Capitolo 2

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VENERDÌ SERA

Panico, ecco la parola perfetta per descrivere il mio stato d' animo in questo momento: tra 2 ore arriverà Paulo Dybala ed io non ho la più pallida idea di cosa mettermi.
Mentre sto rovistando nel mio armadio per trovare dei vestiti tra i quali scegliere l' outfit adatto qualcuno suona al campanello, vado a vedere chi è e vedo che è Jasmine.
“Ma tu quando ti ricorderai di portarti dietro le chiavi?” le chiedo alzando gli occhi al cielo scocciata mentre le apro la porta.
“Sei per caso agitata?”mi chiede ironica per prendermi in giro mentre entra, io la ignoro e torno in camera.
“Non capisco perchè ti agiti così tanto è solo una cena con un ragazzo qualsiasi”
“Forse perchè lui non è un ragazzo qualsiasi e perchè la sottoscritta non l'ha mai incontrato dal vivo malgrado viva da 5 anni nella sua città” le rispondo sbracciando a destra e manca.
“E' questo il problema: tu stai andando in panico perchè lo vedi come il tuo calciatore preferito in assoluto, se tu lo vedessi invece come un ragazzo qualsiasi che ti ha chiesto di uscire come se foste amici vedresti che non saresti più impanicata”
“Vorrei vedere se al mio posto ci fossi tu e al suo posto ci fosse Chicco quanto saresti così calma. E ora che mi metto?Vestito o no?”
“Immagina: un tuo amico con cui esci da qualche tempo decide di invitarti in questo bellissimo posto, come ti vedresti meglio?” dice lei aiutandomi, io chiudo gli occhi per immaginarmi la scena ma il risultato è lo stesso.
“Non lo so” dico riaprendoli sconsolata.
“E allora fai così metti sul letto ciò che ritieni che sia adatto e poi decidi cosa mettere.”
“Ok, secondo te il bianconero è troppo scontato?”
“Tu dici che quel' abbinamento di colori ti piace molto e che è utilissimo se si vuol essere eleganti, quindi vedi tu” mi risponde lei e dopo averci pensato un po su, comincio a tirare fuori anche i capi d'abbigliamento neri e bianchi eleganti che ho; dopo qualche minuti trovo i 3 outfit e li indosso uno a uno per decidere quale mettere.
“Questo direi” esclama Jasmine quando indosso l' ultimo ovvero l' outfit con la gonna in blu.
“Bene e adesso i capelli e il trucco” dico dopo essermi cambiata e comincio a pensare a come completare il mio abbigliamento.
Dopo mezz'ora passata a truccarmi il campanello suona, questo non può che essere lui, esco dal bagno e vado verso la porta d' ingresso.
“Ehi” mi chiama la mia migliore amica ed io mi giro verso di lei.
“Buona fortuna e mi raccomando: sii scialla” mi augura facendomi il doppio pollice alzato, le sorrido ed esco. Scendo le scale e vedo una macchina nera davanti al cancello del nostro condominio, me lo apro ed esco. La portiera posteriore della macchina dalla parte del marciapiede si apre ed io sono impiantata al terreno con il cuore che va a mille.
“Buonasera signorina Rossi” mi saluta un uomo vestito in nero talmente alto e robusto da sembrare una di quelle inqietanti guardie del corpo o un buttafuori di una
discoteca come si vedono nei film.
“Ehm buonasera” saluto timida mentre mi avvio verso il cancello.
“Lo so che si immaginava che sarebbe venuto il signor Dybala a prenderla ma per evitare che i giornalisti o qualcun' altro mandasse tutto a monte la società ha ritenuto fosse il caso che venissimo noi a prenderla”
“Scelta più che logica” rispondo una volta uscita dal cancello.
“Ottimo adesso la prego di salire, il signor Dybala la sta già aspettando al ristorante”
“Certo” rispondo sicura cercando di nascondere l' ansia e salgo nella macchina.

“Siamo arrivati signorina, le auguro una bella serata” dice il tizio di prima che è seduto vicino a me dopo quindici minuti.
“Grazie e arrivederci” saluto e scendo dalla macchina che si è fermata davanti al ristorante, una volta chiusa la portiera la macchina fa retromarcia e se ne va lasciandomi lì.
Mi giro per avviarmi dentro il ristorante e mi viene un colpo facendo ridere il ragazzo, di certo non campione in altezza, che mi
ritrovo all' improvviso davanti.
“Ciao scusami se ti ho spaventata”
“Figurati” gli rispondo cercando di restare calma.
“Immagino che ti aspettassi che sarei arrivato io”
“In realtà mi immaginavo che non sarebbe stato così”
“Ma ci speravi” ribatte scherzando e facendomi pure l' occhiolino.
MICHELLE NON SVENIRE.
“Hai capito che tipo che sei” esclamo divertita e 2 secondi dopo ossigeno il cervello e mi accorgo di quello che ho detto.
“Lo prenderò come un complimento, adesso che ne dici se entriamo?”
“Ottima idea” gli rispondo subito, entriamo nel ristorante e andiamo a sederci al nostro tavolo. Jasmine non aveva tutti i torti, devo solo immaginare che sia un mio amico con cui esco spesso e così eviterò di fare figuracce.
“Ok che dici di parlare, così per conoscerci, anche se credo che di me saprai molte cose” propone lui appena se ne va il cameriere con le nostre ordinazioni.
“Ci sta, e poi io conosco Dybala il calciatore non Paulo il ragazzo di 28 anni argentino che vive a Torino a 7 anni” gli rispondo e noto subito di averlo sorpreso, spero in bene.
“Beh almeno tu qualcosa sai di me io non so nulla quindi comincio io: il tuo nome è francese, come mai?”
“Perchè mia madre è di Parigi e voleva che io avessi un nome francese dal momento che mio fratello ne ha uno italiano”
“Ah, io pensavo fosse stato scelto da tuo padre: sai, magari è juventino e voleva darti il nome, in versione femminile, di Platini”
“No decisamente non è quella la ragione, la mia famiglia è interista sfegata...tranne me” gli rispondo e mi rattristo.
“Ehi che c'è?”
“Diciamo che io ti invidio, tu con la tua famiglia hai un rapporto meraviglioso, io invece non vado più d'accordo con loro da quando 5 anni fa sono partita da Milano per venire qui a Torino”
“Oh mi dispiace”
“Figurati ormai ci ho fatto l'abitudine e poi ho la mia migliore amica che è anche la mia coinquilina ed è come praticamente una sorella”
“Come si chiama?”
“Jasmine e per fortuna è juventina"
"Bene e sono l'idolo anche suo?" chiede orgoglioso ed io me la rido.
"Mi dispiace per il tuo egocentrismo ma il suo preferito è Chicco”
“Una buona scelta pure la sua sicuramente, ma tu hai decisamente più gusto” si vanta lui passando una mano come al solito nel suo ciuffo che rimane perfetto come se fosse fissato con la lacca.
“Come sei vanitoso, ma ora devi rispondere ad una domanda che mi faccio da quando ti conosco”
“Ok” risponde con una faccia strana.
“Ci metti la lacca sui capelli oltre a gel?” gli domando e lui se la ride.
“No perchè?”
“Perchè quel ciuffo ti sta sempre perfettamente apposto”
“Forse perchè io sono perfetto” ribatte passandosi appositamente la mano sul ciuffo come fa sempre.
“Ehi Dybala abbassa la cresta, non sei decisamente al livello di
Hero Fiennes Tiffin”
“Il modello che ha fatto i film di After?”
“Sì come lo conosci?”
“Ne ho sentito parlare, ti piacciono quei film?”
“Sì ma i libri sono decisamente più belli perchè solo da lì puoi capire quanto sia bellissima quella storia e quanto siano complicate le personalità di Hardin e Tessa”
“Mi pare di capire che ti piaccia molto quella saga, e cosa ti piace maggiormente?”
“La storia di Hardin e Tessa che viene ostacolata prima di tutto dai loro due caratteri opposti e che poi invece sono in grado di superare tutto e di trovare la felicità. Leggere la stessa storia sotto punti di vista diversi è utilissimo per capire i personaggi: in un primo momento quando succede qualcosa che non ti va tu pensi una cosa ma poi quando leggi il loro passato capisci il come li ha cambiati capisci perchè si comportino così.”
“Wow, si vede che ti piace”
“Davvero?”
“Certo, quando un persona parla di qualcosa che le piace davvero potresti passare ore ad ascoltarla”
“E tu mi ascolteresti?” gli chiedo di getto con un coraggio che non so da dove sia uscito e lui sta per rispondermi ma si ferma perchè arriva il cameriere con la cena.
“Ora mangiamo e poi cominci a chiedere tu, non che mi annoi ad ascoltarti, anzi” dice per rispondere indirettamente alla mia domanda e dentro di me stanno esplodendo fuochi d' artificio, temevo si stesse annoiando; dopo mezz'ora finiamo la cena e ricominciamo a parlare di noi.
“Quindi sei a Torino per cosa?” chiede dopo che ho fatto io un po di domande a lui.
“Per diventare fotografa”
“Forte, immagino che avrai un intero album solo su di noi”
“No” rispondo e poi mi metto a ridere.
“Come no?” chiede stupito e me viene maggiormente da ridere.
“Ne ho uno per la squadra e uno per il mio numero uno” gli rispondo facendogli l'occhiolino per poi ridere insieme a lui.
“Wow complimenti stavolta mi hai fregato tu” esclama una volta che si è ripreso.
“Adesso scusami ma vado in bagno e dopo andiamo” annuncia alzandosi.
“Ok” gli rispondo, lui se ne va in bagno ed io ci rimango male all' idea che la mia serata con lui sia già finita.
“Bene andiamo” annuncia lui una volta tornato al nostro tavolo, io mi alzo e usciamo dal ristorante dove c'è già la macchina a cui è appoggiato il tipo di prima.
“Beh è stata una bellissima serata, grazie” dico io per salutarlo.
“Aspetta vuoi già andare via?” mi chiede ed io lo guardo sorpresa.
“Se vuoi posso accompagnarti a casa, ti ho detto che mi piace parlare con te"
“Per me non c'è nessun problema” rispondo cercando di non far capire la gioia immensa che sto provando in questo momento.
“Perfetto” risponde e va verso l' omone, gli parla e il tipo ritorna in macchina.
“Che ne dici se ci facciamo un selfie?” chiede lui ed lo guardo strana.
“Perchè mi guardi male? Potete chiedere solo voi i selfie?”
“No è solo che non mi sarei mai aspettata che me lo avresti chiesto
tu”
“L' ho fatto perchè so che tu non me lo avresti chiesto”
“Mi credi così timida?”
“No ho solo capito che tu non volevi che io pensassi che tu fossi una che si vanta.” mi risponde ed io ci rimango secca.
“Sorpresa che ti abbia capita al volo?”
Ma che fa?! Mi legge nel pensiero?!
“No sono sorpresa dal tuo italiano, sei bravissimo”
“Ehi sono qui da 7 anni più o meno”
“Ci sono italiani che lo parlano da sempre e che non sono così bravi”
“Lo so sono il Top in tutto quello che faccio” dice con fare teatrale ed io me la rido mentre tiro fuori il telefono.
“Pronto?”
“Certo, quante ne vuoi?”
“Io dico 3: bella, divertente e naturalmente la DybalaMask”
“Ok ci sta” risponde entusiasta e scattiamo le foto.
“Bene andiamo” dice Paulo in seguito ed andiamo alla sua JEEP, saliamo, partiamo e, mentre andiamo verso casa mia, continuiamo a parlare.
“Grazie del passaggio”
“Figurati, comunque che ne pensi se ci rivedessimo?” mi chiede con nonchalance ed io invece per poco mi strozzo con la salica.
“Sarebbe perfetto” esclamo troppo entusiasta, Paulo lo nota e sorride.
“E allora ti do il mio numero”
“Ma non dovresti"
“Lo so ma so che di te mi posso fidare”
“Ok” gli rispondo, tiro fuori il telefono, lui mi dice il suo numero
ed io lo scrivo.
“Come mi salvi?”
“Stavo pensando “Nanetto””
“Ha parlato la torre guarda” risponde sarcastico ed io rido.
“Ok che ne dici di “Neño”?”
“Ma vuol dire sempre piccolo?”
“Sì ma in spagnolo, o preferisci “Cimice”?”
“Perchè dovresti chiamarmi così?” scioccato e divertito allo stesso tempo.
“Perchè sei della stessa nazionalità della Pulce?” risponde retorica
riferendomi a Leo Messi.
“Giusto, ok meglio se scegli neño” mi risponde ed io lo scrivo.
“Bene e adesso ti do un regalo” annuncia e prende da dietro il suo sedile un sacchetto, me lo passa e dentro ci trovo una sua maglia con la
numero 10 di quest'anno con tanto di autografo.
“E' meravigliosa” esclamo commossa e lo abbraccio forte.
“Figurati, ascolta adesso appena hai tempo mi manderesti 5 foto nostre, voglio vedere il tuo talento e poi così mi salvo il tuo numero.
“Ok, a domenica” lo saluto e scendo dalla sua macchina. Ci salutiamo con la mano e poi, mentre ritorno a casa sento la sua macchina partire e andare via.

LISTEN TO YOUR HEART || PAULO DYBALADove le storie prendono vita. Scoprilo ora