‹‹Sere, ti devo parlare di papà›› mi ha detto stendendosi accanto a me. Ha iniziato a parlare senza darmi la possibilità di rispondere. ‹‹Avrei voluto dirtelo prima, ma ora credo tu sia pronta. Sai, Serena, lui non è davvero il tuo papà. Lui non ti vuole bene. Ecco perché litiga sempre con me. E credo che sarebbe meglio se andassimo via da questa casa››. Che cosa voleva dire con quella frase? Lui non è davvero il tuo papà. Non ho capito del tutto il significato, ma quelle parole sono state abbastanza nuove e strane da farmi rigare le guance di un pianto silenzioso. Sentivo una strana rabbia dentro di me e mille domande iniziavano a tempestarmi la mente. Che cosa significa che non mi vuole bene? Come dovrei sentirmi? Perché non mi hanno mai parlato di questo? ‹‹Va bene, mamma.›› mi limitai a dire. Fu tutto quello che uscì dalle mie labbra. I suoi occhi non mi lasciavano scampo ancora una volta. Non potevo né obbiettare né fare domande. Ogni volta che quello sguardo incrociava il mio, ero terrorizzata. La mamma non è mai stata dolce con me. Non ricordo nessun abbraccio, nessun bacio, nessuna carezza. Tutto ciò che mi viene in mente pensando a lei sono le sue mani che mi colpiscono, la sua bocca che m'insulta, il dolore che sento dentro e fuori mentre lo fa. Quando è arrabbiata se la prende con me, anche se non so bene per quali ragioni. Ho iniziato ad avere paura di lei all'età di sei anni, credo. ‹‹Serena, ci sei?››
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IL SOLE ESISTE PER TUTTI
RandomQuesta è la mia prima storia, e spero vi piaccia. È stato faticoso scriverla trattandosi di fatti reali e personali che avevo bisogno di esternare e condividere. Spero di non urtare la sensibilità di nessuno, e sono disposta a confrontarmi con chi v...