Una giornata al lago

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4/9/22

Giulia

Lorenzo oggi ha il riposo, io sono in maternità da qualche giorno e Gregorio non smette neanche per un secondo di agitarsi dentro la mia pancia: forse ha intuito che oggi andremo al lago tutti e quattro assieme. Ovviamente non sappiamo se davvero è un maschio perché abbiamo scelto di non saperlo, Lorenzo ne è certo, io ho imparato a fidarmi, perché lui è un uomo di cui ci si può fidare, è il mio cane blu.

La partenza è fissata per le nove, Ginevra ha la sveglia impostata alle otto e speriamo che non si svegli alle sette come è solita fare.

«Ehi, Gregorio, oggi sei agitato», dice Lorenzo, parlando alla mia pancia che ha scoperto alzando la canottiera che ho addosso.

«La mia pancia è sempre il suo ring preferito e oggi ha iniziato prima del solito visto che non sono neanche le sette», dico, poco prima di sprofondare con la testa nel cuscino.

«Sei stanca? Possiamo anche stare qui», mi dice, mentre accarezza la pancia e mi guarda. So che mi sta guardando anche se ho gli occhi chiusi perché avverto il suo sguardo addosso, poi sento il materasso che si muove leggermente sotto il suo peso e, prima di accorgermene, avverto prima il calore e poi lo schiocco di due baci lasciati a Gregorio.

«Ha scalciato, l'effetto Lazzarini fa presa anche su di lui», dico, mentre sorrido.

«Nessuno resiste al mio fascino», mi risponde Lorenzo, mentre ridacchia e appoggia la sua fronte sulla mia, sempre tenendo una mano sulla pancia.

«Neanche la nuova specializzanda è rimasta indifferente», gli dico, alludendo ad una specializzanda in particolare che è arrivata poco prima che io iniziassi il periodo di maternità, e apro gli occhi solo per incrociarli ai suoi prima di richiuderli nuovamente. Lui fa il finto tonto: «Quale specializzanda?», domanda, cercando di trattenere un'altra risatina.

«Lazzarini», gli dico e lui capitola.

«Ok, potrebbe tranquillamente diventare miss reparto, ma tanto io ho sempre visto solo te, cara dottoressa Giordano», risponde e sono certa che sta sorridendo con un sorriso dei suoi.

«Cos'è quella faccia?», mi chiede, mentre io continuo a rimanere supina e con gli occhi chiusi, una mano sulla pancia nel vano tentativo di tranquillizzare un po' Gregorio.

«Pensieri», rispondo, volutamente laconica.

«Sono donne, Gregorio, non le capirai mai fino in fondo», enuncia Lorenzo, rivolto verso la pancia che continua ad accarezzare come se accarezzasse già la testolina di suo figlio, «e quel che è peggio è che adesso sono circondato da donne: tua mamma, tua sorella, mia sorella, tutte donne, per fortuna che presto arriverai così non sarò solo», continua, mentre sorride, «però, sai, baby GL, anche se sono donne e ogni tanto non le capisco, le amo profondamente e amo anche te, anche se te ne stai ancora lì dentro al calduccio», chiosa, prima di schioccare altri due baci sul pancione. Questa volta Gregorio scalcia ancora più forte e Lorenzo nota il calcetto senza difficoltà, poi indugia su quel punto con l’indice della mano destra.

«Lorenzo, mi fai il solletico», gli dico, ma lui l’ha intuito poco prima che io glielo dicessi e non accenna di certo a fermarsi ma copre le mie lievi risate con un bacio.

«Papà, ache io», esclama Ginevra entrando in camera.

Lorenzo si stacca a fatica da me, mette tutta la mano sul pancione e poi mi sussurra «Ginevra Lazzarini: campionessa di interruzione nei momenti meno opportuni», poco prima di voltarsi per accogliere tra noi la nostra primogenita che sale da sola sul letto, non senza difficoltà, ma con la testardaggine che la contraddistingue.

Giulia Giordano e Lorenzo Lazzarini - Raccolta di racconti [Doc Nelle tue mani]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora