Cap XXVI

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Il Boss è visibilmente infuriato, soprattutto quando si rende conto di chi ha davanti. I suoi occhi si stringono in due fessure di odio mentre riconosce me, la figlia di colui che gli ha rubato i sette ragazzi che un tempo gli appartenevano, e Jungkook, uno di quei sette ragazzi.

"Che ironia," sputa Chin-Hwa Kang con un ghigno maligno sul volto. "La figlia del traditore e il suo scagnozzo qui, di fronte a me. Pensate davvero di poter cambiare qualcosa?"

Il silenzio nella stanza è interrotto solo dal respiro pesante di Kang e dal ronzio degli apparecchi elettronici. La tensione è palpabile, ogni secondo che passa sembra allungarsi all'infinito. Il Boss stringe il bicchiere di whisky così forte che sembra sul punto di frantumarlo.

Jungkook è il primo a tirare fuori la pistola. I suoi movimenti sono rapidi e decisi, come un predatore che ha finalmente la sua preda in vista. Punta l'arma dritto verso Kang, il suo sguardo freddo e determinato. Ma prima che possa fare qualsiasi cosa, lo fermo.

"Aspetta," sussurro, la mia voce ferma ma carica di emozione.

Jungkook si volta verso di me, perplesso. Vede la determinazione nei miei occhi e abbassa lentamente l'arma.
Sa che questo è il mio momento. Devo farlo io.

Prendo la pistola dalle sue mani con una calma sorprendente. Sento il peso freddo del metallo tra le mie dita e ricordo quanto mi terrorizzava solo l'idea di toccare un'arma. Un tempo, temevo persino di sfiorare un coltello.
Ma ora, tutto è diverso.

"Ah, la principessina vuole sporcarsi le mani," ride amaramente Kang. "Credi davvero che questo cambierà qualcosa? Che vendicherà la tua famiglia?"

Il suo tono beffardo cerca di minare la mia determinazione, ma sento dentro di me una forza nuova, alimentata dalla rabbia e dal desiderio di proteggere i miei cari. Miro dritto al cuore di Kang, e per un momento tutto si ferma. Non c'è più paura, solo una determinazione feroce. Questo non è solo per vendicare la mia famiglia, ma anche per proteggere la mia nuova famiglia, quei sette ragazzi che sono diventati tutto per me.

"Sei pronta a farlo?" chiede il Boss con un ghigno beffardo, cercando di mascherare il timore che comincia a insinuarsi nei suoi occhi.

Sento il mio cuore battere forte, ma la mia mano è ferma. "Sì, lo sono," rispondo con voce sicura. "Questo è per tutto il dolore che hai causato. Per la mia famiglia. Per la mia nuova famiglia."

Il respiro di Kang si fa più pesante. "Non pensare che sarà così facile," dice, cercando di sembrare minaccioso. "Hai la forza di premere quel grilletto? Di mettere fine alla vita di un uomo?"

I suoi occhi cercano di leggere la mia anima, di trovare un barlume di esitazione. Ma non ce n'è. Guardo Jungkook, che mi osserva con un misto di preoccupazione e fiducia. Lui crede in me, e questo mi dà la forza che mi serve.

"Pensi che non lo farò?" ribatto, la mia voce tagliente come un coltello. "Hai distrutto così tante vite, incluso la mia.
Ma non distruggerai più nulla. Qui finisce il tuo regno di terrore."

Stringo la pistola, il mio dito pronto sul grilletto. Il tempo sembra rallentare mentre tutto ciò che mi circonda svanisce, lasciando solo me e il Boss in questa stanza carica di tensione. Gli occhi di Kang ora mostrano una scintilla di paura, consapevole che la fine è vicina.

Non ci sono più parole, solo il suono del mio respiro e il battito del mio cuore. La mia mano non trema più. Sono pronta.

La pistola è puntata dritta su di lui.

Speranza Sotto Tiro [ʏ/ɴ x ᴊᴋ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora