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⚠︎Presenza di scene cruenti, non leggete se siete sensibili a descrizioni simili, tornare a leggere il capitolo quando sarete pronti⚠︎

Buona lettura!

-Hyung... alzati ti prego.- Dobbiamo andare a mangiare qualcosa, rischierai di svenire di questo passo.- Hyunjin era entrato nella tenda del ragazzo che si era abbandonato a molti pianti silenziosi da quando era stato abbandonato a sé stesso.

Non rispose al più giovane che intanto si era seduto accanto a lui, una mano in mezzo ai suoi capelli e l'altra sulla schiena, in segno di conforto.

Ma così non fece altro che dare vita ad un altro pianto strozzato tra le coperte e i cuscini.

Un nitrito interruppe l'atmosfera silenziosa, sarà arrivato un messaggero? Poco importava.

-Vuoi uscire e respirare un po' di aria? Stare qui dentro ti farà male.- mormorò Hyunjin abbozzando un sorriso quando vide che Changbin aveva finalmente alzato il viso.

Aveva gli occhi rossi e gonfi, le labbra screpolate e anch'esse di un rosso sporco, il viso macchiato dalle lacrime asciutte e salate che avevano lasciato la loro traccia.

E con fatica uscirono dalla tenda che emanava un'aria soffocante e nostalgica. Si sedettero vicino a dei massi, dove il messaggero era giunto.

Era stato spedito dall'accampamento in cui risiedevano prima i ragazzi.

-Hwang Hyunjin! Cerco te!- urlò l'uomo scendendo con un salto dal cavallo e sventolando in aria una pergamena arrotolata e stretta in un nastro bianco che si era sporcato.

Hyunjin si accigliò un attimo per poi sospirare. Lanciò un'occhiata a Changbin che stava fissando il nulla, si alzò girandosi a guardare il ragazzo per assicurarsi che non gli succedesse niente.

-Qui sono.- mormorò giungendo davanti all'uomo. Con il cavallo vicino che nitriva ogni tanto.

-Condoglianze Hyunjin, la lettera è stata spedita da tuo padre.- disse l'uomo facendo un lieve inchino e consegnando il foglio al ragazzo.

Il peggio poteva accadere, suo padre poteva essere morto o stato ucciso. Titubante e con le mani tremanti aprì la lettera, le lacrime che minacciavano di uscire.

Hyunjin, adeol mio.

Questa lettera te la sto scrivendo la notte del 23 luglio. Stavo andando come mio solito a far visita a Bang Chan, ma arrivando lì non ho trovato solo lui.

Jeongin era giacente per terra, in una pozza di sangue e un coltello in mano, ho cercato di rianimarlo con l'aiuto del dottor Choi ma era ormai andato. Volevo solo comunicarlo a te e ai ragazzi, so che è difficile, ma dobbiamo attraversare questo sogno crudele.

Le lacrime non smettevano di sgorgare dai suoi occhi scuri, sospirò cercando di contenersi davanti a tutte quelle persone lì presenti.

-Grazie... puoi, per piacere, comunicare a mio padre... la morte del soldato Lee Yongbok.- domandò ricevendo un cenno di capo dal messaggero che risalendo in groppa al suo cavallo, tornò da dove era arrivato.

-Hyung, che è successo?- Jisung domandò raggiungendo il ragazzo, seguito da Minho dopo che avevano finito la loro sessione di allenamento.

-Jeongin, n-non... non c-c'è più. S-si è suic-cidato.- mormorò scoppiando a piangere, Jisung era alquanto scioccato e Minho era appena giunto, non sapendo cosa fosse successo.

-Ya, Jisung-ah. Che succede...- mormorò Minho avvicinandosi al ragazzo, che con le lacrime agli occhi disse una sola parola:-J-Jeongin...-.

Minho capì al volo di cosa stava parlando e con una stretta ferrea lo trascinò in un abbraccio carezzando i suoi folti capelli biondi.

𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 𝓦𝓪𝓻 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora