Fermo.
Chiudo gli occhi, li riapro.
Sempre fermo.
La stanza vuota è vittima di un qualche incantesimo che ferma il tempo e immobilizza ogni cosa. Tutto giace al posto deciso dal destino, nulla puó sfuggire.
Il silenzio è tanto forte da farmi fischiare le orecchie, che tanto desiderano udire il suono di una voce umana.
Fermo.
Le membra si rilassano in un sonno senza pace.
Sono vivo, ma non del tutto.
Il lento respiro mi ricorda che ancora appartengo a questo mondo, ma non mi sembra sia così. La mia mente è vuota, come se i pensieri si fossero nascosti in una stanzetta nascosta nel profondo del mio cervello. Gli occhi sono spalancati, ma non vedono. Le mani calde, ma stanche. Non ha senso. Mi sembra quasi di essere morto, ma senza quei vantaggi che la morte puó portare.
Fermo, tutto fermo.
Ho bisogno di qualcosa, ma non lotto per ottenerlo. Vale la pena spezzare la calma? Quella calma innaturale e distruttiva, che ti divora dentro dopo averti iniettato un anestetico per non farti sentire il dolore? Oh, sembra tanto facile, ma perchè non ci riesco?
Vorrei che qualcuno mi aiutasse. Qualcuno. Non qualcosa. Non le droghe o l'alcol, che alla fine ti uccidono, ma in modo gentile. No. Una persona. Una persona di carne, ossa e sangue. Con un cuore che batte, come il mio.
È forse da questo che dipende il forte desiderio di avere Corey al mio fianco? Si tratta di un sentimento egoistico, il bisogno di scegliere una povera vittima, ingannarla con parole dolci e sguardi appassionati, per poi servirsene, utilizzandola come assistente da licenziare appena il lavoro richiesto è stato portato a termine?
Forse non avró futuro con Corey. Lo sfrutteró fino alla fine per poi accorgermi che la nostra storia è stata un "io" e non un "noi"?
Eppure Corey è stata la cosa piú bella che mi è capitata.
Oh, vorrei tanto non esistere, non sottoforma di un "io" assoluto. Vorrei essere l'angelo custode del mio amato e proteggerlo senza volere nulla in cambio, perchè nulla otterrei anche se lo volessi. Non è forse questo l'amore piú puro?
La purezza. Davvero sto desiderando la purezza? Che desiderio stupido. La purezza è un errore. La purezza non fa altro che eliminare piaceri. Perchè non l'ho capito prima? Sta proprio nell'impurezza, la bellezza del nostro amore. Sí, gli sussurreró parole dolci fino a che entrambi non saremo distrutti in onore di un amore sporco: lui mi farà a pezzi e io lo faró a pezzi. Oh, questo sembra un amore tanto perfetto! Dev'essere questo ció che voglio, sí. Il destino nel corso della mia vita breve già mi ha ferito senza pietà, perchè impedire che mi faccia a pezzi di nuovo con le sue lame sporche di petali di rosa e fantasmi di timidi baci?
La stanza è ferma. Mi alzo. La stanza si muove. Esco. La stanza sparisce. Cosa sto facendo? Attraverso il corridoio, come un fantasma solitario.
L'ufficio. Entro. Cosa sto facendo? Lo voglio davvero?
"Non voglio piú stare qua. Ho trovato un posto dove andare. Appena avró diciotto anni, ovvero tra molto poco, usciró subito da qui".
Il segretario mi fissa perplesso. Cosa ho appena fatto? Perchè?
"Ma, ragazzo, non puoi uscire cosí, quando vuoi! Prima devi essere a posto con legge, poi abbiamo bisogno del consenso della famiglia e..."
"Sí, okay, occupati di tutta questa roba, perchè voglio uscire da questo cazzo di posto!" Urlo. Perchè sto urlando? È l'unico modo per calmare quella rabbia che mi fa tremare la colonna vertebrale e mi stringe il cuore?
"Sí, ho preso nota della tua richiesta. Ora stai calmo. Faró venire un'infermiera presto, intanto siediti".
La rabbia si indebolisce e la ragione mi torna addosso. Mi sento terribilmente in colpa.
"No. Ora sto bene. Non chiamare un'infermiera. Davvero, è tutto a posto. Ho avuto un... non so, ho perso la testa, ma ora sto bene".
L'uomo prende in mano la penna che aveva posato sul banco.
"Okay. Ora vai in camera e riposati. Se hai bisogno di un aiuto, dillo, per favore".
"Sí... mh.... certo".
Prendo un respiro profondo mentre esco dall'ufficio. Attraverso i corridoi quasi di corsa e appena arrivo in camera mi butto sul letto a pancia in su.
Tutto torna fermo.
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Stavolta capitolo con uno spazio dedicato a vari pensieri "filosofici" perchè sí. Ormai metto pensieri alla cazzo, boh. Comuuunque, questo è l'ultimo capitolo in cui Jonathan sta nell'ospedale psichiatrico a riflettere sull'esistenza. Se vi annoiate voi, immaginate io...
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Insanity.
HorrorUn ragazzo depresso. Vittima di bullismo, vittima dell'odio. Vittima di un mondo sbagliato. Ma fino a che punto l'anima può sopportare?