009

602 44 71
                                    

La notte ormai era inoltrata sulla penisola sud coreana, tutti erano rintanati nelle loro tende e case e i giovani viaggiatori avevano ancora all'incirca due giorni e mezzo di viaggio che li aspettavano.

I giovani medici avevano già preso sonno da un paio di ore vista la stanchezza del viaggio che già iniziava a sentirsi.

Yongbok per volontà di Changbin si era appisolato sopra di lui, lasciando che il suo viso si poggiasse sul petto del più grande, sotto sguardi incuriositi dei ragazzi svegli.

Seungmin invece si era addormentato sulla spalla di Hyunjin e quest'ultimo lo stringeva a sè dai fianchi, facendo sì che i loro corpi freddi si riscaldassero a vicenda.

Minho invece era l'unico sveglio, oltre a non volersi riposare aveva quella che si chiamava sindrome di insonnia, una malattia che non permetteva alle persone di dormire la notte o abbastanza ore. Eppure non ne capiva il motivo, alcune delle cause erano una cattiva attività fisica, ma lui si manteneva in forma da quando era entrato a far parte dell'esercito.

E di questa insonnia Jisung se n'era accorto ormai da tempo. Quando si era coricato sul ventre dell'altro sapeva che Minho non avrebbe mai chiuso occhio, se non per due o tre ore. Quando ormai aveva notato che tutti si erano addormentati, BamBam escluso, si alzò a sedere, confondendo Minho a causa di quell'azione.

-Ti ho svegliato? Scusa.- mormorò il più grande stringendo gli occhi.

-Non stavo dormendo.- sorrise Jisung lasciando che le sue sottili labbra si piegassero in due linee, lasciando in mostra il suo raro sorriso amato da tutti.

-Dovresti.- lo riprese il maggiore passandogli una mano tra i capelli.

-Anche tu. Anche tu dovresti dormire Minho.- il minore incrociò lo sguardo con il nominato che lo distolse.

-So che è difficile ma provaci. Non ti metterò mai fretta. Non ti sto obbligando a dormire, prova solo a chiudere gli occhi e rilassare il tuo corpo.- spiegò il minore sistemandosi per bene sopra la panca e aspettando una risposta dal maggiore, che non tardò ad arrivare.

-Siamo in viaggio. E se dovessimo essere attaccati?- domandò il maggiore titubante facendo fuggire un risolino al biondo dinnanzi a lui.

-C'è BamBam che ci avviserà se dovesse succedere qualcosa. Tu rilassati e io controllerò i paraggi, mh?- domandò il minore carezzando i capelli sulla nuca di Minho, che annuì e basta.

E così dopo pochi secondi, le posizioni dei due ragazzi erano invertite. Jisung era seduto e lasciava che Minho, che era steso invece, si appisolasse sul suo ventre, carezzandogli i capelli e la guancia.

Minho sembrava voler fare le fusa da un momento all'altro, per tutto quell'eccessivo affetto che stava ricevendo, nonostante voleva essere lui a fare l'opposto con il minore, ma gli andava bene anche così, mostrare affetto e riceverne erano due cose semplicemente essenziali per lui.

Jisung intanto si era beato della visuale laterale del viso del maggiore. Le ciglia folte nere che si scontravano ogni qualvolta che chiudeva gli occhi, il naso perfettamente dritto, le labbra screpolate che formavano un mezzo cuoricino e le guance, meno paffute di quelle del minore, erano rossastre. Infine i capelli corvini e lisci come la seta si poggiavano delicatamente sulla fronte, andando a coprire le delineate sopracciglia.

Poteva paragonarlo ad Afrodite¹ o a un suo presunto figlio, nonostante non sia nato da Urano o dalla schiuma del mare², ma dal semplice ventre di una donna dalle milioni di bellezze.

Se Jisung avesse mai incontrato la madre di Minho le avrebbe detto senza maschere e senza paura che trovava suo figlio estremamente affascinante e che oltrepassava i canoni di bellezza.

Questo era ciò che si era promesso, riuscire alla fine della guerra ad incontrare la presunta famiglia del suo hyung e dirgli quanto si sentiva lusingato ad aver conosciuto loro figlio.

-A che pensi?- la voce ormai che conosceva a memoria di Minho si fece spazio nelle sue orecchie facendolo sussultare.

-Niente.- abbassò lo sguardo sul ragazzo seduto su di sé sorridendogli e tornando a tracciare cerchi immaginari sulla sua candida pelle leggermente abbronzata.

-Si sa che chi dice niente invece pensa sempre a qualcosa?- domandò l'altro girando lo sguardo e sorridendo al minore che avvampò.

-Sei rosso in viso.- commentò Minho ridendo.

-È per il caldo.- borbottò l'altro sperando di salvarsi e cambiare magari anche argomento.

-Siamo a Gennaio Jisungie e siamo ancora in pieno inverno.- rispose il più grande stendendo al mano a carezzare il viso del piccino che arrossì ancora di più se possibilmente a causa di quel contatto.

Le dita lunghe e affusolate, a tratti lisce e ruvide a causa del contatto continuo che aveva con terreno, armi e strumenti diversi.

Si beò di quel leggero contatto chiudendo gli occhi e respirando a pieni polmoni il profumo inconfondibile dell'altro.

-Sembra tu voglia tornare a dormire.- sentì Minho parlare, il suo fiato sul suo viso. Aprì di scatto gli occhi trovando il viso del maggiore a pochi centimetri dal suo.

Non riusciva a spostarsi, troppo incantanto, ormai, da quella vista eterea di quel viso tanto bello.

Si scrutavano a vicenda, gli occhi che scivolavano come olio da un angolo all'altro, cercando di scovare come i corvi le caratteristiche facciali l'uno dell'altro.

Senza accorgersene i due ragazzi avevano iniziato ad avvicinarsi pericolosamente tra di loro, Jisung che poggiava le mani sulle cosce muscolose di Minho e quest'ultimo stringeva con una mano la guancia paffuta del minore e con l'altra carezzava il suo fianco coperto da un maglione e un giubbotto pesante.

Jisung nonostante il giubbotto che lo copriva sentì chiaramente la stretta ferrea di Minho sul suo fianco, una scarica di adrenalina lo colpì facendogli prendere coraggio e avvicinandosi più velocemente a Minho e facendo scontrare le loro labbra bisognose.

Nonostante aveva preso l'iniziativa, Jisung, non riuscì a non sussultare a quel contatto che tanto desiderava. Era un bacio calmo, che si sarebbe evoluto piano piano come la loro relazione o forse no. Ma diamo tempo al tempo.

Il tempo sembrava fermarsi, il carro sulla quale erano seduti sembrava aver rallentato la sua corsa, nonostante a detta di BamBam Min-ki era uno dei cavalli più gioiosi e veloci che avesse mai avuto in possesso.

Le labbra danzavano tra di loro, come durante i balli regali alla quale Jisung avrebbe voluto tanto partecipare, solo per capire la loro atmosfera e trovare la sua principessa.

Ma ora non ne trovava la necessità di andarci. Il contatto con le labbra di Minho era un ballo lussurioso dedicato solo a loro e il maggiore era il principe della quale aveva perso le tracce.

Passarono quelli che sembravano diversi minuti finché non si divisero e Minho con un sorriso a corniciare il suo viso poggiò la testa sulla spalla di Jisung, aspettando di cadere in un sonno profondo almeno questa volta.

1:Afrodite nella religione greca è la dea della bellezza e quindi le persone paragonano le persone belle ai suoi presunti figli.

2:In una versione del mito greco Afrodite nasce da Urano e dalla schiuma del mare, mentre in un altro è figlia di Zeus e Dione.

si sono kissati😓😫💔

ajgejag un parto scrivere anche questa scena come volevo apparisse, ma ne vado fiera dai.

volevo farli baciare più tardi ma ho detto di darvi un'infarinatura leggera🚮

anygays- come state amori?

𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 𝓦𝓪𝓻 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora