Capitolo 12

2.1K 57 0
                                    

Eravamo appena arrivati in spiaggia, raggiunsi Rosie che era sdraiata su un telo a prendersi il sole.

"Amore tienimi questi" disse lui dandomi il telefono e il portafoglio. Io sorrisi per il modo in cui mi aveva chiamato e mi sdraiai accanto alla mia migliore amica.

Mason prese la tavola e si buttò in acqua facendo un cenno agli altri. Si sdraiò sulla tavola e fece qualche bracciata, arrivò davanti all'onda e si alzò facendo leva sulle braccia.

Vidi da lì le sue spalle muscolose...

Si mosse facendo mosse esperte e pulite. "Se lo guardi ancora un po' lo sciupi" rise Rosie. Io lasciai il mio labbro inferiore che stavo mordicchiando "ho il cervello fottuto" sbuffai togliendomi il pareo e mettendomi i suoi occhiali da sole.

Dopo mezzoretta che stavamo prendendo il sole, delle piccole goccioline mi venere addosso e un ombra mi parò dal sole.

Aprì gli iocchi trovandomi Mason davanti. Si sedette sulla sabbia di fianco a me "ti stai sporcando tutto di sabbia" li feci notare "dopo mi butto in acqua" disse baciandomi.

Vidi con la coda dell'occhio che delle ragazzine mi stavano guardando stizzite e stavano guardando Mason innamorate.

Lui si stava per staccare, io gli misi una mano dietro il collo e intensificai il bacio vedendole andare via, mi staccai soddisfatta.

"Questo sorrisetto soddisfatto?" mi chiese lui divertirto "certe persone hanno gli occhi troppi grandi e gli ormoni che non sanno stare al loro posto" dissi io solamente.

Lui sbuffò in una risata e poi mi mise una mano ghiacciata sualla piancia "Dai" piagnucolai io spostandogliela.

Lui di scatto la spostò e mi palpo un seno "Mason" lo rimproverai sistemandomi il costume. Lui rise "sono troppo invitanti" si giustificò lui baciandomi.

Io gli misi la testa sulle gambe stese e lo guardai. Lui mi guardò dall'alto mentre mi sorrideva.

Quel luccichio nei suoi occhi era sempre più intenso, come se la felicità e l'amore stessero prendendo il sopravvento in lui.

"Baciami" dissi non volendo alzare il busto "cosa ci guadagno?" chiese ridacchiando "magari niente, o magari qualcosa stanotte in hotel" risposi vaga io provocandolo.

"Piccolo diavolo" disse, si abbassò e mi baciò.

Le sue fottute labbra... Non ne avevo mai abbastanza.

"Stasera sistemiamo due cose di lavoro?" chiese lui guardandomi. Io annuì.

"Dopo ti faccio vedere tutti i contratti e le aziende che possiedo, Adam mi ha avvisato che lui è andato a New York stamattina a prendere tutti i fascicoli riguardanti il lavoro" mi disse "a me nessuno avvisa mai" borbottai girandomi su un lato e dandoli le spalle.

"Non è nulla di importante, non ti vuole annoiare sul lavoro di carta" tentò lui "si ma ora non ci sono più incarichi, non so cosa fare..."

Non ho più un obbiettivo, sto vivendo la mia vita sentendomi inutile in qualsiasi campo.

Forse non era un bene aver lasciato il giro della mafia...

"So cosa stai pensando. Vediamo come andrà, ti faremo gestire tutto il lavoro che vuoi e cercheremo qualcosa da fare insieme" disse lui accarezzandomi la spalla.

"Ragazii noi andiamo" disse Jack. Si stava facendo tardi, erano le 6pm. La spiaggia si stava svuotando e la luce diminuiva.

"Io resto ancora un po'" dissi alzandomi e andando a riva.

Guardai il mare che si era calmato e ascoltai il rumore leggero delle onde.

Chi l'avrebbe mai detto che dal passare nove ore al giorno in una stanza insonorizzata con una pistola in mano, sarei passata a questo.

Niente più pistole in mano. Non so più cosa volevo.

Entrai in acqua. Dovevo sentire un secondo quella sensazione di vuoto che sentivo a casa nella piscina a New York.

Dovevo trattenere il respiro. Perché in quel momento pressava troppo su di me.

Andai sotto e trattenni il respiro, chiusi gli occhi e mi beai del nulla.

Quando non ebbi più fiato un corpo, ritornai su.

E in quel momento, ancora con gli occhi chiusi per paura di aprirli, soffiando fuori i rimasugli d'acqua che erano rimasti in bocca, sentendo l'acqua che mi scivolava in viso, ritornai alla realtà.

Rimasi con la testa fuori dall'acqua, il volto rivolto al tramonto che si stava formando.

Sentì due braccia stringermi i fianchi da sott'acqua.

Una testa posarsi sulla mia spalla e un corpo attaccarsi al mio.

Io mi lasciai andare facendomi sostenere da lui.

"Ti seguirò in tutto ciò che farai, però ti do un consiglio" disse lui "non programmare nulla Olivia, non lasciare che una scelta impulsiva ti freghi la vita. Questa sera andremo parleremo del lavoro, e ti posso assicurare che sarà una noia mortale, però vedrai il lavoro di mio padre, ti farò vedere le mie proprietà e poi decideremo che farne" disse lui abbracciandomi da dietro.

"Papà saprebbe cosa fare" ammisi io "Si, probabilmente lo saprebbe. Però ora ci siamo noi a decidere, e non possiamo scappare da questa cosa" disse lui.

Io guardai il tramonto. Cosa mi avresti detto papà? Cosa avresti fatto tu?

"Possiamo rimandare la cosa in hotel?" chiesi a lui. Avevo bisogno di un po' di tempo da sola, dovevo schiarire le idee e capire cosa fare.

"Certo" disse lui. Mi prese per mano e mi trascinò in acqua. Arrivammo verso la riva, l'acqua mi arrivava a metà coscia e a lui alle ginocchia.

Mi mise una mano nella parte bassa della schiena e una sulla testa. Guardammo entrambi il tramonto.

"Siamo riusciti a uscirne vivi, non ci uccidiamo propio adesso" disse lui guardandomi.

Vidi la sua pelle rosata dal sole e la luce dorata del tramonto che evidenziava i suoi occhi verdi.

Era l'uomo più bello al mondo. Ed era mio.

Li misi le mani sul viso e lo baciai. Lui sorrise e e con la mano che aveva sulla mia testa, spostò le ciocche di capelli che mi erano finite davanti al viso.

Mi accarezzò la parte bassa della schiena mentre mi lasciava dolci baci sulla tempia. "Vado a casa, dimmi quando vuoi che ti venga a prendere" disse lui capendo che volevo essere lasciata sola.

Uscì dall'acqua e prese le sue cose andando via.

Io mi sedetti sulla sabbia bagnata a riva a fissare quel meraviglioso tramonto.

Che cosa avrei fatto?

Qual era la strada giusta da prendere?

Forse la parte difficile non era riuscire a uscire da quella vita. La parte difficile era ricrearsene una nuova...

Afterlife - Sequel di Mafia in love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora