"Siamo arrivati" disse Mason svegliandomi e alzandosi delicatamente per rivestirsi.
Io mi stropicciai gli occhi "mi passi i vestiti?" chiesi io alzandomi la coperta fin sopra al seno. Lui mi passò tutto e mi baciò "vado a vedere se l'autista è già arrivato" disse scendendo dall'aereo.
Io mi rivestì e presi la mia borsa. Il vento caldo mi investì. Raggiunsi la lussuosa macchina che stava in pista e entrai "Joh vai al Grand' hotel" disse Mason dandoli l'indirizzo "subito" disse in risposta l'autista.
"Adesso andiamo in hotel e poi decidiamo cosa fare" disse lui guardandomi "andiamo a casa tua?" chiesi io guardandolo "vediamo poi" disse sviando l'argomento. Si vedeva che non era d'accordo.
Arrivammo a un hotel stupendo. Uno dei più lussuosi che io abbia mai visto. "Ma le valige?" chiesi io a Mason scendendo dalla macchina e prendendolo a braccetto "sono già in camera" mi disse lui.
Arrivammo alla hole e un elegante signore ci accolse "Buon pomeriggio signori William, la vostra camera è la 956 all'undicesimo piano, per qualunque cosa non esitate a chiamare" disse l'uomo dandoci una tessera magnetica.
Salimmo sull'ascensore a vetro che dava la vista su tutta la città. "Signori William?" chiesi io sorridendo e prendnendolo dal colletto della camicia "era più facile per le pratiche" disse alzando le spalle "non è vero, ti piace pensare che io sia tua moglie" lo canzonai sorridendo "anche" disse facendomi l'occhiolino e dandomi un bacio a stampo.
Arrivammo al piano e cercammo la stanza. Entrammo. Rimasi sbalordita.
C'era un salottino con divano e poltroncine con un tavolino di vetro al centro. Il pavimento era fatto di ceramica color crema, i muri bianchi, superando il salotto c'era la camera da letto con un enorme letto matrimoniale con lenzuola bianche e profumate.
L'armadio era scorrevole a specchio, la tv era grandissima, c'era un grande balcone con poltrone molto comode che si potevano sdraiare, una piscina, una sauna e una doccia all'aperto. La vista era su tutta Los Angelse.
Notai che sul letto c'erano diversi petali di rosa rossa e una composizione a forma di cuore con più di cento rose.
"No, non l'ho fatto io" disse Mason notando il mio sguardo "non fai mai nulla di carino" borbottai imbronciandomi "ti ho portato qui" disse lui avvicinandosi a me "si ma non mi fai mai queste sorprese, sono il capo di una famiglia mafiosa, dovrei essere trattata come tale" dissi facendo la finta stizzita allacciandogli le braccia al collo "dimmi ciò che vuoi e io te lo prenderò" disse lui "mmmh voglio andare a casa tua" dissi io sorridendo innocente. La sua espressione cambiò e serrò la mascella.
"Olivia..." iniziò "Mason" lo interoppi "io non ti obbligherò a fare nulla, però se lo fai per preoccupazione che io pensi cose negative su di te, ti sbagli. Io amo ogni tua parte e ogni tua imperfezione, permettimi però di entrare nella tua vita" dissi io seria. Lui ragionò su "ti fanno schifo i cadeveri in putrefazione?" chiese lui serrando le labbra e alzando le sopracciglia "cosa hai fatto?" chiesi fulminandolo "potrei aver lasciato lì il cadavere di mio padre" disse lui velocemente facendo il finto tonto "Mason sono passati sei mesi" dissi io sconvolta e in aria di rimprovero "lo so lo so ma non gli volevo dare la soddisfazione di seppellirlo" disse lui guardandomi "va bene, andiamo a casa tua" dissi io sicura.
"Chiamo Joh" disse lui riferendosi allautista.
Venti minuti dopo eravamo in strada. Guardai fuori dal finestrino e vidi le lunghe strade contornate da palme.
I ragazzi con tavole da surf sotto braccio e in costume.
I gruppi di ragazze con un milksake in mano e i sorrisi sui volti. Sembrava così normale...
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Afterlife - Sequel di Mafia in love
ChickLitEcco il tanto atteso sequel di Mafia in love. Chissà come andrà a finire questa storia... Estratto: "i pezzi del mio cuore si aggiunsero ai cocci di vetro a terra" "Era colpa mia. Dovevo morire io" ✅STORIA COMPLETATA ✅