Capitolo 6

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Ero seduta da due ore su una serie scomoda. Avevo il vestito insanguinato addosso. Non sapevo cosa fare.

Chiamai Adam.

Era luna di notte, sperai che mi rispondesse.

Al terzo squillò la sua voce assonnata si fece sentire "Olivia" disse confuso "Adam" dissi con voce rotta "che succede?" disse subito lui "io, io pensavo fosse drogato...non pensavo avesse potuto sparare...Mason si è messo davanti a me" dissi frasi sconnesse mentre le lacrime prendevano il sopravvento "Olivia dove sei?" chiese Adam cercando di mantenere la calma "io, io l'ho portato...l'ho portato in ospedale...Lui ha detto che stava per morire" dissi continuando a piangere.

Si era messo davanti a me. Non doveva farlo, non doveva farlo.

"Olivia adesso arriviamo. Tu devi stare calma però" mi disse Adam mentre sentivo che trafficava con qualcosa "io l'ho ucciso, però lui prima ha sparato" dissi mentre i flash mi tornarono in mente "Olivia sto arrivando" disse lui cercando di calmarmi "dovevo morire io. Potevo evitarlo, potevo evitare tutto. Non l'ho fatto" dissi io non riuscendo a calmarmi.

Arrivò un medico. Io attaccai al telefono e cercai di assestarmi "sai dirmi cosa è successo al ragazzo che è entrato con te?" chiese lui subito guardingo.

"Io ero a casa, lui è mio fratello, mi ha chiamato, mi ha detto di correre subito al pub sulla spiaggia visto che c'era stata una sparatoria. Io sono corsa da lui e l'ho trovato in mezzo alla strada, gli hanno sparato, l'ho caricato in macchina e poi sono corsa qui" inventai confusa e impaurita.

Il medico addolcì l'espressione "Suo fratello è in gravi condizioni. Sono riusciti a riparare la parete del fegato, però riguardo al secondo proiettile, ha perforato il cuore..." disse lui dispiaciuto "è impossibile che si risvegli?" chiesi io subito.

Calma Olivia.

"C'è una possibilità, ma la darei per nulla" mi disse lui.

Ce la doveva fare.

Io annuì e ritornai a sedere.

Sarei stata qui mesi a aspettarlo. Non mi sarei mossa finché lui non avrebbe aperto gli occhi.

Sei ore dopo ero ancora lì, nella stessa posizione, nello stesso punto.

Non mi avevano ancora detto niente. Lo stavano operando.

Dovevo esserci io al suo posto. Io. Lui si è buttato su di me. Dovevo morire io, non lui.

I flash di noi due insieme si aprirono nella mia mente. La sua risata.

I suoi occhi.

La scintilla che c'era quando mi guardava.

Il modo in cui mi trattava dopo aver fatto l'amore.

Il modo in cui mi faceva sentire potente e perfetta.

Il modo in cui alleggeriva i miei problemi.

Potevo ancora vedere la sua faccia quando mi ha detto di sposarlo.

"Olivia" mi urlò una voce che mi fece svegliare da quello stato di trans.

Davanti a me c'era Adam inginocchiato che mi teneva il viso con le mani. Dietro di lui c'era Jack e Liam.

"Si è buttato addosso a me" dissi solamente riportando lo sguardo nel vuoto.

Avevo perso papà, ora non anche lui.

La mia vita sta andando in pezzi e a quanto pare io resto in piedi. Però non voglio, non voglio rimanere in piedi in un mondo in cui lui non è con me.

Afterlife - Sequel di Mafia in love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora