buone notizie

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"David Scott"
Subito nei miei ricordi non trovai quel nome ma in pochi secondi mi ricordai di lui,era l'agente discografico!

Mi scordai di lui visto perché per due settimane ormai sembrava che ci aveva preso per i fondelli,ma eccolo qua in attesa di una mia risposta per farlo continuare parlare.

"Si ricorda di me?" continuò visto che non avevo ancora proferito parola.

"Certo,ormai avevo perso le speranze che bello che ci hai ripensato suppongo" dissi con la speranza che davvero che aveva ripensato.

"In effetti stavo cercando un incontro con te e il resto del gruppo,ma in questi giorni non ho avuto tempo di richiamarvi." rispose accompagnato in un sospiro nell'ultima frase come se stesse ricordando i giorni scorsi. "Avreste tempo per Martedì di venire nella mia casa discografica per farmi un'idea di voi tutti insieme?" continuò.

Quasi non mi cadde il cellulare dalla mano in quella frase,il mio sogno fin da bambina si stava avverrando e non stavo realizzando.
Stava succedendo tutto così in fretta e non riesco ha descrivervi le emozioni che stavo provando in quel momento ma posso dirvi che non mi sono mai sentita più viva che in tutta la mia vita.
Era il mio momento e mi ero promessa che mai nessuno potrebbe rovinarmelo,almeno al tempo speravo.

"Signorina?" mi richiamò il signore dal altro capo del telefono.

In quel momento realizzai il tutto e mi risvegliai nel mio quasi stato di trance.

"Scusi,parlo con gli altri membri e poi gli manderò una risposta." risposi cercando di contenere l'euforia nel mio corpo e cercando di essere più formale possibile anche se quella molto probabilmente ho fallito miseramente.

"Grazie, signorina Williams." mi rigranzio e riattaccai in un nano secondo e buttando il cellulare non so dove nella mia stanza cominciai a saltellare per la gioia seguendo con dei urli.
Improvvisai un balletto scoordinato senza senso per alleviare l'euforia che sentivo in me.

Mi ricordai che dovevo avvertire Alex immediatamente ma chiamandolo non sarebbe stata la stessa cosa,volevo vedere la sua reazione.

Scesi le scale in un lampo e urlando "mamma esco",uscii neanche dando il tempo di rispondermi.

Presi la mia bicicletta vorrei aggiungere fasciata,era davvero in condizioni che ogni volta che la prendevo pensavo che poteva lasciarmi a metà strada.

Salii in groppa alla mia vecchia bici e con le emozioni a mille,pedalai come una pazza a perdi fiato.
Il paesaggio intorno a me passava velocemente e l'aria mi piombava in faccia come uno schiaffo in pieno viso e muoveva i miei lunghi capelli.
In quel momento mi sentivo innarestabile,viva e come se la vita per la prima volta mi fece vedere il suo lato più bello.

Kylie dovevo avvertirla,mi venne in mente ma avevo lasciato il telefono a casa.
Cazzo,vabbè potrò sempre avvertirla nella chiamata di stasera.

Ero quasi arrivata a destinazione ma una ragazza che camminava lungo il vicinato dove abita Alex mi incuriosi per qualche strana ragione mi dava l'impressione che l'avessi già vista.
Era davvero una bella donna,capelli castani in un bellissimo caschetto che le corniciavano perfettamente il viso magro,con alcune ciocche ribelli che scendevano sulla fronte mentre era impegnato a guardare il suo cellulare.

Gli passai a fianco velocemente e ebbi la sensazione che mi osservo.
Non so chi fosse e perché avessi quella sensazione,ma nulla di buono mi trasmetteva.

Dopo le ultime pedalate e con il fiatone alle stelle e per un secondo pensai che potessi lasciarci la pelle,arrivai nella piccola casa di Alex.

A mia sorpresa lo trovai sulla veranda a fumarsi una sigaretta ed era semplicemente spettacolare,aveva i capelli senza ombra di gel proprio come stamattina appena sveglio e tutti i suoi bellissimi capelli castani li cadevano senza permesso sulla fronte.
Aveva un po' l'aria tesa,non so il motivo magari qualcosa lo disturbava ma sicuramente dopo la mia notizia non lo sarà più.
Indossava semplicemente una maglietta grigia e dei pantaloni della tuta neri ma anche in questa semplicità era a mozzafiato.

Quando se ne accorse della mia presenza inarcò il sopracciglio sorpreso.

Misi la bici con non curanza appoggiata su una pianta lì vicino.
Agitai la mia mano per salutare Alex e corsi per raggiungerlo nella sua abitazione.

"Che ci fai qui? inoltre tutto in pantofole mica sentivi già la mia mancanza?" mi disse mentre una risatina gli scappo per il mio outfit inadeguato.
Pensai a come ero venuta qui in pantofole,con una felpa sporca dei Kiss (famosissima band) e un paio pantaloni da tuta.
Che disastro che sono ma vabbè poco importava l'ho fatto solo per vedere la sua reazione.

"Ma va che mancansa" risposi spingendolo leggermente cercando di respirare normalmente per colpa della corsa in bici,mentre la sua risata riecheggiò in tutto il vicinato.

"Allora perché sei qua?" mi richiese mentre faceva un ultimo tiro alla sigaretta prima di buttarla.

"Perché ho delle notizioni e volevo vedere la tua reazione in diretta" dissi mordendomi il labbro inferiore per trattenere le emozioni.

"Tipo?"
"Sai il signore che aveva una casa discografica che abbiamo incontrato nel locale di Londra?" cominciai a spiegargli mentre lui apriva la porta facendomi entrare nella sua casa.

Annuì più volte lasciandomi il via libera per continuare.

"Ecco mi ha telefonato" stavo per finire la frase che non ebbi tempo che Alex mise i suoi occhi su di me con un espressione a dir poco esilarante.

"COSA?" esclamò con le palpebre spalancate,dopo alcuni buoni secondi si riprese,si passò una mano tra i suoi bellissimi capelli "scusami ehm,che voleva?" mi domando successivamente,riprendendo il suo fare da uomo che non si emoziona per questo genere di cose,facendo gesto che potevo sedermi sul suo divano che se posso aggiungere intorno al divano e sul tavolino era pieno di bibite vuote e sigarette ormai finite,un porcile.
Anche se io non ero da meno.

"Ma nulla solo che vuole che per Martedì ci esibiamo nel suo studio" dissi con un po' di ironia nella voce.

"Stai scherzando?" mi chiese in modo incredulo e convinto che non fosse vero "perché se fosse vero sarei così felice che ti bacerei,davvero non mi importa poi se vuoi puoi anche tirarmi uno schiaffo" continuò con un mezzo sorrisino da pervertito.
Dio quanto odiavo quando faceva così.

"Se sapevo che fosse stata questo la tua reazione evitavo di venire qui." dissi incrociando le braccia sotto i seni con un evidente espressione di sgradimento.

"Allora è vero?" mi richiese di nuovo.
Ma questo è scemo?

Annuì la testa più volte "secondo te ti dico cazzate?" domandai lasciando cadere le braccia sul bacino.

"Cazzo Suami" esclamò con un sorriso a trentadue denti "sono così felice ti giuro" continuò incrociando le mie iridi marroni.
Quel sguardo mi fece venire un brivido lungo tutta la schiena.
Che strana sensazione.

"Anch'io ma evita di baciarmi" risposi ridendo e subito dopo anche lui rise con me.
"Tranquilla" disse guardando un punto non identificato del soggiorno,come se stesse pensando a qualcosa.
Ma a cosa? questo ragazzo è così difficile da capire mi fa facendo andare il cervello in fumo.

"Ma se vuoi mi puoi sempre abbracciare" parlai guardandolo sorridendo e aprendo le braccia verso di lui aspettandolo.

Ci abbracciamo e mi sentivo così piccola e protetta nel stesso tempo sentivo qualcosa dentro di me scoppiare dentro.
E quella sensazione non l'ho mai provata.
Davvero con Alex sto provando cose che non ho mai provato in così poco tempo.
Inutile dire che mi ubriacai del suo profumo che lo rendeva solo suo e che ormai riconoscerei anche se ci fossero mille odori in stanza.

Quel abbraccio sembrò durare un eternità e dovrei ammetterlo non mi è dispiaciuto affatto.

Alex Turner che mi stai combinando!

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