CHAPTER THREE

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"I'm laughing, I'm crying. It feels like I'm dying."
~Pity Party//Melanie Martinez~

"~Pity Party//Melanie Martinez~

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29 ottobre 2003

LUX APRÌ GLI OCCHI E LA PRIMA COSA CHE VIDE, FU IL CIELO. Era azzurro e limpido come non mai. Nemmeno una nuvola macchiava quella distesa celeste e Lux pensò di non aver mai visto cielo più bello. Strizzò più volte gli occhi, confusa dal forte dolore che provava alla schiena e soprattutto alla testa. Le sembrava di aver appena fatto mille giri sulle montagne russe e la sensazione era poco piacevole, ve lo posso assicurare.

Per un secondo, si sentì davvero sperduta. Non ricordava cos'era successo e solo quando si sforzò al massimo per ricordare, le tornò in mente tutto: la scogliera dei confini, Desdemona e le sue terribili rivelazioni. E poi c'era stato il portale, il portale in cui si era lanciata senza pensarci un secondo.

"Sono finita in quella famosa dimensione senza spazio e senza tempo descritta da Silente?"-si chiese, troppo spaventata per guardarsi intorno. Silente aveva sempre detto a lei e ad Harry che attraversare in due un portale era estremamente pericoloso, perché si poteva rischiare un collasso del passaggio. Che gli avesse mentito anche su quello? Lux sapeva che c'era un solo modo per trovare risposta a quella domanda: smettere di avere paura e guardarsi intorno.

Stringendo i denti per il dolore, si mise a sedere, premendosi poi il palmo della mano sulla fronte. La testa le faceva davvero male. Dopo qualche secondo, trovò la forza per guardarsi intorno, rendendosi presto conto di trovarsi al limitare di una foresta. Nonostante il dolore al collo, si girò appena verso sinistra, cominciando a trovare quel luogo un po' troppo familiare.

Agitata dall'idea che Desdemona potesse trovarsi ancora lì, Lux cercò con frenesia la sua pistola, trovandola abbandonata a pochi metri da lei. Si trascinò fino all'arma e dopo averla stretta tra le dita, sentì il suo battito cardiaco calmarsi leggermente. Un ciuffo ribelle di capelli le pizzicò il naso, spingendola così a disfare il suo chignon, ormai praticamente distrutto.

Si prese ancora qualche secondo per respirare e poi, con tanta fatica, si alzò in piedi. Le sembrava di avere le gambe fatte di gelatina ed era una sensazione piuttosto frustrante. Una volta in piedi, osservò per qualche secondo i maestosi alberi che si estendevano per kilometri davanti a lei, sentendo quel senso di familiarità crescere sempre di più. Poi, uno strano brivido le percorse la spina dorsale, facendola irrigidire come non mai.

Il suo istinto le stava dicendo di girarsi, di guardarsi alle spalle, ma per un secondo, la paura la fermò. E se ci fosse stata Desdemona alle sue spalle? Aveva la pistola sì, ma in confronto ad una bacchetta, quell'arma valeva poco niente. Prese un respiro profondo e poi si girò.

Lux non trovò Desdemona. Non trovo nessuno in realtà. Tutto quello che vide, fu un maestoso castello arroccato in cima ad un'enorme collina e lei lo conosceva quel castello. Lo conosceva eccome. Le sue gambe si fecero ancora più deboli e la donna dovette aggrapparsi ad un albero per non accasciarsi a terra. Con le lacrime agli occhi, si portò una mano alla bocca, mentre la sua attenzione rimaneva aggrappata con le unghie a quel meraviglioso castello.

𝐓𝐡𝐞 𝐍𝐢𝐠𝐡𝐭 𝐖𝐞 𝐌𝐞𝐭||𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora