Capitolo 13

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CAPITOLO 13
Dopo aver passato ben due ore a scegliere cosa mettermi per stasera ho deciso di indossare il vestito nero che mi aveva preso Jasmine pochi giorni fa.
“Sei bellissima” commenta sorridente mentre sto mettendo via i trucchi che ho appena usato.
“Grazie”
“Sei nervosa?”
“No, in fondo è solo una cena” le rispondo, ed è vero non sono per niente in ansia.
“E' incredibile” commenta ed io la guardo in modo strano chiedendole senza dirlo di spiegarsi “Alla vostra prima uscita eri super ansiosa ed adesso sembra che la cosa non ti faccia ne caldo ne freddo, come se usciste da una vita insieme. Spero tanto che stasera succeda quello che voglio che succeda”
“Non saresti la sola” sussurro mentre lego i capelli in una coda alta lasciando qualche ciocca fuori.
“Lo so” risponde lei e così capisco che mi ha sentita.
Suonano al campanello, guardo l' ora sul telefono e noto che è presto perchè sia Paulo, alzo la cornetta del citofono e chiedo chi c'è.
“Ciao Michy puoi aprirmi?” mi chiede Fede, mi giro verso Jas con un sorrisetto e noto che è rossa.
“Certo” gli rispondo poi gli apro le porte e dopo poco bussa alla porta d'ingresso.
“Ciao Fede” lo saluto facendolo entrare.
“Ciao, sei bellissima, Jasmine dov'è?”
“Sono qui” risponde uscendo dalla sua camera con il DVD del suo horror preferito “L'invocazione” che quando l' ho guardato io mi ha traumatizzata a tal punto da credere che quello che ho visto potesse accadere realmente.
Jasmine appoggia il DVD vicino alla Tv poi si avvicina a Fede, lui le cinge i fianchi con le braccia e la bacia.
“Ciao cucciola”
“Ciao piccolo” lo saluta ed io godo la scena, sono bellissimi.
“Vedrai che un giorno non troppo lontano anche tu sarai felice come noi” mi rassicura Federico ed io me la rido, sarebbe troppo bello per essere vero.
“Guarda che non sto scherzando, te l' ho già detto: lui è perso di te e ti aspetta nel parcheggio qui vicino, ti stava per mandare un messaggio ma quando mi ha visto ha pensato di dirtelo tramite me.
“Ok” gli rispondo poi indosso una delle mie giacche di pelle nera, prendo la borsa, saluto i due innamorati e scendo.
Raggiunto il parcheggio, riconosco la macchina di Paulo, la raggiungo e lui scende dal posto del guidatore per venire ad aprirmi la portiera del passeggero.
“E poi mi chiedi perchè ti chiamo princesa” commenta squadrandomi da capo a piedi, io sorrido e salgo in macchina seguita da lui. Dopo un quarto d' ora raggiungiamo il posto da lui scelto ed noto che è uno dei ristoranti più eleganti di Torino.
“Wow” commento scioccata e lui se la ride “Credo di non essere all' altezza, insomma questo posto e bellissimo e...”
“E tu sei perfetta” mi interrompe per poi scendere dalla macchina per aprirmi la portiera ed io scendo.
Una volta entrati nel ristorante subito un cameriere viene verso di noi.
“Ciao Paulo, chi è questa bellissima ragazza?”
“Ciao Filippo, lei è Michelle la nostra nuova fotografa” mi presenta e ci stringiamo la mano.
“Lo so che lavoro fa volevo sapere cos'è per te, visto che questo è il posto dove hai portato solo Anto” gli chiede il suo, a quanto pare, amico riferendosi alla sua ultima storia seria.
“Non cambierai mai, sei sempre il solito curioso, qual' è il nostro tavolo?”
“Il solito, prego seguitemi” risponde Filippo, noi lo seguiamo e ci porta al tavolo più tranquillo della sala.
“Vi auguro una bellissima serata” ci augura lui e se ne va.

“Ehi va tutto bene?” chiedo a Paulo vendendo non sorridente come al solito mentre stiamo bevendo il caffè di fine cena.
“Sì certo, perchè me lo chiedi?” mi l risponde veloce e così capisco che sta mentendo.
“Perchè menti? Dovresti sapere che odio chi mente” gli rispondo con una faccia delusa sperando che si decida a dirmi le cose come stanno.
“Scusami... è solo che ho molti pensieri per la testa e non volevo rovinarti la serata” si scusa lui ed io gli prendo la mano sotto il tavolo e sorrido.
“Sono qui per ascoltarti, come tu hai fatto me tre giorni fa” lo rassicuro e lui ritorna a sorridere.
“Va bene ne possiamo parlare dopo?”
“Certo” gli rispondo, tolgo la mano dalla sua e ci alziamo per andarcene.
“Allora che pasa?” chiedo quando siamo seduti nella sua macchina.
“Pasa che sono preoccupato perchè nell' ultimo periodo, come immagino che saprai, ho avuto molti infortuni e questo mi hanno impedito di giocare praticamente tutta la scorsa stagione e molte partite con la nazionale. Per questo motivo in questo periodo ho la constante paura che il mister mi faccia giocare il meno possibile, che
la società voglia vendermi al miglior offerente e che non verrò convocato per le prossime partite della nazionale. E purtroppo oggi il mio timore oggi è diventato realtà: Jorge mi ha chiamato e mi ha riferito che Scaloni non mi vuole per le qualificazioni e che da quest'estate sarò sul mercato in uscita bianconero... e io non voglio. Non voglio andarmene da Torino, io amo la Juve e i miei compagni sono per me una seconda famiglia. Una volta potevo parlare di questo con Gonzalo e Gigi che per me erano come un fratello maggiore e...un padre, ma sono andati via. Sì c'è Fede e abbiamo già legato molto ma non ho con lui lo stesso legame che avevo con il Pipa, forse perchè siamo argentini. E poi voglio andare ai mondiali e vincerli. Tutti mi credono il successore di Leo ed io sono felice di essere paragonato ad uno dei due numeri uno al mondo e voglio dimostrare di esserne all' altezza. Ma...poi mi rendo conto che sono uno schifo e che non valgo nulla, altrimenti non verrei venduto, sarei stato chiamato da Scaloni e avrei già portato la Champions alla Juve e invece proprio quando servo non ci sono. Contro il Real Madrid mi sono fatto espellere come un idiota e poi contro il Lione e il Porto mi sono infortunato e molti hanno addossato a me la colpa della nostra sconfitta, io per primo. Ecco quello è passato nella mia testa in questo periodo.” conclude ed io lo abbraccio fregandomene della possibilità di
essere vista o fotografata da qualcuno.
“Tu non sei inutile sei incredibile, cadere alle volte è normale ed solo uno delle tante difficoltà per essere il migliore, che credi che Messi o Ronnie non ci siano passati? O Maradona o Ronaldinho? Anche il credersi la causa della sconfitta è una cosa che tutti loro avranno pensato piu di una volta, la cosa importante però alla fine è dimostrare di essere più forti, andare avanti e dimostrare di essere i migliori. Infodo non è questo il significato della tua mask: andare avanti? Ecco questo concetto va applicato non solo ad un gol cruciale sbagliato ma a tutto. Tutti i grandi ci sono passati e ci passano ancora, essere tali vuol dire dover superare prove su prove, ma questo il vero te stesso la sa benissimo. Adesso sei amareggiato per quello che ti sta capitando ma hai ancora il tempo di dimostrare di essere il migliore e vedrai che capiranno ancora più che meraviglioso giocatore tu sia.” gli dico piano e lui mi stringe ancora di più e poi si stacca per guardarmi negli occhi.
“Sei meravigliosa”
“Anche tu e lo sai”
Paulo non dice niente, mi sorride, il suo sguardo cade sulle mie labbra, credo che voglia baciarmi ma poi si gira, accende la macchina e mi riporta a casa.
“Allora questa serata ti è piaciuta?” mi chiede una volta arrivati nel parcheggio dove l' ho raggiunto.
“E' stata bellissima”
“Non direi ho fatto il bambino piagnucolone”
“Non è vero, sei solo un essere umano e come tale hai i tuoi momenti di debolezza ed hai bisogno di qualcuno con cui parlare, ed io sono stata felice di esserlo stata per te”
“Sei una ragazza unica, beato il tuo ragazzo” commenta ed io me la rido.
“Sono single, chi vuoi che se la calcoli una come me?”
“Ne conosco molti”
“Certo, adesso devo andare, domani hai la partita con il Verona. Mi raccomando Joya voglio che brilli come solo tu sai fare”
“Spero di poter esaudire il suo desiderio mi princesa”
“Ne sono sicura” gli rispondo e scendo dalla sua macchina per entrare nel palazzo del mio appartamento.

LISTEN TO YOUR HEART || PAULO DYBALADove le storie prendono vita. Scoprilo ora