cp. 2

154 10 0
                                    

‹‹Sere, ti devo parlare di papà›› mi ha detto stendendosi accanto a me. Ha iniziato a parlare senza darmi la possibilità di rispondere. ‹‹Avrei voluto dirtelo prima, ma ora credo tu sia pronta. Sai, Serena, lui non è davvero il tuo papà. Lui non ti vuole bene. Ecco perché litiga sempre con me. E credo che sarebbe meglio se andassimo via da questa casa››. Che cosa voleva dire con quella frase? Lui non è davvero il tuo papà. Non ho capito del tutto il significato, ma quelle parole sono state abbastanza nuove e strane da farmi rigare le guance di un pianto silenzioso. Sentivo una strana rabbia dentro di me e mille domande iniziavano a tempestarmi la mente. Che cosa significa che non mi vuole bene? Come dovrei sentirmi? Perché non mi hanno mai parlato di questo? ‹‹Va bene, mamma.›› mi limitai a dire. Fu tutto quello che uscì dalle mie labbra.  I suoi occhi non mi lasciavano scampo ancora una volta. Non potevo né obbiettare né fare domande. Ogni volta che quello sguardo incrociava il mio, ero terrorizzata. La mamma non è mai stata dolce con me. Non ricordo nessun abbraccio, nessun bacio, nessuna carezza. Tutto ciò che mi viene in mente pensando a lei sono le sue mani che mi colpiscono, la sua bocca che m'insulta, il dolore che sento dentro e fuori mentre lo fa. Quando è arrabbiata se la prende con me, anche se non so bene per quali ragioni. Ho iniziato ad avere paura di lei all'età di sei anni, credo. ‹‹Serena, ci sei?››

IL SOLE ESISTE PER TUTTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora