giugno 2023
Andrea
Sono sgattaiolato fuori dal reparto, cercando di non farmi beccare né da Giulia né da Lorenzo che stanno coprendo il turno assieme a me, per venire a fare una visita al nido e soprattutto a Ginevra e Gregorio.
"Buongiorno doc", mi accoglie Lucrezia, l'educatrice che lavora qui al nido assieme a Guido e ad altri educatori che si alternano, mentre mi viene incontro con Swamy, una dei nuovi arrivati, figlia di un ostetrico che lavora qui all'Ambrosiano e di un'avvocata che ha lo studio poco fuori Milano.
"Ciao Lucrezia, ciao Swamy", dico, salutando entrambe. La bambina sta dormendo in braccio all'educatrice, con la testolina poggiata vicina al collo di Lucrezia, che mi invita a fare silenzio oppure ad abbassare la voce, per evitare di svegliarla.
"Va tutto bene?", chiedo, abbassando la voce di un tono, in modo da non disturbare.
"Tutto ok, doc, come sempre". Mi fa strano sentirmi chiamare doc anche qui al nido, anche se ormai ci ho fatto l'abitudine perché tutti mi chiamano così.
"Doc", dice Ginevra, allungando a dismisura la "o", mentre mi corre incontro.
"Ehi, signorina Lazzarini, cosa abbiamo detto?", le chiede Lucrezia, mentre si abbassa sulle ginocchia per essere alla sua altezza, sempre con Swamy in braccio che non sembra turbata dal caos che sta crescendo minuto dopo minuto perché si avvicina l'ora del pranzo e i bambini più grandicelli l'hanno capito vedendo il solito furgoncino parcheggiato davanti all'asilo.
"No si corre", risponde Ginevra, mentre abbassa la testa con fare colpevole, come se sapesse perfettamente di aver fatto qualcosa che dovrebbe essere vietato.
"Brava, qui dentro non si corre, ma dopo pranzo usciamo nel giardinetto, così potete sfogarvi un po', va bene?", le dice, mentre le accarezza dolcemente un lato del viso con la mano che ha libera. "Ti lascio con doc", afferma poi, sempre rivolta a Ginevra, e va verso la zona dei lettini con Swamy.
"Ciao Ginevra", le dico, mentre mi abbasso e lei mi lascia un bacino sulla guancia.
"Ciao doc", dice poi, mentre mi getta le braccia al collo e, nel farlo, rischia di farsi male con lo stetoscopio che ho appoggiato attorno al collo. Di solito lo tengo in tasca, proprio per evitare che i bambini del nido possano togliermelo o farsi male, ma oggi ero troppo concentrato a controllare che né Giulia né Lorenzo mi stessero cercando e mi sono scordato di metterlo in tasca.
"Aspetta che lo metto in tasca"
"Stetoscopio", afferma, mentre fa un evidente sforzo linguistico e di concentrazione per riuscire a pronunciare correttamente la parola.
"Sei bravissima, sai un sacco di parole", le dico, mentre lei prende lo stetoscopio dalle mie mani e si predispone per utilizzarlo.
"Posso sentire?", mi dice poi, e nel frattempo mi si avvicina, per cercare di auscultare il battito del mio cuore.
"Prego, dottoressa Lazzarini, utilizzi il suo stetoscopio"
"Veloce", dice lei, come se fosse effettivamente in grado di capire quando il battito del cuore è troppo accelerato. Non stento a credere che Giulia o Lorenzo, oppure entrambi, le abbiano insegnato come si usa uno stetoscopio ma è decisamente troppo piccola per sapere quanto rapidamente batte un cuore umano in condizioni normali.
"Sto bene, dottoressa? O devo andare a farmi visitare?"
"Bene", afferma, poi mi restituisce lo stetoscopio e si dirige verso Lucrezia che l'ha chiamata per il pranzo.
"Ciao Ginevra", la saluto, mentre lei mi fa ciao con la mano e io, a malincuore, ritorno in reparto.
Lorenzo
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Giulia Giordano e Lorenzo Lazzarini - Raccolta di racconti [Doc Nelle tue mani]
Short StoryRaccolta di racconti incentrati su Giulia Giordano e Lorenzo Lazzarini, personaggi di Doc Nelle tue mani.