24.

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Come promesso da Mikhail, quella giornata era passata all'insegna dei preparativi per il giorno seguente. Zakhar si era dimostrato una presenza particolarmente piacevole e le aveva tenuto compagni durante tutte quelle ore, assistendola nella scelta degli ultimi dettagli e intrattenendola come meglio poteva.

L'aveva convinta a provare ancora una volta il vestito che avevano scelto assieme il giorno prima e l'aveva aspettata pazientemente quando la squadra di estetiste era venuta a rimuovere la peluria che nel frattempo era ricresciuta sul suo corpo in modo tale da rendere la sua pelle incredibilmente liscia e morbida. Per un momento aveva tirato un sospiro di sollievo, riconoscendo per la prima volta in venticinque anni di non avere il corpo ricoperto dai segni della violenza del padre. Per la prima volta la sua pelle candida era immacolata e quel color latte faceva risaltare il colore del vestito sbrilluccicante che avevano scelto.

Si era concessa qualche minuto nel rimirarsi allo specchio, mordendosi il labbro inferiore a causa dell'insicurezza che non l'avrebbe mai lasciata sola durante la sua vita. Sarebbe piaciuta a Mikhail? Nonostante i suoi fianchi larghi fossero fasciati in quel modo poco attraente ai suoi occhi, gli sarebbe piaciuta?

Quella necessità di approvazione da parte dello Zar era qualcosa di malsano e ne era perfettamente consapevole. Il pensiero costane di come avrebbe potuto compiacerlo era diventato la sua unica ragione per andare avanti, perché quando la guardava con quella scintilla di orgoglio e soddisfazione riusciva ad illuminare tutto il suo piccolo mondo.

Ed era per quello che non sarebbe mai più stata in grado di fare nulla che avesse potuto deluderlo in alcun modo. Non più, non dopo aver sperimentato quanto fosse stata dolorosa la delusione che aveva letto nei suoi bellissimi occhi grigi.

Nonostante la più che piacevole presenza di Zakhar al suo fianco durante tutto il giorno, non era riuscita ad alleviare quella morsa che le stava stritolando il cuore dal giorno prima. Sarebbe stato riduttivo dire che aveva accusato l'assenza di Dimitri come un vuoto lacerante che ancora in quel momento le stava causando un senso di nausea non indifferente.

Nonostante le parole rassicuranti con cui Mikhail aveva cercato di consolarla la sera prima, non riusciva in alcun modo a eliminare quel tarlo dalla sua testa che la spingeva a considerarsi l'unica colpevole del destino di Dimitri e il suo conseguente allontanamento. Perché in fin dei conti Dimitri aveva acconsentito a quel matrimonio combinato per poter mettere fine ad una situazione che la vedeva in pericolo.

Mio fratello ti ama. Quella frase pronunciata da Mikhail con una punta di amarezza le aveva fatto fremere il cuore. Perché sapeva di essere legata a Dimitri da un legame spaventosamente solido ma sentirselo dire in quel modo diretto le aveva scaldato il cuore con una carezza morbida. Ora però che si trovava a ripensarci non riusciva più a crederci, considerando come l'avesse trattata la mattina prima e il solo pensiero di come le era sfilata davanti, ignorandola bellamente in quel modo così palese le causava un senso di nausea non indifferente.

-"Ti vedo pensierosa, uccellino"- la riscosse Mikhail dai suoi pensieri spostando attentamente lo sguardo dalla strada alla figura minuta rannicchiata nel sedile del passeggero –"Tutto bene?"-.

Thalia spostò lo sguardo sul viso preoccupato di Mikhail, facendolo pigramente scivolare lungo il suo profilo perfettamente delineato, lungo il braccio tonico avvolto all'interno del tessuto morbido della camicia che indossava, fino ad arrivare alle mani forti avvolte attorno al volante in pelle dell'auto di lusso che avevano scelto per raggiungere il Conrad.

Quando Mikhail era tornato a casa l'aveva trovata raggomitolata accanto a Viktor sul letto in cui aveva passato la convalescenza, sdraiati spalla contro spalla ed entrambi bellamente abbandonati al mondo dei sogni davanti alla televisione accesa. Aveva dovuto combattere contro ogni singolo muscolo del suo viso per non lasciarsi scappare un sorriso morbido e spontaneo che cercava a tutti i costi di spuntare sulle sue labbra. Perché vedere quella giovane donna riuscire a fare breccia nel cuore del suo fratellino gli scaldava l'anima, facendogliela desiderare ancora di più di quanto fosse disposto ad ammettere. Le si era avvicinato silenziosamente, arrivando al lato del letto e concedendosi qualche secondo per ammirare il profilo morbido della giovane donna che, seppur con le labbra socchiuse e la guancia compressa contro il cuscino, rimaneva dannatamente adorabile.

ZARDove le storie prendono vita. Scoprilo ora