Capitolo 17

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Tornammo indietro al quartier generale. Avremo preso presto di nuovo la routine di tutti i giorni, ma nel frattempo per quell'unico giorno ognuno era libero di gestirsi a modo proprio, più che altro di gestire le sue emozioni.

"(T/n).." mi voltai,
"Levi, va tutto bene?" chiesi avvicinandomi a mia volta verso di lui,
"Vieni.." disse e semplicemente lo seguii. Arrivammo al suo ufficio. Lui chiuse la porta e io mi sedetti su un divanetto, come mi aveva detto lui.

Si mise accanto a me, e guardò a terra, sembrava disperato a dire la verità. Ma volevo capire di cosa avesse bisogno, cosa doveva dirmi tanto che decisi di rimanere in silenzio e aspettare che si sentisse pronto.

"Mi dispiace.." disse e sembrò che per quell'istante lui avesse smesso di respirare, e poi avesse ripreso,
"Per cosa...?" chiesi,
"Per quello che è successo oggi..al cimitero..." disse,
"E perchè ti stai scusando? Te l'ho detto che va bene così!" dissi.

"Mi hai portata qui per questo?" chiesi,
"Sì, ma anche perchè voglio sapere un'altra cosa. Perchè ci tieni tanto?" disse,
"A te?"
"Al farmi parlare" disse correggendo,
"Perchè sei mio amico" dissi,
"Solo per questo?"
"È quello che fanno gli amici. Ma insisto tanto perchè so cosa comporta avere pesi simili" dissi.

"Per esperienza, ma anche teoricamente l'ho studiato..e penso tu te ne sia accorto da solo che non fa bene" dissi semplicemente. Mi guardò sembrava voler dire qualcosa ma stette in silenzio.

"Che c'è? Devi chiedermi qualcosa?" dissi sorridendo nel vedere come effettivamente fosse cauto con le parole quando voleva. Mi avvicinai di più a lui come ad incoraggiarlo.

"Non sono affari miei" disse semplicemente,
"Dimmi pure. Siamo amici! Posso rispondere a qualche tua doman...vuoi sapere cos'è successo tra me ed Erwin, vero?" dissi. Era la prima cosa che mi era venuta in mente.

Lui sviò lo sguardo.
"Posso dirtelo se vuoi saperlo. Conosci Erwin da una vita e noi ci conosciamo da tre anni. Inoltre non c'è nessun segreto di stato, quindi non ha molta importanza! Poi sei evidentemente qualcuno a cui non importa parlare delle cose degli altri, e nemmeno delle proprie" dissi.

"Non ha importanza davvero, se Erwin non ha voluto dirmelo...probabilmente non devo saperlo perchè non è necessario" disse,
"Ha detto chiaramente che voleva che tu non lo sapessi, o semplicemente che non era il momento?" dissi.

"Non lo so.." disse continuando a sviare lo sguardo e guardando fuori dalla finestra. Era evidente che voleva saperlo,
"La seconda, eh? Senti di star tradendo Il tuo amico perchè a dirtelo sono io?" dissi.

Non mi rispose e si mise le mani sul viso come per nascondersi,
"Be', ti dirò la mia versione dei fatti! E cos'è successo a me, anche perchè naturalmente non stando con Erwin tutti i giorni non so cosa sia successo a lui" dissi sistemandomi sul divano accanto a lui.

"Non voglio obbligarti"
"Voglio dirtelo io...tranquillo" dissi semplicemente.

"Be'..vediamo, naturalmente la parte in comune è la sorta di litigio tra me ed Erwin..ma in ogni caso anche se non te lo dicessi, si capirebbe lo stesso perché abbiamo litigato basterebbe raccontarti la mia vita appunto" dissi.

"Per questo dicevo...non ce n'è bisogno" disse,
"E io invece dicevo che te lo avrei detto quindi fammi parlare!" dissi ridendo leggermente. Appoggiai la spalla alla sua, lui sembrò sorpreso mi guardò un attimo poi rimase fermo continuando a guardare fuori e rilassando i muscoli.

"Be'...allora...tutto è iniziato quando nostro padre è morto. Erwin ha sempre detto che è stata per colpa sua...ma in ogni caso diciamo che volevo solamente che andassimo avanti..ma forse non mi ero spiegata tanto bene con lui.." dissi.

°Più di una ricerca° [Levi×reader Hot]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora