cp. 11

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È mezzanotte e venti quando sento la voce della mamma che mi chiama. Che c'è adesso? ‹‹Devi andare a letto con Elena, io torno tra poco, attenta a non svegliarla.›› mi dice. Annuisco mentre lei dice qualcos'altro ma sono troppo assonnata per starla a sentire. Vado in camera sua trascinando i piedi sul pavimento ghiacciato e mi infilo a letto. Controllo che Elena stia dormendo e intanto sento che la mamma è in bagno. Credo si stia pettinando. Non so bene con cosa dato che la spazzola è rotta. Cioè, l'ha rotta. L'altro giorno, mentre cercava di pettinare i miei lunghi capelli castano scuro ha avuto uno dei suoi scatti di rabbia, me l'ha sbattuta in testa più volte e l'ha rotta. Esce dal bagno e poco dopo sento il portone di casa chiudersi a chiave. Guardo fuori dalla finestra che ha la tapparella semi alzata e vedo due grandi fari gialli che entrano nella nostra stradina. Penso proprio che sia qualcuno per la mamma dato che la nostra è l'unica casa della via. Non riesco a vedere molto, fuori è buio e io ho ancora gli occhi gonfi di sonno. Decido di tornare a letto e mi addormento. Poco dopo essermi addormentata, però, Elena si sveglia piangendo e capisco chiaramente che ha fame e che ha bisogno di cambiare il pannolino. La combo insomma, eh Ele? Ok, cambiamo questo pannolino. Ne prendo uno pulito e dopo averle passato sulla pelle le salviette bagnate glielo metto. La prendo in braccio e le metto in bocca il ciuccio finché preparo il biberon. Il microonde suona e sento la temperatura del latte. Troppo caldo, così rischia di scottarsi la bocca. Cerco di raffreddare il biberon sotto l'acqua fredda e dopo qualche minuto la temperatura è non troppo fredda né troppo calda. Pian piano Elena si addormenta e anch'io torno a dormire.

IL SOLE ESISTE PER TUTTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora