Capitolo 1

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"Se andrà a finire male..lo picchio anche solo per il rischio di cadere!" dissi,
"Non hai tutti i torti, ma in questo caso dovrei essere di parte...quindi non credo ti aiuterò!" disse lei mantenendosi a me.

"Traditrice!" dissi facendola ridere, mentre io stessa cercavo di tenermi in equilibrio. Ma per fortuna il sentiero divenne più facile da proseguire.

"Se solo avessi saputo che fosse stato così difficile, non mi sarei vestita bene!" dissi. Le scarpe alte creavano difficoltà in sentieri simili, ed in effetti non è una cosa saggia poi averle in luoghi simili.

Però non c'ero mai stata prima, ci eravamo sentiti solo tramite lettere, pertanto immaginavo che avessimo riscontrato più problemi una volta lì, dove si allenano, che prima.

"Ormai ci siamo si vedono già i cadetti che corrono" disse lei prendendo a camminare normalmente, senza il mio corpo che le facesse da supporto.

"Già, potrebbe andare peggio in fin dei conti..." dissi e non aggiunsi altro. Non sapevo come sarebbe andata a finire, se non accettasse devo trovare un modo alternativo, se invece lo facesse dovrò fare tutto da capo praticamente. Dovrò iniziare una carriera da zero!

Continuammo a camminare, i suoni dei piedi che battevano sulla terra, delle gambe che correvano, si facevano sempre più vicini ed in lontananza vidi un uomo. Era alto biondo, e aveva dei baffi. Sembrava serio e dedito al suo lavoro. Sembrava star sorvegliando i cadetti, forse è qualche superiore.

"Tu almeno conosci qualcuno?" le chiesi,
"No, figurati..al massimo so qualche nome, ma non avendo mai conosciuto nessuno di persona, non saprei dirti chi è chi!" affermò proseguendo al mio fianco.

Decisi di porgere parola a quell'uomo, che nel frattempo comunque ci stava guardando arrivare e si era un po' accigliato.

Sentii particolare disagio quando dovetti farlo, più che perchè dovevo parlare ad uno sconosciuto, era perchè i cadetti che si stavano allenando ci guardavano in modo strano, e parlavano a bassa voce tra loro.

"Ci scusi..il comandante Erwin Smith è disponibile per una conversazione?" dissi. Le parole in realtà suonavano male dette in quel modo, ma cos'altro potevo dirgli? E in ogni caso ormai era fatta.

"Voi chi sareste?" ci chiese. Si presumeva che quindi non sapesse nulla, probabilmente non sapeva nemmeno del rapporto di parentela a questo punto, pertanto..se Erwin non glielo ha voluto dire qualche motivo ci dovrà pur essere. Mi conviene tenere la bocca chiusa per un po'.

"Il comandante ci ha chieste di venire per discutere meglio di una questione, se solo potesse chiamarlo..le assicuro che lui ci conosce!" dissi.

Lui non sembrava molto convinto, ma si allontanò di qualche passò, chiamò un cadetto gli disse qualcosa, e il ragazzo si diresse verso la costruzione più imponente che vi era nei dintorni.

L'uomo, che ufficialmente sapevo essere di poche parole, non ci disse null'altro, e continuò il suo lavoro. Ma non sembrava aver abbassato la guardia, mi sentivo trattata come una criminale quasi.

"Credi che entro oggi, potremo riceverlo? Secondo la lettera saremo dovute essere qui già qualche giorno fa!" disse lei,
"Non lo so, speriamo bene..ma in ogni caso non è colpa nostra se il tempo non è favorevole ai viaggi!" dissi sospirando.

Il cadetto tornò e si avvicinò prima all'uomo, successivamente egli si avvicinò di nuovo a noi,
"Seguitemi!" disse semplicemente e senza troppe cerimonie, ci condusse all'interno della struttura.

Mi sentivo abbastanza a disagio, e disorientata per quei corridoi che non conoscevo, speravo però di imparare a conoscerli presto, più che lasciarli sconosciuti.

°Più di una ricerca° [Levi×reader Hot]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora