22.

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L'aveva palesemente ignorata. Dimitri le era sfilato davanti, incurante dei suoi richiami quasi correndo a testa bassa fino all'ufficio di Mikhail.

Perchè le stava facendo quello? Cosa gli aveva fatto di male per essere trattata in quel modo anche da lui? Quando quella mattina Mikhail se ne era andato quasi senza rivolgerle lo sguardo aveva sentito il cuore venirle stritolato all'interno della cassa toracica, comprimendolo fino a farle mancare il fiato. Ogni volta che si dimostrava per l'uomo premuroso e attento che era totalmente devoto a lei, dopo ne conseguiva un distaccamento doloroso che otteneva ergendo muri inespugnabili attorno a sé, come se si vergognasse di aver lasciato cadere la maschera di fredda indifferenza che lo aveva sempre contraddistinto.

Quando aveva lasciato la stanza per recarsi in ufficio l'aveva lasciata all'interno della camera da letto con gli occhi pieni di lacrime e il mento ancora tremolante, incapace di comprendere quali potevano essere state le motivazioni che lo avevano portato ad allontanarsi. Le ci erano voluti una ventina di minuti prima di riprendere il controllo sul trambusto che le aveva attorcigliato le viscere e altri cinque per decidersi a farsi forza e aprire la porta della stanza per poter andare a controllare come stesse Viktor.

Una volta uscita dalla stanza però, i suoi occhi erano stati catturati dalla figura monumentale di Dimitri che sarebbe stata in grado di riconoscere tra mille. Camminava con sguardo basso per il corridoio, con una felpa larga a fasciargli il torace e un berrettino da baseball con la visiera calata sugli occhi chiari, schiacciandogli i capelli biondi sulla fronte. Un sorriso spontaneo le era nato sulle labbra quando aveva riconosciuto le spalle ampie e il profumo ormai così familiare da poter essere riconducibile solo ed unicamente a lui. Sorriso che le era lentamente morto sulle labbra una volta averlo visto irrigidirsi leggermente al suo richiamo per poi sfuggire via da quel corridoio, lo sguardo fisso sul pavimento e nessuna intenzione di fermarsi.

Aveva accusato il colpo cercando di trattenere i singhiozzi, massaggiandosi il petto in quel punto che da quella mattina aveva iniziato irrimediabilmente a dolerle. Possibile che i fratelli Petrov si fossero già stufati della sua presenza all'interno di quella casa? Alla fine dovevano aver capito che era lei la fonte di tutti i loro problemi, realizzando che la colpa fosse sua e sua soltanto. Perchè Dimitri quel matrimonio non lo voleva ma lo avrebbe accettato per salvare la situazione già di per sé difficile. E se la situazione era precipitata in quel modo era perchè Matteo Greco sembrava aver elaborato una sorta di ossessione nei suoi confronti dopo quel rifiuto burrascoso che l'aveva fatto finire con un proiettile incastrato nella carne della spalla.

Dopo essere rimasta ferma impalata nel bel mezzo di quel corridoio, tirò leggermente su con il naso asciugandosi le lacrime con il dorso della mano e inspirando a fondo per poter riprendere un minimo di controllo.

C'erano delle priorità e una di queste era assicurarsi dello stato di salute di Viktor. La sera prima per un motivo e per l'altro non era riuscita a passare per potersi sincerare delle sue condizioni e si sentì tremendamente in colpa. Se gli fosse successo qualcosa? Quando era con Mikhail perdeva completamente la concezione del tempo, ritrovandosi ad escludere tutto quello che si trovava all'esterno della bolla che si veniva a creare una volta rimasti soli.

Accennò ad un sorriso timido ai due uomini che se ne stavano di guardia all'inizio del corridoio, sospirando afflitta quando non venne minimamente calcolata. Quella mattina sembrava che si fossero tutti coalizzati per ignorarla. Oppure era diventata invisibile durante la notte. Prima Mikhail, poi Dimitri ed infine quei due uomini che non la conoscevano nemmeno ma che sembravano odiarla a tal punto da non ritenerla nemmeno una presenza rilevante all'interno di quella casa.

Amareggiata si limitò a colpire delicatamente la porta con le nocche della mano destra, aspettando il comando che le desse il permesso di accedere alla stanza in cui Viktor si trovava.

ZARDove le storie prendono vita. Scoprilo ora