imprevedibilità

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"Quel che sarà, sarà".

Un'ennesima indecifrabile affermazione, più criptica di un responso oracolare.
Carola era solita al modo di esprimersi di Luigi, inconsueto e complesso.
O perlomeno, si era dovuta abituare a forza, tra lacrime condensate e pianti soppressi su cuscini troppo leggeri, per provare a salvare quello che restava del suo cuore.

Tuttavia, quella frase che iniziò a costellare centinaia di hashtag, andando perfino in tendenza, rimodulò i battiti del suo cuore, risvegliandolo dallo stato di torpore in cui versava.

Sorride e le sue labbra si tingono di amarezza.
Dopo la finale i due si erano sentiti, interagendo sporadicamente e fugacemente. Luigi si era limitato a rispondere alla storia di lei con un banale e lapidario: "Vedi, ho vinto!", inducendo gli occhi della ballerina a compiere una rotazione di 360 gradi.

Della freddezza di Luigi, Carola si sforzava di non farsene un cruccio. Lui era fatto così, l'aveva sempre saputo, fin dal principio, fin da quando il suo cuore aveva iniziato ad assumere le tenere e rosee sfumature dell'amore, fin da quando aveva iniziato ad amarlo, inesorabilmente, seppur non ricambiata.

Carola, fuori dal programma, si era fiondata nella sua collezione di maschere preferite, scegliendo accuratamente di coprirsi il viso e il cuore con la maschera dell'imperturbabilità. Provava a maturare, giorno dopo giorno, una diversa percezione, una maggiore consapevolezza di sé.
Perfino Luigi l'aveva intuito, seppur a dividerli c'era uno schermo.

"La vedo proprio diversa, cambiata, più matura".

Carola era giunta alla consapevolezza di dover smettere di aggrapparsi a quell'evanescente speranza, irrealistica oramai, che Luigi piombasse nella sua vita. Che ci piombasse per restare.
L'unica speranza che doveva necessariamente nutrire era quella di realizzarsi artisticamente, di respirare e vivere del suo sogno, ora che si profilava come più di una speranza.

Ma i due ragazzi non lo sanno ancora che, la vita, spesso, non segue sempre i rigidi e grigi schemi.

"Vorrei dedicarle il tempo giusto".

E se questa affermazione avesse minato il fragile equilibrio sul quale si regge precariamente l'imperturbabilità di Carola?

E se Luigi, all'insaputa della ragazza, stesse veramente cercando il modo di dedicarle il tempo giusto?


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Mi scuso per gli errori, ho dato sfogo, tutto d'un fiato, a una idea che mi è balzata in mente mentre studiavo.

Se questa prima parte introduttiva vi è piaciuta, lasciate un commento o una stellina. Prima di continuare vorrei sapere se ci sono i presupposti per convincere ed emozionare i lettori.

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