Ascoltare: Decadence by Paolo Buonvino
E vorrò distruggere
Rompere
Perdere
E otterrò giustizia
La sete sarà placata
I Medici moriranno
Ora
E sempreFrancesco Pazzi's POV
È giusto che ogni dinastia abbia un suo termine, se non per cause naturali allora saranno quelle umane. È il fato a gestire il destino dell'uomo, giostrandolo come una piccola marionetta. E sarà il fato stesso a parlare con la morte, a contrarre le carni rendendole marmo, e saranno loro a scegliere le prede e guidare le nostre mani. Non ho mai pensato che, forse, sarà proprio la nostra impresa a salvare Firenze, città d'arte, città di belle donne. Guardai senza emozioni questo banchiere che, proprio alla vigilia della congiura, voleva correre via con la coda fra le gambe. Cosa temeva? Dio forse? Il Creatore non esiste per dei giustizieri come noi. Posai la penna nel calamaio.
"Pensate sia giusta la vostra azione?" E l'uomo scosse la testa, prima che dalla sua bocca uscisse sangue. Sorrisi compiaciuto, guardando lo scagnozzo con aria soddisfatta, non posso impedire che la morte lavori. Il corpo venne trascinato altrove e lanciato in strada, qualche urla di dolore e di paura raggiunse il mio orecchio: godei. Domani sarà molto di più di qualche grida a popolare Firenze, ma ci sarà tutto quello che non ha mai visto nessuno o, almeno, non da molto tempo: i Pazzi riprenderanno il potere. La sola idea di essere al posto dei Medici mi rendeva euforico, forse perché la realizzazione dei propri piani porta sempre emozioni positive. Amavo l'idea di uscire dall'ombra, dalla seconda posizione. Amavo la sensazione di essere ricoperto di oro, donne e potere. Amavo il potere e tutto quello che esso portava.
Mancava così poco che non mi sentivo nemmeno pronto. Sospirai e continuai a pensare a tutti coloro che mi avevano affiancato in questa impresa: i banchieri corretti di Firenze, quelli coerenti, fra cui i Pitti. Quella famiglia, ricca all'inverosimile, dove i figli nascevano come conigli, dove la bellezza non finiva mai. La bellezza di Isadora soprattutto, una donna di diciotto anni e un matrimonio distrutto. I capelli corvini, gli occhi scuri come pece, un cuore che arde di giustizia: la nostra.
Sperai di donare il mio cognome a Isadora Pitti, ma ciò non accadde. Non ne feci un dramma, dopotutto era rimasta ammaliata dai Medici e ha bisogno di una mano a comprendere, spero che con questo piano la comprensione accada. Mi limitai a guardare fuori, ripensando a tutte quelle riunioni in Cappella Pazzi, a tutti quegli ideali risvegliati negli animi dei fiorentini, a tutti quei sorrisi di approvazione ottenuti in questi mesi: sono stato grande, ma è presto per definirsi massimo. Domani Firenze mi ringrazierà. Domani i fiorentini mi venereranno, come tutti noi facciamo con Dio. E, alla fine, i Medici moriranno sotto la loro stessa costruzione imponente.
Ripensai all'immagine della Dea bendata, donna e ceca. Tutti lo sanno, delle donne non ci si può fidare. Non sarò il primo a dirlo e tantomeno l'ultimo. Feci scrocchiare le dita mentre muovevo il collo per non far indolenzire i muscoli, dovevo ancora terminare alcuni passi fondamentali. Mi chiesi se quella donna corvina sarebbe stata fedele o se, con l'avvicinarsi del terzo canto del gallo, si sarebbe rivelata una traditrice. Eppure il suo giuramento lo fece, tempo addietro: quante cose non racconta. Il suo sangue cadde con una sua ciocca di capelli tempo addietro, quel liquido purpureo macchiò queste carte che, oggi, provocheranno sgomento e ansia. Chissà se i Medici oseranno proteggerla leggendo la verità, probabilmente la uccideranno con dello stramonio.
Madonna,
come la Vergine si preparò al parto cercando una grotta, voi vi preparerete cercando conforto nelle promesse. Scrivo sopra il vostro stesso sangue, quello che versaste l'inizio di questo mese senza opporvi. Riconoscevo il vostro coraggio come lo faccio ora, ma non è momento di cantar vittoria: il vostro compito non si è ancora concluso.
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Arte atque Medicina
Ficción histórica«Ed ella arrivò nel nostro palazzo assieme ad un temporale. Nei suoi occhi vi era pece così come fuoco e acqua. La sua mente era vasta quanto i cieli e il suo cuore era puro come un bocciolo in primavera. E, ahimè, di ella m'innamorai. Di ella morm...