come onde armoniche

1.1K 49 8
                                    

"Carola, mi senti?" pronuncia Luigi.  Quel nome tra le sue labbra risuona come il fiato più dolce mai emesso.

I due sono sospesi nella loro intima e calda bolla, al riparo da occhi indiscreti. Era la quarta volta in una settimana che si vedevano, clandestinamente, a casa della ragazza, approfittando di quella fugace pausa concessagli.  Era una routine, piacevole e rassicurante, una parentesi idilliaca, rifugio dal fastidioso frastuono della quotidianità. Complice era di sicuro l'atmosfera sul piccolo terrazzino dell'appartamento di Carola, illuminato da piccole lucine: l'aveva allestito nei minimi dettagli, curandone l'estetica ma senza dimenticare la comodità. Aveva comprato due amache imbottite. Sì, due. In cuor suo -"scema", "illusa"- si ripeteva quando immaginava disteso sull'amaca viola Luigi, che, con una sigaretta tra le dita, avrebbe lasciato uscire dalle sue labbra, dolci parole intrise di sporco fumo.

Ma Luigi ora è veramente accanto a lei. Con occhi da bambino, scorre tra le foto della sua galleria, per mostrarle i doni portatogli agli instore dai migliaia di fan: questo per Carola era casa, era condivisione di quotidianità, di istanti di vita.

E la ragazza si lascia trasportare dalla piacevole oscillazione dell'amaca, senza opporre resistenza alcuna.

Leggera.

Così si sente, da quando lei e Luigi avevano ripreso a oscillare all'unisono, come onde armoniche sulla stessa frequenza.

E Carola perde un battito al sentire la voce del ragazzo, assorta com'è nei suoi pensieri, 'ché Carola era fatta così. La presenza tangibile di Luigi, al suo fianco, le sembra effimera, destinata a svanire. Carola ha una paura atroce, giustificata e fondata, che Luigi potesse scivolarle via, motivo per cui era sempre alla ricerca di contatto fisico. Accorcia le distanze e traccia con l'indice, delicatamente e lentamente, l'accenno di barba che rende Luigi ai suoi occhi più uomo, più sensuale.
Ritrovandosi pelle contro pelle, il respiro, i battiti e perfino il cuore seguono un ritmo tutto proprio. Sembrano provenire da un romcom sdolcinata. Sembrano, quasi.

Luigi biascica sulle labbra di Carola, già rosse e gonfie di desiderio e Carola ride, ancora, sul collo di Luigi. Si trovano in un perimetro delimitato -pericoloso a detta di lui, corpo a corpo.

"Carola"

"Eh"

"Riguardo la scorsa sera, beh io-"

"Shh". Carola blocca il flusso delle parole, cercando di celare dietro un leggero bacio a fior di labbra, l'imbarazzo e l'insicurezza provati qualche notte prima.

"No, ci tengo a spiegare" e la ballerina alza lo sguardo, poggiando la guancia sul suo sterno.

"Io non lo so cosa mi è passato per la mente, o per lo meno, ho finto di non saperlo. Ho avuto paura, Carola. Paura che mi sarei perso completamente in te. Definitivamente. Paura di non poter più fare a meno di te."

Carola lo fissa, immobile, alterando perfino il ritmo respiratorio per timore di bloccare il suo fluire disinibito.

"Perché quando si parla di te ho sempre paura?"

Carola lo fissa, con lo stesso sguardo che Luigi le riserva. Uno sguardo carico di emozioni contrastanti, di emozioni diametralmente opposte.

"Ho paura di rimpiangere quei giorni in cui il freddo ci gelava, perché non potrei sopportare di perderti, nuovamente. Non questa volta che sei qui con me, che ti stringo tra le braccia, che sei così reale."

Luigi è come un fiume in piena, inarrestabile e Carola non sa più come fargli capire che lei, ora, non ha più paura di scottarsi. 'Ché quando si parla di lui, lei è disposta a tutto se la dolce punizione è ardere insieme, 'ché lei è ormai fuoco vivente da quando l'aveva rivisto, un mese fa.

"Però Carola, pensando a un ipotetico futuro senza di te, non potrei mai perdonarmi di non aver goduto appieno di un presente dove potevamo coesistere, dove il destino ci aveva già tracciato la strada."

Carola sente il battito del cuore pulsare nelle orecchie.

"Sarò io a dirtelo questa volta." Deglutisce rumorosamente Luigi, schioccando la lingua sul palato.

"Carola, concedimi questo sbaglio."

Le carezza il viso, spostandole i ciuffi ribelli dietro le orecchie

"Concediamocelo, almeno questa volta."

• • •
Ci tengo al vostro parere, cercherò di aggiornare più spesso, promesso.
🫰🏻

InesorabilmenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora