Ero solo una ragazza con delle ambizioni, desiderosa di incontrare l'amore e la felicità, i miei genitori litigano sempre, infatti, sembra litighino anche di notte, la cosa è fastidiosa, dolorosa, talvolta massacrante...
La mattina mi sveglio con l'idea di essere sbagliata, tutti mi dicono questo, arrivo a scuola la cosa non è migliore.
C'è Genoveffa, la popolare della classe mi guarda con odio, dalla prima e siamo al terzo anno.
Ha sempre voluto calpestarmi su tutto e ci riesce sempre ho quasi paura.
Non di lei ma di me. Io così sbagliata lei così perfetta. È bella, popolare, ha tutto ciò che tutti vogliono e io sono solo invidiosa e questo è peccato.
Sono Chiara, frequento il liceo classico, sono al terzo anno sono brava, ma non più di Genoveffa, lei è sempre presente nella mia vita...
Un giorno è successo che venivo presa in giro, dai miei compagni, amici, e non. Mi sono sentita, persa, ma soprattutto umiliata, perché alla fine non era qualcosa di sbagliato ma ci è voluto il suo arrivo a sconvolgermi la vita. LUI, mi ha fatto credere in me stessa, ma più che altro LUI, mi ha fatto conoscere l'amore e la felicità. Prima di LUI era tutto buio, una notte senza fine, LUI, è stato la mia luce.
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Tutto iniziò un giorno d'inverno, ricordo l'episodio come se fosse stato ieri.
Indossavo una tuta, nera e grigia, e sotto una maglia verde avevo una coda alta, e gli orecchini di perla taroccati.Eravamo fuori da scuola stavamo aspettando i nostri compagni, e il trillo della campanella. Per entrare in classe.
Stavamo, parlando, come si fa con tutti, la mattina, poi il discorso si è spinto sui difetti e così siamo arrivati a Federico, aveva una maglia da donna. Io ho riso, d'altronde, lo facevano tutti ero parte anch'io della società quel giorno.
Poi ecco crollarmi il mondo addosso.
"CAZZO, RIDI CICCIONA?!?!?!"
Questa frase ha segnato la mia vita sociale, la mia giornata, la mia vita.
Entrammo in classe, e quelle parole continuavano a girovagare nella mia mente《CAZZO, RIDI CICCIONA, CAZZO RIDI CICCIONA, CAZZO, RIDI CICCIONA..》Sentivo solo quello.
Scoppiai in un pianto disperato, ricavando sguardi interrogativi da parte del professore e dei compagni ma a nessuno, o quasi, interessava veramente.
Corsi in bagno e mi sfogai, piangendo e pensando alla mia imperfetta, figura ma soprattutto persona.
Angolo Autrice!
Heila ragazzi, questa è una storia basata su una storia vera, leggete, seguitemi, votate!! E commentate!! P.S. è la prima storia che scrivo da sola, spero vi piaccia a presto e seguitemi in tante!!!
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You are a perfect girl (for me)
FanfictionSiamo in una società in cui il peso conta sempre, il peso della merce, il peso di un preciso prodotto, ma anche il peso delle persone e solo quando non avremo quei chili che alla società danno fastidio, inizieremo a essere accettati. Lei una ragzza...