Capitolo 4 - Il fratello

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La sera stessa...

Porto i piatti della mia cena nel lavello e comincio a lavarli mentre ho la mente in subbuglio. Faccio fatica a camminare dopo quello che è accaduto questa mattina, mi fa male la pelvi a stare seduta, e mi sento emotivamente instabile. Poco dopo aver finito di fare sesso per la seconda volta Tommy se ne è andato, è rimasto con me il tempo necessario a slegarmi i polsi e poi è tornato a casa sua invitandomi ad andare da lui questa sera dopo cena. Dal momento che i suoi genitori sono fuori per una qualche cena di gala avremmo la casa libera solo per noi, ma sinceramente non sono sicura che mi vada di andare da lui dopo quello che è successo questa mattina. Sono ancora incredula, come ha potuto essere così violento e poco ragguardevole nei miei confronti? La stessa persona che dice di amarmi.. ho sentito storie di ragazzi incapaci di controllarsi con il sesso ma non credevo fosse il suo caso.
Devo averlo giudicato male.. o magari per lui è stato solo un raptus dato dalla prima volta con me. Non lo so ma sicuramente merito delle risposte.
Decido quindi di andare da lui, e appena finiti di lavare i piatti mi preparo. Nulla di eccessivo questa volta, semplice biancheria chiara di pizzo e un vestito verde chiaro che so bene mi risalta il colore degli occhi, un paio di sandali bassi e prima di uscire mi guardo allo specchio.
L'immagine che mi torna è di una ragazza simile ad una bambola, di una bellezza rara, con lunghi capelli neri, zigomi alti, labbra carnose e occhi tondi e molto espressivi. Soddisfatta del mio aspetto esco, prendo la mia macchina e vado verso casa di Tommy,mentre mi godo la brezza estiva con i finestrini abbassati. Il dolore si è fatto molto meno intenso sta man mano sparendo anche se sono ancora piuttosto indolenzita, ma mi è rimasta la voglia di fare l'amore con lui.
Sono proprio innamorata per la miseria.
Arrivo sotto casa sua, parcheggio lungo la strada , esco dalla macchina, e attraverso il sentiero di casa sua che arriva al portone; suono il campanello e aspetto un attimo.
Da dentro casa sento un rumore di passi pesanti, qualche imprecazione poi il portone si spalanca. Non realizzo subito chi mi abbia aperto il portone ma sicuramente non è Tommaso. Il ragazzo  che mi ha aperto la porta è alto come lui ma più massiccio, ha i capelli scurissimi e gli occhi color ghiaccio. Rimango leggermente a bocca aperta nel guardarlo perché è davvero.. beh è proprio un bel ragazzo.
Credo sia il fratello di Tommy perché hanno gli stessi lineamenti, stessi zigomi definiti e mascella pronunciata, ma se Tommy ha la faccia del bravo ragazzo che è sempre gentile ed educato, questo sembra una specie di teppista mentre mi squadra dall'alto in basso come se fossi un vetrina succulenta con un mozzicone di sigaretta tra le labbra, una canottiera che lascia scoperte le braccia muscolose e un paio di jeans leggermente calati.
Cerco di ricompormi e lo guardo negli occhi aspettando che mi faccia entrare o se non altro che mi dica qualcosa , ma lui se ne sta lì, appoggiato allo stipite della porta continuando a fissarmi con un sopracciglio leggermente sollevato.
"Ciao" gracchio in imbarazzo " sono Giada, la ragazza di Tommy".
Il ragazzo continua a guardarmi senza dire una parola per diverso tempo mentre i secondi si dilatano e io comincio a sentirmi nervosa oltre che in imbarazzo.
"Allora, ehm, posso entrare?" Chiedo dopo un po'.
Lui continua a non dire nulla, tant'è che comincio a pensare sia muto, ma si fa da parte e mi fa segno di entrare. Mentre gli passo accanto sento provenire da lui un odore di tabacco misto a un profumo muschiato.. non male devo dire.
Un altro paio di passi e mi ritrovo nel salotto della casa dei genitori di Tommaso, e rimango leggermente senza parole. La cosa è davvero bella, spaziosa e luminosa. Sapevo che i genitori del mio ragazzo, così come i miei, se la passano bene economicamente, ma non pensavo fino a questo punto.
Sento il portone chiudersi dietro di me e prego di vedere Tommy da qualche parte, la presenza del fratello mi inquieta, ma lui mi sorpassa senza dire una parola e si dirige verso il fondo della stanza dove c'è la cucina, e mentre si versa da bere qualcosa che sembra essere alcolico continua a squadrarmi. Faccio finta di non vederlo, mentre con la coda dell'occhio continuo a guardarlo anche io. È un bel ragazzo davvero, ma il fatto che continui a guardarmi senza parlare è davvero strano, quindi prendo in mano la situazione.
"Allora, Tommaso è di sopra?" Chiedo lanciando uno sguardo alle scale a chiocciola che dovrebbero condurre al piano superiore.
Passano un altro paio di secondi di silenzio quasi assordante, e proprio mentre comincio a pensare che continuerà a non rivolgermi la parola, mi risponde: "si adesso scende. Stava al telefono poco fa". La voce esattamente come la immaginavo, bassa, musicale e leggermente roca; fa quasi venire i brividi, ma allo stesso tempo sembra accarezzare la pelle.
Annuisco per educazione ma la tensione tra di noi si taglia con il coltello. Mi guardo intorno e adocchio una sedia per appoggiarmi ed aspettare li, ma lui non mi ha invitata a sedermi e non oso prendere iniziative di mia volontà.. per la miseria, non mi ha neppure detto il suo nome!
Il tempo sembra dilatarsi all'infinito mentre il silenzio si prolunga, e cerco in tutti i modi di non pensare a quanto sia imbarazzante la situazione, quando lui parla di nuovo:"Mi chiamo Dimitri, a proposito, non mi sono presentato prima".
"Alla buon'ora!" Esclamo,incapace di trattenere come al solito i miei pensieri sarcastici per me. Tommaso, così come i miei genitori, mi ha sempre rimproverato il fatto di avere una lingua tagliente e un sarcasmo da vendere, che escono per lo più nei momenti meno opportuni, come questo. Mentre pronuncio questa frase tra e me penso che Dimitri sia anche un nome molto particolare, probabilmente di origine russa.. che gli si addice terribilmente.
Dimitri mi guarda a lungo negli occhi, socchiudendoli leggermente, come se fosse furioso con me "e io non pensavo che mio fratello avesse una ragazza così..."
"Giada, amore mio, eccoti!" Ci interrompe la voce di Tommaso dall'altra parte della stanza. Mi viene incontro e mi abbraccia forte sollevandomi leggermente, come se non ci fossimo visti solo qualche ora prima. Con la testa nell'incavo del suo collo ispiro il suo odore così familiare e mi calmo leggermente, allentando un po' della tensione creatasi tra me e Dimitri.
"Mi sei mancata" mormora Tommy al mio orecchio mentre mi rimette giù. Sospiro leggermente sollevata e mentre alzo gli occhi vedo che suo fratello continua a fissarci, in particolare a fissare me, con un'espressione decisamente curiosa e impenetrabile.
Tommaso si rivolge al fratello maggiore "allora vi siete presentati? O come al solito hai fatto la figura del l'orso, eh, fratellone?"
Dimitri accenna ad un sorriso:" Diciamo che il mio nome gliel'ho detto, ecco".
Tommy ride sommessamente, probabilmente abituato al carattere de fratello e mi invita ad andarmene di sopra con lui. Lo seguo mentre si dirige verso le scale e comincia a salire, ma sento per tutto il tempo gli occhi di Dimitri sulla nuca...

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