agosto 2022
Lorenzo
«Ciao, Damiano, caffè?», chiedo al nostro collega appena entra in casa.
«Oggi ne ho decisamente bisogno», dice, mentre trattiene uno sbadiglio.
«Con tutte le levatacce che ti facciamo fare anche quando non hai il turno», gli dice Giulia mentre gli verso il caffè nella tazzina.
«Lo faccio con piacere, lo sapete, e poi adesso che avete cambiato casa avete anche il divano letto», dice, sorridendo prima di bere il contenuto della tazzina, «ma non disdegnerei ancora un po' di caffè», aggiunge e Giulia gli riempie nuovamente la tazzina.
«Lo zainetto di Ginevra è pronto all'ingresso, le scarpe sono ai piedi dell'attaccapanni e i vestiti...», inizia a dire Giulia ma, prima che lei termini, Damiano si inserisce «...sono sulla sedia in camera sua, lo so, Giulia, me lo dite ogni volta che vengo io a tenerla», poi stempera il tutto con un sorriso.
«E per qualunque cosa...», dico, mentre gli faccio l'occhiolino; lui coglie la palla al balzo e dice «...vi chiamo, ma se siete impegnati ormai zio Damiano è abituato a tutto», chiosa mentre Giulia ci guarda con sguardo truce.
«Non siete simpatici, sappiatelo», dice e poi sorride mentre salutiamo Damiano e ci avviamo alla macchina.
Damiano
Sono le sette e dieci del mattino quando decido di andare in camera di Ginevra a svegliarla. Sta ancora dormendo, quindi alzo piano le tapparelle.
«Mamma?», chiede.
«È andata al lavoro, Ginevra, insieme a papà», le rispondo.
«-iiiioooooo», esclama, scattando in piedi sul letto un po’ troppo velocemente visto che ritorna seduta quasi all’istante.
«Fai piano, Ginevra, che sei ancora un po’ addormentata», le dico.
«-io, bacino», mi dice e tende anche le braccia verso di me quindi non capisco se voglia un bacio sulla guancia o se voglia essere presa in braccio oppure entrambe. Lei anticipa qualsiasi cosa io possa pensare di fare e scende dal letto, che è senza sponde, per poi mettersi a quattro zampe per cercare cane blu.
«Cane blu è qui, nel lenzuolo», le dico, prendendo in mano il suo peluche e tendendoglielo. Lei lo afferra ed esclama «azzie».
«Andiamo a fare la pipì, a lavarci le manine e poi a fare colazione», dico, dopo aver aperto le finestre della sua camera per far prendere aria alla stanza.
«Sì, fame», risponde, mentre mi guarda ed annuisce, poi mi tende la mano.
Giulia
«Oggi all’eco portiamo anche GL?», mi chiede Lorenzo, avvicinandosi a me.
«Abbiamo appuntamento alle quattro e mezza, possiamo anche andare dopo a prenderla al nido», gli rispondo mentre guardo la cartella clinica di Carla, una ragazzina apparentemente di circa tredici anni che si è presentata da sola al pronto soccorso in evidente stato confusionale ed è stata mandata su da noi.
«Quella è la cartella del letto 11?», chiede Gabriel entrando in sala medici e interrompendo il dialogo tra me e Lorenzo.
«Sì, questo caso è peggio di un rebus», gli rispondo spostando gli occhi tra lui, la cartella e la lavagna con i sintomi –pressochè nulli, visto che Carla non parla o non vuole parlare e non mostra disagi se qualcuno la tocca o le ausculta il cuore ma sembra più che altro molto spaesata senza un motivo apparente. In realtà non siamo nemmeno certi del suo nome ma supponiamo che si chiami Carla perché indossa un braccialetto con quel nome.
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Giulia Giordano e Lorenzo Lazzarini - Raccolta di racconti [Doc Nelle tue mani]
Short StoryRaccolta di racconti incentrati su Giulia Giordano e Lorenzo Lazzarini, personaggi di Doc Nelle tue mani.