Capitolo 6.

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Oggi devo vedermi con Harry, che andiamo a correre insieme. Bhe di sicuro luo corre.
Non so mi sento felice a stare con lui è così genuino, e fresco.
Mi preparo, indosso una maglietta la felpa, dei leggins, e delle scarpe da ginnastica, telefono cuffiette. E sono pronta.
Scendo le scale e vedo mia mamma.

"Ciao, mami!!"

"Ciao, hija"

"Come va? Oggi ho preso 9 e mezzo di tecnologia"

"Bravissima!, dove stai andando?"

"Vado correre con ehm... un amico"

"Va bene ma non fare tardi ok?!"

"Va bene ciao mamma!"

Esco di casa metto le cuffie nelle orecchie e metto una canzone di J-Ax L'uomo col cappello.

Che se ti fanno odiare l'uomo nello specchio, lui mette su un berretto, lei le protesi nel petto.

Può essere ironica come frase ma non c'è niente di più vero, dopo che ti sei sentita in difetto cerchi in tutti i modi di nascondere quel difetto, che a volte per noi non lo è fino a quando ci dimostrano il contrario.

"Ciao, Chiara!"

"Oddio, mi hai spaventata!" Dissi mettendo una mano sul petto e col fiatone.

"Scusa volevo, farti una sorpresa."

"Allora dove andiamo?"

"Volevo farti fare il giro che faccio io di solito, quel posto è magico per me".

Annuii soltanto, sorridendo. Il fatto che volesse mostrarmi un posto a lui così speciale era strano, ma bello.

Forse, qualcuno, si fidava di me dal primo istante.

Correndo in mezzo ai campi. Incontrammo un bosco.
Era tutto bello, c'era una panchina scassata, e delle bottiglie a terra, ma mi piaceva l'atmosfera, il rumore degli animali e quella splendida visione di tutto il verde.

"Ti piace?"

"È bello, molto come lo hai scoperto?"

"Correvo, ero appena arrivato dall'Inghilterra, e mi sono perso ma ho trovato questo posto e me ne sono innamorato. "

"Quindi sei iglese?"

"Già, of course!"

"I don't speak english, parlami di te, cosa ti piace fare quanti anni hai eccetera."

"Allora vediamo, ho 23 anni, sono inglese, mi sono trasferito qui quando ne avevo, 18, perché mio padre trovò lavoro qui. Mi piace correre, la musica, cantare. Il mio sogno è trovare quella che mi fa tremare le ginocchia"

Risi un po' per quelle confessioni, azzo aveva 23 anni è maggiorenne, ci penserò poi ora voglio conoscerlo al massimo.

"Tu invece?"

"Io?... vediamo ho 16 anni, faccio il liceo classico, suono il pianoforte, mi piace cantare, giocare alla wii, amo ballare, e il mio sogno è quello di avere un bacio appassionato sotto la pioggia magari a Parigi. "

"Wow sei romantica"

"Già, scusa, ma devo tornare a casa"

"Andiamo ti accompagno fino a dove ci siamo scontrati la prima volta".

"Ahahaha grazie mille"

Durante il tragitto,continuammo a parlare del più e del meno.

"Arrivati"dissi io guardandolo nelle iridi verde smeraldo.

"Allora che ne dici se domani ci vediamo e andiamo a prendere un gelato e poi andiamo a farci un giro?"

"Ci mediterò su la notte, poi domani mattina ti faccio sapere ok? "

"D'accordo! Ci sentiamo domani allora, ciao!"

Lo salutai facendo un cenno son la testa,e mentre tornavo a casa pensavo, quel posto è magnifico. Chissà se il mio ragazzo avrà un posto segreto da mostrarmi.
Arrivai a casa ed entrai e per la prima volta,mi sentivo nel posto giusto, per la prima volta mi sentivo adeguata e non più sbagliata.

You are a perfect girl (for me)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora