Mating pt.2

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Quella sera quando tornò a casa, particolarmente stanca a causa dell'eccessivo lavoro, non perse tempo a lasciarsi cadere sul divano e sospirare sollevata. Chiuse gli occhi e si godette il dolce silenzio di quelle mura, inarcando le labbra in un lieve sorriso. Restò in quella posizione per un paio di minuti, giusto il tempo di decidersi ad alzarsi e recarsi in cucina per prendere qualcosa da mettere sotto i denti. Dal silenzio tombale che avvolgeva l'abitazione non le venne difficile capire che era sola a casa; Alessia non era lì ad aspettarla. Scrollò le spalle ed accese la tv per avere un minimo di compagnia; del resto in momenti come questi era abituata alla solitudine. Controllò il meteo sul cellulare e constatò, come da lei immaginato, che a breve si sarebbe mostrata la luna piena, forte e dominante come ogni mese. Erika sapeva che ogni volta che Alessia si allontanava da lei lo faceva per proteggerla, per evitare di farle del male, ma non riusciva comunque a farsene una ragione. Voleva la sua lupa al suo fianco e sempre l'avrebbe voluta.
Permise alla schiena di entrare in contatto con il retro della sedia e inclinò di poco il capo all'indietro, cercando di ricordare cosa le avesse detto la sua compagna di vita. La più giovane non ne sapeva molto di sovrannaturale e nonostante le numerose lezioni a riguardo da parte della più grande, continuavano a sfuggirle alcuni passaggi. Questo, però, sembrò capirlo al volo.
Si alzò dalla sedia e si diresse verso il salone, permettendo ai ricordi del loro primo incontro di invaderle prepotenti la mente. Era andata a fare una passeggiata nel bosco e, senza nemmeno rendersene conto, si era persa, non riuscendo più a trovare la via di casa. Si ritrovò a vagare per ore fino a quando non raggiunse un laghetto parzialmente nascosto dagli alberi. Fu lì che la vide; fu lì che rischiò di morire; fu lì che trovò la sua mate.
Sbuffò infastidita e prese la rapida decisione di andare a cercare la sua lupa per vedere almeno se stesse bene. Sapeva che era rischioso, che durante i giorni vicini alla luna piena Alessia avrebbe avuto poco controllo e, soprattutto, il lupo in lei avrebbe cercato in tutti i modi di accoppiarsi per portare avanti una forte dinastia di lupi. Era principalmente per questo che la ragazza dagli occhi di ghiaccio desice già la prima volta di allontanarsi nel bosco; non voleva fare del male alla sua mate e sapeva perfettamente quanto fosse forte la sua parte animalesca. Non che non avessero avuto i loro momenti intimi, anzi, dopo un primo momento riluttante da parte di Alessia, furono in grado di abbandonarsi più volte al piacere reciproco anche se con qualche accortezza da parte della lupa. Queste volte però era diverso. Il solo profumo che emanava la sua mate sarebbe stato in grado di farla impazzire a tal punto da perdere la ragione, portandola ad attuarsi come un vero e proprio animale.
Erika sapeva perfettamente in cosa si stava cacciando e, dopo un'attenta riflessione a riguardo, arrivò alla conclusione che non le sarebbe importato se il lupo che si sarebbe trovata davanti avrebbe provato a farla sua. Si fidava di Alessia e sapeva che, anche volendo, non sarebbe stata in grado di farle del male a causa del forte legame che le teneva unite, a causa dell'imprinting. Nonostante ciò non poteva fare a meno di tremare lievemente dal nervosismo. Aveva visto Alessia trasformarsi un paio di volte ed era persino capitato di essere tornata a casa trovandosi un grosso lupo invece della ragazza. Si era quasi abituata a tutto ciò, ma il pensiero di essere sopraffatta dal suo lato animalesco, quando la trasformazione è ancora in atto, la portò a deglutire sonoramente. Era decisa però; non sarebbe tornata indietro.
Raggiunse l'ingresso del bosco e prese un respiro profondo, chiudendo gli occhi per qualche secondo. Le sue spalle erano tese, le mani sudate, il busto rigido. Entrò nell'ampia area con passi decisi e si guardò intorno, sperando di individuare la sua lupa. Vagò per minuti che sembrarono interminabili, osservando ogni centimetro della foresta e prestando attenzione ad ogni cespuglio.
"Alessia!"
La chiamò a gran voce ma, come da lei immaginato, non ottenne risposta. Avanzò nel buio della notte, senza sapere bene dove stesse mettendo i piedi, raggiungendo poco dopo il loro posto, quel lago dove per la prima volta il suo sguardo incontrò quelle perfette distese di ghiaccio. E fu lì che la vide, possente nella sua forma di lupo, osservare distrattamente il cielo, mentre le unghie delle sue zampe anteriori affondavano nella terra sotto di lei. Il manto nero lucente sotto la luce della madre. Cercò di avvicinarsi cauta, ma non appena mosse un piede ottenne la più completa attenzione dell'animale davanti a lei. Alessia ringhiò in risposta e si avvicinò di un paio di passi alla ragazza poco distante, alzando il capo com'è solito fare un Alpha. In quegli occhi Erika ci aveva letto molte cose, ma mai come ora aveva visto tale solitudine. La ragazza dagli occhi chiari come il cielo in una giornata limpida non aveva un branco e un Alpha senza branco era come un pesce senz'acqua. La più giovane sapeva come si stesse sentendo, percepiva il suo stato d'animo. Oltre a quella sofferenza, però, sapeva che il suo Alpha l'avrebbe voluta alla sua mercé. La vide avanzare predatoriamente verso di lei, leccandosi il muso e permettendo alle sue zanne di mostrarsi nella penombra della notte mentre i suoi versi animaleschi non smettevano di riempire il silenzio del bosco. Non aveva paura di lei, sapeva che non le avrebbe fatto del male, così si inginocchiò davanti a lei nel momento in cui il naso umido della lupa raggiunse la sua pancia, picchiettando lentamente. Non si mosse, sapendo bene di doversi mostrare sottomessa a lei e sorrise non appena sentì la sua testa pelosa strofinare sulla sua guancia, arrivando a leccarla come un cucciolo felice di rivedere il padrone. Alessia avanzò maggiormente, arrivando a spingere Erika contro il terreno per sovrastarla con il suo corpo. La sua grande lingua lasciò una scia bavosa lungo il collo della ragazza, fermandosi non appena entrò in contatto con il tessuto della felpa che stava indossando. Si sedette quasi completamente sulle sue gambe, sovrastandola con il suo peso, e riprese a ringhiare.
"Non capisco se continui a ringhiare. Puoi trasformarti, per favore?"
La lupa fece come richiesto dalla sua mate, tornando ad assumere sembianze umane. Non appena la trasformazione fu completa, non perse tempo a fiondarsi sulla ragazza ancora distesa sul terreno, arrivando a scontrare le proprie labbra con quelle della più piccola, scendendo poi verso il basso, raggiungendo il collo e restandovi per un tempo quasi interminabile. Le sue mani si strinsero salde sui suoi seni da sopra i vari vestiti mentre una delle sue gambe si occupò di creare più spazio tra quelle di Erika per potersi posizionare tranquillamente.
"Perché sei qui? Sai benissimo che-"
"Il tuo istinto da lupo ti dice di accoppiarti. Lo so. Mi fido di te e poi non è mica la prima volta."
Si trovò a ridacchiare. Era tranquilla sotto la dominazione della sua compagna. Alessia ringhiò negando col capo, pressando il proprio petto contro quello dell'altra mentre il suo naso le sfiorava il collo, inalando tutto quel suo odore che stava facendo impazzire i suoi istinti.
"È diverso."
Disse solo; la mente troppo sopraffatta da tutti i pensieri che la sua parte sovrannaturale stava lasciando scorrere liberamente. Erika si contorse sotto il suo abile tocco, alzando i fianchi per cercare di raggiungere un maggiore contatto con quello sopra di lei. Il suo respiro, caldo e irregolare, si fondava con i sussurri della natura e i suoi occhi inscuriti dalla passione si legarono vogliosi a quelli profondi della lupa. Bramava con impazienza quelle labbra sulle sue e quelle mani così esperte sulla sua pelle.
Alessia lasciò fruire un ennesimo grugnito prima di slacciare con furia i pantaloni della ragazza ed abbassarli con premura, raggiungendo l'elastico dell'intimo con i denti. Un gemito di approvazione fuoriuscì dalla ragazza più piccola che osservò con ammirazione in volto ciò che stava facendo la più grande. Quando risalì fino ad osservare il suo volto, si occupò di liberarla dalla maglietta, catturando un altro suo lieve verso con le proprie labbra. Si allontanò poco dopo, osservando la bellezza distesa che attendeva di ricevere attenzioni, prendendo a strofinare distrattamente il suo membro mentre la lingua si occupava di inumidire le labbra.
"Sai..."
Iniziò Erika, attirando maggiormente la sua attenzione. Il suo sguardo fisso su quel lento movimento.
"Dovresti portarti dei vestiti con te quando ti trasformi. Non vorrei che qualcuno ti vedesse totalmente nuda."
Si leccò le labbra e ghignò divertita, osservando lo sguardo concentrato dell'altra che non perse tempo a dirigere la sua lunghezza tra le gambe della più piccola, emettendo un grugnito gutturale non appena si permise di affondare lentamente in lei. Erika si alzò di poco da terra ed allungò le braccia verso la sua mate per cercare di afferrarla in un abbraccio. La sensazione di fastidio data dall'istruzione ormai molto familiare non sembrò colpirla particolarmente, permettendole quasi all'istante di trasformare tale sensazione negativa in qualcosa di puramente piacevole.
I denti di Alessia affondarono delicati sul collo della ragazza alla sua mercé, marchiandola come sua compagna di vita in modo da poter avere il completo dominio su di lei. Era capitato in passato di lasciarle segni più o meno evidenti, ma questo avrebbe permesso ad ogni altro lupo di riconoscere la sua proprietà. Poiché non ancora completamente dentro, attuò un lento movimento dei fianchi che le permise di entrare completamente nelle profondità della sua mate, portandola a rilasciare dei suoni acuti che andarono a riempire la sua mente.
"Alessia..."
Sussurrò la più piccola, ritrovandosi a stringere le gambe intorno alla vita della lupa. Alessia grugnì, osservando quegli occhi che furono in grado di catturare la sua anima e, dopo aver avuto un tacito consenso, si mosse piano dentro di lei, assaporando ogni secondo di quel momento così intimo tra loro.
"Mate."
Disse solo tra i vari versi gutturali che non si preoccupava di bloccare. Adorava fare sua la ragazza dagli occhi nocciola, ma era anche terrorizzata al solo pensiero di poterle fare male. Quella del mating non era una pratica solitamente effettuata con un essere umano; eppure la luna ha scelto lei come sua compagna e la decisione della madre non era per niente odiata. Sapeva però che avrebbe dovuto dosare la sua forza e, in vista della luna piena, mantenere l'autocontrollo risultava essere più complesso del solito.
Con un abile gesto della mano slacciò il reggiseno che si occupava ancora di mantenere nascosti quei morbidi seni sui quali adorava affondare il suo viso e non perse altro tempo a stimolare uno dei capezzoli con la lingua. Ogni suo movimento precedente raggiunse una fine, acquistando un lamento di dissenso da parte della più piccola che non perse tempo ad alzare i fianchi per cercare di incontrare il corpo dell'altra.
"Al...per favore."
La implorò, ma non ottenne risposta dalla lupa che non sembrò intenzionata a spostarsi da quelle due morbidezze. Per attirare nuovamente la sua attenzione, Erika strinse volontariamente le sue pareti intorno a lei, ghignando vittoriosamente non appena la più grande alzò di colpo il capo e la osservò in estrema adorazione. Alessia non era del tutto sicura di accoppiarsi quella notte; sapeva che entrambe non erano abbastanza pronte; eppure non diede retta alla ragione, preferendo ascoltare quello che il lupo in lei le stava disperatamente urlando di fare. Senza un minimo di preavviso, riprese a muoversi con maggiore foga di prima, causando alla più piccola una mancanza d'aria dovuta allo stupore. Sapeva che ad Erika non sarebbe mancato molto perché percepiva il suo profumo e sentiva quella piccola nota che raggiungeva il suo naso poco prima di sentirla contorcersi dal massimo piacere sotto di lei. Non voleva che quel momento magico tra loro finisse, così si fermò completamente e si allontanò, osservandola in ginocchio con la testa inclinata da un lato. Erika spalancò gli occhi e la osservò con disappunto.
"Si può sapere perché ti sei fermata?"
Fece per alzarsi, ma venne prontamente bloccata dal corpo della lupa che non perse tempo a fiondarsi sul suo collo, mordendone ogni porzione di pelle, mentre le sue mani ripresero a vagare libere lungo il suo corpo, raggiungendo i suoi fianchi; il suo membro estremamente eretto pressava prepotente sulla sua coscia.
"Alessia, ti prego."
Ansimò, inarcando maggiormente la schiena. Alessia alzò lo sguardo dal collo della sua compagna e le rivolse uno sguardo estremamente serio.
"Devo impregnarti."
Erika annuì e allentò la presa quanto bastava per permettere alla più grande di posizionarsi nuovamente davanti a lei. In un battito di ciglia, si sentì nuovamente piena e chiuse gli occhi in attesa di sentire quel climax che tanto desiderava provare. Alessia si spinse con foga in lei, ansimando ad ogni movimento e permettendo alla sua gola di creare dei ringhi profondi che non fecero altro che aumentare l'eccitazione della ragazza dagli occhi nocciola.
Bastarono poche altre spinte per portarla al limite, arrivando a stringersi intorno ad Alessia a tal punto da impedirle quasi il passaggio. La lupa strizzò gli occhi e serrò la mascella, lasciando fruire poi un lungo ululato nel momento in cui affondò maggiormente in lei per permettere al suo seme di riempirla completamente.
Si accasciò sopra la sua mate poco dopo, ancora preda degli spasmi dati dall'eccitazione. Il suo capo tranquillamente poggiato sulla spalla della più piccola, la sua lingua intenta a leccare una piccola porzione di pelle. Sarebbero rimaste in quella posizione per un bel po' di tempo, ma la cosa non dava fastidio a nessuna delle due.
Quando Erika sentì dei rumori animaleschi provenire dalla ragazza sdraiata su di lei, si girò con sguardo accusatorio ed incontrò quello sguardo di ghiaccio.
"Non ci pensare nemmeno. Non puoi trasformarti mentre sei ancora dentro."
Alessia lasciò fruire un ringhio infastidito, ma decise di lasciar perdere, ben consapevole di quanto la sua mate fosse dalla parte della ragione.
Nel silenzio della notte si sentivano solo i loro respiri e in lontananza degli ululati. Alessia provò a comunicare con quel paio di lupi fin troppo distanti da loro, ma non fu in grado di stabilire un collegamento così, dopo aver nascosto il viso nell'incavo del collo di Erika, permise a qualche lamento felino di lasciare le sue labbra. Erika non perse tempo ad accarezzarle il capo, sorridendo lievemente senza però riuscire ad eliminare quella sensazione negativa data dalla tristezza della sua mate.
"Al...non hai bisogno di un branco. Tu possiedi già qualcosa di più importante."
La lupa alzò curiosa il capo dal suo nascondiglio e incatenò il suo sguardo a quello della ragazza più giovane, regalandole un'espressione carica di confusione.
"Cosa?"
"Una famiglia."

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