Ginevra, Gregorio e il pomeriggio con Lorenzo

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maggio 2023

Lorenzo

"Ehi, cosa ci fai già in piedi?", chiedo a Giulia che entra in cucina alle 5.15 mentre io sto facendo colazione prima di andare in ospedale, "ti ho svegliata prima quando mi sono alzato?". Lei scuote il capo e viene da me a cercare un abbraccio.

"Sentimentale di prima mattina, dottoressa Giordano?"

"Dai, non fare il cretino, avevo bisogno di contatto umano"

"Bisogno? Addirittura! È la prima volta in...", lascio la sospensione, fingo di pensarci su e di contare mentalmente, "...13 anni che la dottoressa Giordano ha bisogno di contatto fisico", chiudo, e poi aggiungo "ma forse hai la febbre" e porto una mano sulla sua fronte, nel tentativo di sentire se è davvero calda. In risposta ricevo un pugnetto sulla spalla, accompagnato da un "sei proprio un cretino" inframezzato da risate lievi per evitare che Gregorio si svegli e che la sorella lo segua a ruota.

"Sono un uomo disponibile, dottoressa Giordano, non un cretino", le rispondo, guardandola fissa negli occhi mentre siamo fronte contro fronte e poi la bacio.

"Uomo disponibile, farai tardi al lavoro se stai qui a tergiversare", mi risponde, staccandosi a fatica da me e guardando l'ora sul mio telefono che è appoggiato al tavolo della cucina su cui ho già sistemato tutto per la loro colazione. Si riavvicina quel tanto che basta per sussurrarmi un grazie mentre tuffa la testa nell'incavo del mio collo e cerca un altro abbraccio.

Giulia

"Ginevra, ehi, è ora di svegliarsi", esorto la nostra primogenita che oggi, contrariamente al solito, non è già in piedi dalle 7 del mattino e sta invece cercando di nascondersi alla luce che filtra dalle tapparelle che ho iniziato ad alzare.

"Mamma", biascica, mentre io fatico a capire se sia sveglia o se stia sognando qualcosa, visto che si è quasi interamente coperta con il lenzuolo e la coperta con i gatti. Elisa le ha trasmesso la passione per gli animali e, ogni volta che GL va con lei al canile, ritorna a casa chiedendo se può adottare un cane. La risposta è sempre negativa perché non abbiamo il giardino e né io né Lorenzo ce la sentiamo di adottare un animale impegnativo come un cane. L'altro giorno, però, passando davanti al negozio di animali, Ginevra ha visto i pesci rossi e quindi ora abbiamo Giulia e Lorenzo che nuotano dentro una boccia rettangolare. I nomi, ovviamente, li ha scelti lei, dopo aver proposto, come nomi alternativi, mamma e papà.

"Dimmi, Ginevra"

"Onno", mi dice, con la voce impastata dalle ore di riposo. Mi siedo sul letto e lei sbuca dalle coperte solo per venirmi addosso e cercare conforto tra le mie braccia. Mi distendo tenendo la schiena appoggiata alla testiera e lei si accomoda in posizione fetale con la testa appoggiata alla mia pancia.

"Sei coccolona, oggi?", le chiedo, mentre in mente mi risuonano le parole che Lorenzo mi ha rivolto un paio di ore fa quando sono andata a cercarlo per un abbraccio mentre lui finiva di fare colazione. Lei fa su e giù con la testa mentre chiude gli occhi e cerca con la mano cane blu, invano.

"Cane blu", dice poi, come a volerlo chiamare e a volermi chiedere dove si trova il suo peluche.

"Aspetta che mi alzo, così te lo cerco", le rispondo e faccio per alzarmi ma lei non vuole rompere il contatto fisico e, anzi, con il braccio destro mi cinge la vita da sopra mentre si appoggia ancora di più sul mio ventre. "Koala GL, non posso sapere dov'è cane blu se non me lo fai cercare", le dico, con tono dolce mentre le accarezzo i capelli castani che sono ormai sufficientemente lunghi per farle una bella treccia come piace a lei.

"Stai qui, mamma", mi risponde, e continua a rimanere nella posizione di prima mentre la sua sveglietta con Frozen segna quasi le 7.30 e Gregorio inizia a fare qualche versetto, segno che probabilmente si sta svegliando.

Giulia Giordano e Lorenzo Lazzarini - Raccolta di racconti [Doc Nelle tue mani]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora