolato, c'è un bosco qui vicino, sarebbe perfetto," ci comunica Taehyung, per poi continuare a parlare. "Y/n, so che è difficile, ma siamo costretti a farlo," mi consola.

Annuisco soltanto e accetto la questione a malincuore. Noto Jungkook prendere due Beretta Pico come nulla fosse e dirigersi verso la porta, aspettando che io lo segua.

Con un ultimo sguardo ai ragazzi, mi alzo e mi avvio verso Jungkook, pronta ad affrontare una nuova sfida, anche se il cuore mi batte forte nel petto.

Speranza Sotto Tiro [ʏ/ɴ x ᴊᴋ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora