La notte divorò rapida il giorno, permettendo alle due innamorate e alla bambina di lasciar riposare il corpo. Erika si sdraiò tranquilla sul materasso, aspettando l'arrivo della sua compagna con un sorriso ampio in volto.
"Al, amore, vieni a letto?"
Chiese sghignazzando mentre si occupava di eliminare le varie pieghe del lenzuolo, dando poi qualche colpo al cuscino per potersi sentire più comoda.
"Solo un attimo."
Rispose l'altra dal bagno dopo aver finito di lavare i denti.
Erika sorrise e si girò sul fianco, prendendo il cellulare per passare il tempo. Le si spalancarono gli occhi sconvolta quando vide una foto per nulla normale da parte di Andrea con sotto scritto uno dei suoi classici messaggi.
"Visto? Non scherzavo quando dicevo che è più corto di quello di Alex."
La ragazza dagli occhi nocciola sospirò esasperata e si affrettò a cancellare l'immagine, rispondendo poi alla sua amica di piantarla di mandarle oscenità.
Si girò per l'ennesima volta verso il corridoio ed assunse un'espressione confusa quando non sentì alcun rumore provenire dal bagno, decidendo così di andare a controllare se fosse tutto a posto.
Raggiunse in silenzio la porta della stanza e l'aprì cauta, notando la donna per la quale il suo cuore scoppiava d'amore seduta tranquillamente sul bordo della vasca con il cellulare in mano. La vide alzare il capo ed osservarla con un lieve sorriso, mettendo il telefono in standby.
"Hey, piccola, ti mancavo?"
"Idiota."
Ridacchiò Erika divertita e si avvicinò alla corvina, massaggiandole la schiena con una mano e lasciandole un delicato bacio sulla guancia.
"Che stavi facendo?"
Chiese poi, indicando il dispositivo elettronico tra le mani della più grande, la quale fece spallucce e lo posò rapidamente sulla mensola di poco distante.
"Niente."
"Certo, come no."
Alzò un sopracciglio la più piccola, scavalcando l'altra con facilità ed afferrando il cellulare, riuscendo a sbloccarlo senza problemi. Alessia abbassò il capo ed attese un commento ironico da parte dell'altra, che nel frattempo aveva letto attentamente ciò che vi era scritto sul display e si era girata verso la sua ragazza.
"Come durare di più? Perché hai cercato una cosa del genere?"
"Voglio migliorare per te."
"Amore, non hai bisogno di migliorare. Per me sei perfetta così. Fidati, è meglio una che colpisce i punti giusti piuttosto che una che dura molto."
A quell'affermazione Alessia alzò il capo incuriosita, rivolgendo uno sguardo lievemente confuso alla ragazza al suo fianco. Erika sembrò capire il suo bisogno di risposte e si affrettò a continuare quel discorso lasciato a metà.
"Susi. Ti assicuro che non ha trovato per niente il punto giusto. Tu, non so come, ci riesci sempre."
Sorrise genuinamente e si alzò dal bordo della vasca, prendendo con tranquillità la mano della compagna per poi trascinarla con sé in camera da letto. Alessia non disse nulla, ma si ritrovò estremamente sollevata da quella rivelazione per nulla aspettata, lasciandosi cadere sul materasso come un cadavere. Erika imitò le sue gesta e subito si strinse tra le braccia della più grande, che non perse tempo a lasciarle dei baci delicati sulla fronte.
"Riesci sempre a trovare le parole giuste."
Sussurrò tranquilla, respirando a fondo il profumo delicato della sua compagna di vita e chiudendo gli occhi alla dolce sensazione. Erika si fece un rapido conto con le dita e sorrise maliziosa.
"Che ne dici di mettere in pratica le mie affermazioni?"
"Adesso? Non lo so, è parecchio tardi."
"Al, lo sai anche tu che più aspetti e più forti saranno i tuoi-"
"Sì, lo so."
Rispose esasperata, stringendo di poco il corpo avvolto intorno a lei.
"Ancora non capisco perché gli sia preso così. Non mi succedeva prima."
"Questo perché non avevamo una bambina e un sacco di impegni sulle spalle. Non so se hai presente quanto tempo siamo state senza farlo."
"Quasi due mesi."
Rispose la corvina con tono esasperato al solo ricordo di quell'arco di tempo estremamente estenuante.
"Appunto. Alessietto non è per niente abituato a quei ritmi."
"Non la smetterai mai di chiamarlo così, vero?"
"Fattene una ragione."
Ammiccò divertita la più piccola, portando le sue labbra a scontrarsi avide con quelle della compagna. All'istante si ricordò di un pensiero che era rimasto nascosto nella sua mente fin da quella mattina presto, prima di uscire con Andrea a fare compere, e si allontanò da Alessia per poter raggiungere il comodino posto accanto al suo lato del letto, prendendo una piccola busta di carta chiusa con delle pinzette.
"Questo è per te."
Alessia osservò sospettosa il sacchetto, cercando di capire quale fosse la ricorrenza, ma non venendole alcunché in mente.
"Non è il mio compleanno."
Ammise, vedendo la più piccola negare col capo.
"Non è nemmeno il nostro anniversario."
Ancora una volta, Erika scosse il capo negativamente e ridacchiò divertita.
"Aprilo e basta, scema."
Diede il regalo alla più grande che nel frattempo si era messa a gambe incrociate ed osservava l'oggetto confusa. Dopo qualche minuto, si decise ad aprirlo e vi infilò una mano per estrarne il contenuto. I suoi occhi si inumidirono all'istante non appena vide una piccola tutina tra le sue mani con su scritto "sto arrivando, mamma". Alzò in fretta il capo verso Erika, la quale la osservò con un tenero sorriso in volto e si asciugò una lacrima che minacciava di cadere libera lungo la sua guancia.
"Ne sei sicura?"
"Ho fatto il test questa mattina, più di uno. Hanno dato tutti la stessa risposta."
Affermò la mora con voce vibrante.
"Cristo, Erika, sono così felice che potrei urlare."
"Non farlo altrimenti sveglierai Hope."
Si ritrovarono entrambe a ridacchiare divertite fino a quando Alessia non la colse di sorpresa stringendola in uno di quegli abbracci carichi di affetto incondizionato. Erika si sdraiò nuovamente sul materasso ed invitò la sua ragazza ad adagiarsi tranquillamente su di lei. La corvina si posizionò tranquillamente tra le sue gambe e raggiunse quelle labbra che tanto adorava per poterle assaporare a fondo, approfondendo immediatamente il gesto, per poi poggiare il capo sul petto della più piccola. Erika le accarezzò i capelli con fare delicato, non riuscendo a togliersi dal volto quel sorriso da ebete che le si era formato poco prima.
"Er, se sarà un maschio vorrei chiamarlo Nathan."
La ragazza alzò un sopracciglio e si ritrovò a pensare a quel nome, trovandolo davvero orecchiabile.
"Mi piace."
Annunciò, ricevendo un'altra serie di baci in tutta risposta. Poi la più grande si sdraiò sulla pancia e poggiò delicata l'orecchio sul ventre della compagna.
"Non vedo l'ora di dirlo ai miei."
Annunciò Alessia con un sorriso in volto, baciando tranquillamente quella porzione di pelle delicata. Erika sorrise nel vederla così tranquilla e le si avvicinò calma, trascinandosi con sé la coperta con la quale avrebbe protetto entrambe. La più grande si rimise a pancia in su, permettendo all'altra di accoccolarsi tra le sue braccia.
"Ti amo ed amo già questo bambino."
Annunciò, poggiandole delicata un palmo sul ventre piatto e sorridendo come un ebete, per poi salutare la piccola creatura presentandosi. Erika ricambiò quel sorriso e in un istante si sentì completa.
"Domani mattina lo diciamo a Hope."
La corvina annuì, chiudendo gli occhi poco dopo per potersi abbandonare alla presa salda di Morfeo, senza mai perdere quell'enorme sorriso che le si era scolpito sul volto.
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Fucking Love - the oneshots set
Short Storyuna raccolta di oneshots riguardanti le protagoniste della storia "Fucking Love". Ogni racconto è indipendente l'uno dall'altro e racconta spezzoni di vita di Erika e Alessia, con la partecipazione straordinaria di Andrea. !!TUTTI I DIRITTI RISERVAT...