Sangue sulla pelle.

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Cammino nel mezzo del corridoio affollato. Le persone intorno a me mi guardano e ridono. Non sento ciò che dicono: la musica metal tenuta a volume altissimo che proviene dai miei auricolari mi impedisce di udire qualsiasi suono esterno. In ogni caso posso aspettarmi cosa stiano dicendo. "Troietta", "frocio" e schifezze simili. Fosse la prima volta...

Ignoro tutti; e cammino lentamente verso l'aula di matematica. Mi siedo al mio posto. La ragazza più vicina a me fa un'espressione disgustata. Mi sento gli sguardi di tutti addosso, voglio andarmene.

"Sei in ritardo" mi dice la professoressa.

"Lo so" rispondo seccato. Non mi interessa.

"Tira fuori il libro in fretta se non vuoi beccarti una punizione" esclama severamente.

Apro lo zaino e cerco il libro e il quaderno.

"Fatemi vedere i vostri compiti" chiede la professoressa. Ottimo, non li ho fatti. Non avevo voglia.

Viene da me.

"Bene, Davis. Mostrami i tuoi compiti, ora".

"Non li ho fatti" rispondo con aria indifferente.

"Senti, solo perché hai buoni voti non significa che tu possa fare sempre ciò che vuoi. Ora ti prendi un'insufficienza" esclama con voce isterica.

"Pensavo che la scuola servisse a imparare, non a ricevere ordini inutili e punizioni".

"Non peggiorare la tua situazione, giuro che ti faccio bocciare".

"Lo faccia. Ciao e vaffanculo".

Prendo la mia roba ed esco dall'aula.

Infilo gli auricolari e scelgo la mia band preferita.

Sento la musica penetrarmi nelle vene. Sento le chitarre distorte che mi attorcigliano la mente e la batteria che mi scuote le interiora. Sento il lyrics come una spina nel cuore, ma è un dolore piacevole. Mi godo questo momento meraviglioso.

Chiudo gli occhi. Vedo sangue, tanto sangue. Vedo tutti quei bastardi, che si divertono a distruggermi, con dei coltelli infilati ovunque e gli occhi cavati. Dio, quando è bello.

Apro gli occhi e guardo ciò che ho davanti.

Il gruppo dei "fighi" si dirige verso di me. Già mi aspetto ciò che sta per succedere.

Uno di loro, un ragazzo biondo con le braccia muscolose, mi grida qualcosa. Non lo riesco a sentire. Viene verso di me e mi strappa gli auricolari dalle orecchie. Mi guarda negli occhi.

"Ciao, puttanella. Hai intenzione di succhiarmi il cazzo? So che sei così bravo..."

Gli rivolgo uno sguardo aggressivo.

"Chiedi alla tua ragazza" rispondo.

Sento un dolore improvviso al fianco.

"Non toccare la mia ragazza, stronzo".

Rido.

"Picchiami di nuovo, codardo, sfoga tutta la tua debolezza su di me".

Mi tira un pugno e poi un altro ancora. Mi esce sangue dal naso, ma nonostante questo continuo a ridere.

La stanza intorno a me sembra girare.

Sento le risate storpiate degli amici del biondo.

Continuo a ricevere colpi fino al grido di un professore di passaggio.

"SMETTELA SUBITO!"

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