15 NOVEMBRE
Apro gli occhi, mi metto a sedere, mi stiracchio e giro lo sguardo verso l'altro lato del letto: Paulo dorme sorridente.
Vorrei accarezzargli la guancia o dargli un bacio ma lo sveglierei quindi mi alzo piano e scendo a preparare la colazione.
Mentre sto aspettando il caffè penso a come le cose in pochissimo tempo siano cambiate: dall'aver solo immaginato di incontrarlo sono passata a starci insieme; prima avevo un lavoro, che mi piaceva, ma con uno stronzo come capo e ora invece faccio ciò che mi piace di più al mondo per la mia squadra del cuore.
La moka fa il suo gorgoglio per dirmi che il caffè è pronto e così mi risveglia dal mio viaggio nel tempo.
Salgo le scale, apro la porta di camera, appoggio il vassoio sul comodino dalla parte del letto di Paulo poi mi distendo di nuovo sul letto e mi avvicino al mio ragazzo. Gli accarezzo la guancia con cui non è appoggiato al cuscino e gli do un bacio a stampo. Quando mi stacco sul suo viso si forma un sorriso bellissimo mostrando i suoi denti perfettamente bianchi e poi alza le palpebre così che io possa ammirare i suoi bellissimi occhi color giada.
"Buongiorno e buon compleanno mi niño" lo saluto, lui non dice nulla e in un secondo mi prende per i fianchi e mi mette sopra di lui. Mentre ci guardiamo lui sposta le mani sulla mia nuca e poi mi spinge per farmi abbassare le testa così da far in modo che le nostre labbra si uniscano.
"Grasias mi princesa"
"Bene ora mettiti a sedere" gli ordino e lui fa il suo sorrisetto da schiaffi.
"Vuoi farlo di prima mattina?" mi chiede ed io gli do un leggero schiaffo sul petto.
"Pervertito muoviti altrimenti la colazione si raffredda" gli rispondo, mi sposto da sopra di lui, scendo dal letto e, quando prendo in mano il vassoio, lui si mette subito a sedere con la schiena appoggiata alla testiera.
"Mi amor non dovevi" dice quando guarda il vassoio che gli ho appoggiato sulle gambe.
"L'ho fatto molto volentieri... inoltre così posso farmi perdonare due cose" gli confesso e lui mi guarda strano.
"Non ti ho preso un regalo e oggi devo fare il trasloco" gli spiego e lui ride.
"Michelle tu il regalo me lo hai fatto due settimane fa quando hai accettato di stare con me perché io solo questo voglio da te: il tuo amore. E poi per il trasloco ti ho già detto che sono felice perché così festeggeremo due cose in una" mi spiega posando una mano sulla mia ed io mi sporgo per baciarlo.
"Dai adesso mangia che altrimenti si raffreda tutto"
"Agli ordini" risponde facendo il saluto militare e mentre fa colazione io lo guardo....
"Te amo mi princesa" mi dice quando riposa il vassoio sul comodino.
"Moi aussi mon petit"
"Mi ero dimenticato di come tu sia ancora più bella quando parli in francese anche se non ci capisco quasi nulla"
"Lo stesso vale per te mio caro argentino"
"Ecco a proposito... oggi sicuramente la mia famiglia mi chiamerà ed io... vorrei presentarti" mi propone fissando lo sguardo nel mio e capisco che è teso a causa della mia risposta.
"È un' idea meravigliosa" gli rispondo commossa, lo abbraccio forte e inizio a piangere.
"Ehi niña perché piangi?" chiede asciugandomi con i pollici le guance.
"Sono solo un po' emozionata e preoccupata: ho paura di fare brutta figura o di non piacere" gli spego, lui mi rivolge uno sguardo dolce e comprensivo e poi mi bacia.
"Ti adoreranno" mi risponde sicuro ed io ritrovo il sorriso.
"Bene che ne dici se andiamo a fare questo trasloco" chiede alzandosi dal letto tutto contento come un bambino ed io rido.
"Direi che è un'ottima idea" gli rispondo, mi alzo e apro l'armadio che sarà solo mio dove ho già portato alcuni vestiti. Tiro fuori una tuta, un paio di all star, indosso tutto e poi mi lego i capelli in una coda alta.
" Sabes que esos pantalones te quedan muy bien"
"E tu lo sai che sei un pervertito" gli rispondo e lui mi guarda confuso. "Che c'è? Ho solo intuito quello che hai detto"
"Ma pure intelligente devi essere?"
"Ovvio" gli rispondo in modo vanitoso e usciamo da camera sua.
Dopo 15 minuti di macchina arriviamo al condominio, saliamo le scale ed entriamo nella mia vecchia casa.
"Bene adesso vieni che dobbiamo finire le scatole e poi caricarle in macchina" gli ordino mentre vado verso la porta di quella che era camera mia e lui mi segue.
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LISTEN TO YOUR HEART || PAULO DYBALA
FanfictionTra una juventina e la Joya tutto comincerà in fretta. Il loro legame sarà come il leggendario filo rosso giapponese? Tutto dipenderà dal se sapranno ascoltare il loro cuore.