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In iper ultra mega ritardo, eccoci qua!
Buona lettura 🫶🏻

Bussò in modo leggero con le nocche contro alla porta dell'ufficio di Mikhail, entrando solamente una vota che la voce dell'uomo le diede il comando per poter entrare all'interno della stanza.

La prima cosa che entrò nel suo campo visivo furono gli occhi grigi e stanchi di Mikhail che passarono in rassegna il suo corpo come a volersi sincerare del fatto che stesse bene e che non le fosse stato arrecato alcun male in quei pochi minuti in cui erano stati separati.
E, come ogni singola volta in cui Mikhail la guardava in quel modo protettivo, sentì quella piacevole sensazione di calore ad avvolgerle il cuore come una carezza morbida.

Thalia arrossì notando quattro paia di occhi ben distinti sul suo corpo minuto fasciato da un paio di pantaloni ampi e da un maglione di lana bordeaux, e per una manciata buona di secondi sentì la necessità di stringersi nelle spalle, riconoscendo quella sensazione di disagio farsi largo all'interno delle sue viscere.
Perchè per quanto fosse migliorata nel corso di quell'ultimo periodo per quanto riguardava la sua capacità di rapportarsi con persone di sesso maschile, spesso e volentieri la sua mente le giocava brutti scherzi, riportandola indietro nel tempo.

Mise a fuoco le sagome dei due Petrov più giovani, ritti in piedi a pochi passi da lei, il corpo rigido di chi sa di essere a due passi dal patibolo e i volti pallidi.
Zakhar era paradossalmente il più nervoso in tutta quella situazione, probabilmente consapevole del fatto di non essere stato in grado di mediare tra i suoi due fratelli, lasciando spazio a dissapori che non avevano fatto altro che peggiorare il loro stato d'animo.
Sin da bambino non era mai stato in grado di intervenire all'interno di eventuali discussioni, preferendo rimanere in disparte ad osservare i suoi due fratelli più grandi risolvere le loro diatribe e aspettando che le cose si risolvessero da sole.

Sicuramente Dimitri sarebbe stato in grado di gestire la situazione in modo più diplomatico, perché, nonostante il suo temperamento lasciasse un po' a desiderare, da sempre era stato quello il suo ruolo all'interno dell'Organizzazione.
Dimitri era per gran parte del tempo fuori controllo e totalmente estraneo al rigore delle regole che avrebbe dovuto seguire, eppure quando rivestiva le vesti del Consigliere, non aveva eguali.

Per quanto la situazione potesse sembrare ostica, Dimitri era in grado di trovare il modo migliore per poter volgere le cose a loro favore, riuscendo a considerare opzioni che nessuno mai avrebbe considerato.
E sicuramente sarebbe stato in grado di far ragionare il fratello maggiore in una situazione così delicata apparentemente impossibile da poter essere aggiustata.

Viktor da canto suo se ne stava ricurvo accanto a Zakhar, il corpo così apparentemente esile in una postura che non gli apparteneva. Thalia cercò i suoi occhi così simili a quelli di Mikhail, ma il ragazzino abbassò rapidamente lo sguardo sui suoi stessi piedi, eludendo il suo con le gote rosse dalla vergogna.

Thalia dovette farsi forza per non correre ad abbracciarlo e dirgli che andava tutto bene e che non gliene avrebbe mai fatto una colpa. Eppure lo sguardo gelido di Ivan Petrov e di un altro uomo all'incirca dell'età di Mikhail dall'altra parte della stanza la fece bloccare sul posto.
La ragazza deglutì a vuoto un groppo amaro che le si era andato a formare all'altezza della trachea e si affrettò a cercare con lo sguardo lo Zar, il quale se ne stava imperioso, seduto al di là della scrivania in mogano scuro, con le braccia incrociate e uno sguardo di fuoco.

La ragazza si irrigidì quando non notò alcun accenno al cambiare espressione, nonostante il timido sorriso che gli aveva rivolto una volta riconosciuta la sua figura.

Annuì rapida e si affrettò a raggiungere il suo fianco quando accennò con un cenno della testa al suo lato destro, appollaiandosi senza troppe difficoltà sul bracciolo della poltrona imbottita sulla quale si trovava seduto lo Zar.

ZARDove le storie prendono vita. Scoprilo ora