IwaOi

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Pair: IwaOi

Prompt: "Non hai intenzione di mangiarmi, vero?"


Il locale era pieno di persone. Un chiarore soffuso illuminava morbidamente il tutto insieme a tagli di luci perennemente in movimento: gialle, rosse, blu, un alternarsi di colore che gli stava facendo girare la testa. La musica era fastidiosa a tratti, ma almeno di un gusto decente.

Oikawa si scrutò pigramente attorno, le spalle sistemate sullo schienale di quel divanetto di cui non voleva conoscere le gesta passate, cercando salvarsi dalla noia tentando di beccare una scenetta niente male come coppie che rompevano strillando, ubriachi marci che davano spettacolo, qualcuno che si divertiva su uno di quei tanti divanetti su cui era seduto.

Sospirò, gli occhi che vagavano pigri – ed eccolo!

Oikawa trattenne bruscamente il respiro.

Maglietta stretta, bicipiti esplosivi, sguardo truce che stava da Dio su quella pelle abbronzata e quei capelli sparati da tutte le parti. Stava al bancone del bar e lo stava ovviamente guardando, sorseggiando il suo drink con quegli occhi fissi su di lui, leccando lentamente le labbra, sicuramente per sedurlo.

Ci era riuscito.

"Lo vedete anche voi?" Gli scappò più acuto di come lo intendesse, ma non si aspettava nulla del genere da quel locale in cui era stato trascinato con l'inganno e, merda, ci sarebbe venuto tutti i giorni! "Quel figo pazzesco al bar."

Matsukawa batté lentamente le palpebre, tentando di mettere a fuoco. Hanamaki sistemò meglio sul naso gli occhiali rosa a forma di cuore che aveva rubato a sua sorella. "Quale?"

"Quello con la maglia bianca e quei jeans illegali e – cazzo mi sta guardando!"

"Quello con la treccia?" Domandò Matsukawa prendendo la sua birra. "È brutto."

"Quello con le bretelle." Hanamaki prese il bastoncino del suo drink e cominciò a masticarlo. "E la barba da aviatore."

"Che cazzo è la barba da avia-" Oikawa sbuffò seccato, lasciando perdere. "Quello con le braccia che sembrano voler spaccare in due il mondo."

"E a quanto pare il tuo culo." Beh, un pensiero o due in questi secondi Oikawa lo aveva avuto, ma non sapeva nemmeno il suo nome. Aveva dignità. Matsukawa sbuffò una risata. "Vai a prenderlo."

Oikawa lo guardò confuso. "Come?"

"Ovviamente ti piace e ovviamente farai la figura dello scemo."

"Non faccio mai la figura dello scemo!"

Sentì "festa di primavera" e "compleanno di Kyouken-chan" sussurrato a voce nemmeno troppo bassa e si sentì ferito nell'orgoglio. "Andrò lì, rimorchierò quello spacca culi e lo cavalcherò finché non creperò, bastardi!"

Matsukawa e Hanamaki si sfiorarono appena con lo sguardo. E sogghignarono. "Fai del tuo peggio, cowboy."

*

"Non hai intenzione di mangiarmi, vero?"

Iwaizumi ci mise un po' a capire che il tizio appena seduto accanto a lui al bancone – "Un White Russian!" e a Iwaizumi vennero le carie al solo pensiero – gli stesse parlando. Prese un sorso del suo Gin Fizz e quello si girò verso di lui, il sorriso enorme su un viso che sapeva di essere bello. "Allora? Vorresti mangiarmi?"

"Perché dovrei?" Rispose bruscamente, tornando con gli occhi al suo drink. Lo sentì ridacchiare.

"Perché sono un cioccolatino."

Dio.

Iwaizumi chiuse le palpebre e sospirò. Passarono alcuni secondi e sospirò di nuovo, per buona misura. "Ci stai provando?" Domandò improvvisamente stanco e il belloccio ridacchiò. "Perché non mi sembra la frase giusta."

"Ah sì? Ne esiste una particolare per riuscire ad avere il tuo numero?"

"Non il mio nome?" Si girò verso di lui, guardandolo meglio. Era più alto, il bastardo.

"Per il nome c'è sempre tempo." Gli fece l'occhiolino e ad Iwaizumi prudettero le mani. "Allora? Cosa dovrei dire per farti contento?"

"Qualcosa di meno vergognoso." Per tutte le persone coinvolte, perché provava imbarazzo di seconda mano e non era per niente piacevole.

Lo vide mettere il broncio e sì, lo stronzo era bello e ne era pienamente consapevole. "Ho notato che mi guardavi." Sussurrò e Iwaizumi si accigliò leggermente. "Ero al tavolo laggiù, vedi? Con quei due deficienti che limonano sul divanetto." Ah, quelli. Stava guardando la maglia del tizio con gli occhiali, in realtà, un insulto della moda che spiccava fosforescente anche in quel locale buio come pochi. Non aveva notato altri, sinceramente.

"Hai fatto il terzo incomodo fino ad ora e vuoi compagnia, quindi."

Quello sbuffò esilarato. "Per favore. Non mi sarei avvicinato se non fosse stato per queste braccia." Gli fece un sorriso lascivo e Iwaizumi si sentì arrossire. "E questo corpo. E questa faccia. E questo cul-"

"Non l'hai visto." Sibilò, perché era girato, era fisicamente impossibile.

"Lo sto vedendo ora." Ammiccò e Iwaizumi si sentì andare a fuoco. "Se proprio vuoi, al numero pensiamo dopo. Vorresti dirmi il tuo nome?"

"Non particolarmente." Si staccò dal bancone e quello gli sfiorò il sedere. Saltò sul posto. "Ops!" Sorrise, troppo angelico per poter essere convincente. "Sembrava macchiato."

"Tu non hai vergogna."

"Imparerai presto che la vita è molto più divertente in questo modo." Prese il suo drink dal bancone e si allontanò. "Fammi uno squillo appena puoi!"

Iwaizumi lo guardò raggiungere i suoi amici, gli occhi che non volevano lasciarlo e la mente a rimuginare su quella frase senza senso.

*

Quando si spogliò quella sera a casa, capì il perché di quella frase. Trovò la spiegazione in un biglietto infilato nella tasca posteriore dei suoi jeans.


Oikawa Tooru <3

(022) 21** ****

Non farmi aspettare! XOXO


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Salve a tutti!

L'idea me l'ha data LorasWeasley, la frase da rimorchio pure. Non so da dove le sia uscita ma diventerà il mio dizionario di frasi da rimorchio deficienti personale <3

Grazie mille per aver letto!!!

Terrible First MeetingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora