Capitolo 3

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Era passata un'altra settimana e ti stavi abituando al tuo programma di lavoro. Da allora avevi iniziato a prendere la macchina di Namjoon e lui non ti aveva detto niente. In effetti, era stato così impegnato a scuola e a casa che non parlavate neanche più tra di voi. Anche a cena, dove avreste dovuto cenare insieme, lui portava il cibo nel suo studio dove lavorava fino a tarda notte e lo consumava lì. A volte dormiva nel suo studio. Tu allora avevi deciso di tornare nella tua stanza a dormire, poiché non sopportavi il profumo di lui intorno a te, in quel momento stavi combattendo con la voglia di stargli accanto.

Certo ci avevi provato. Avevi provato a tenergli la mano in macchina, unirti a lui in studio o ad abbracciarlo. Ci provavi ad ogni possibilità, ma lui ti scansava sempre. A quel punto pensavi che ti stesse tradendo, ma i ragazzi ti avevano rassicurato che non era come la pensavi. Era sempre a scuola o a casa. Il che non avrebbe mai avuto la possibilità di vedersi con qualcun'altra. La cosa ti aveva sollevata, ma comunque, era difficile stargli vicino fino a quel momento.

Arrivata a quella sera ne avevi abbastanza, avevi bisogno di parlargli. Lui era andato a scuola e poi era tornato a casa, ti era passato accanto in soggiorno e poi si era diretto dritto verso la doccia. Nell'aspettare che uscisse giocherellasti con le tue dita, era snervante la situazione. Non volevi che tutto quello diventasse un grande malinteso. La doccia presto si spense e Namjoon si diresse verso la sua stanza. Tu perciò lo seguisti tranquillamente. La porta era leggermente aperta e lo vedesti al telefono. la sua voce era appena udibile.

"Hyung, devo restare fuori dall'appartamento finché non avrò finito con questo progetto." Disse lui. Molto probabilmente stava parlando con Seokjin. Ti sorprese la sua decisione. Avrebbe potuto lavorare li, nel suo studio. "So che il mio studio è qui, ma c'è lei." Ti congelasti, probabilmente stava parlando di te. "Hyung è ovvio che la amo. Ma la BigHit mi ha chiesto di fare qualcosa per loro entro la fine della settimana e non posso permettermi distrazioni. T/N è davvero appiccicosa."

Il tuo cuore si fermò. Non era vero, dicesti a te stessa. Gli avevi dato tanto spazio e supporto. O forse non era abbastanza. Forse eri troppo bisognosa per lui, e lui si era infastidito, così infastidito che non poteva più stare nel suo stesso appartamento con te. Apristi la porta, lui si girò velocemente e riattaccò al cellulare. Non sembrava scioccato, solo stanco. "Scusa, avrei dovuto dirtelo prima." Disse lui.

"Non ho parlato con te da quando è iniziato il semestre. Ci vediamo raramente, raramente ci tocchiamo e hai l'audacia di dire che sono troppo appiccicosa e bisognosa?"

"T/N."

"Mi sei mancato così tanto. Eri qui ma la tua testa era sempre da qualche altra parte. Avrei dovuto arrabbiarmi con te per aver dimenticato di portarmi al mio primo giorno di lavoro, ma non l'ho fatto perché sapevo che eri stressato e stanco. Ho avuto pazienza con te perché sei il mio ragazzo e devo capirti." A quel punto le tue lacrime scesero come una cascata.

"Mi dispiace ma non ho tempo per te in questo momento."

"Stai andando da loro?" Chiesi tu, lui annuì con la testa.

"Adesso preparo alcune mie cose e me ne vado."

"Perché non puoi restare? Non ti darò fastidio, lo prometto. Ti darò tutto lo spazio di cui hai bisogno, ma per favore non andartene." Lo implorasti tu.

"Vedi, è di questo di cui sto parlando. Anche se non mi dai fastidio, non riesco a concentrarmi sapendo che sei in questa casa, ad aspettarmi per mangiare con te, ad aspettarmi che ti baci, che dorma con te. Non posso gestire tutte queste cose in questo momento."

"Non puoi gestire me in questo momento o questa relazione?" Chiesi tu.

Namjoon sospirò. "Penso che ci siamo precipitati troppo velocemente in questa relazione quando non sapevamo nulla l'uno dell'altro. È stato un errore."

"Ci stai chiamando un errore?" Chiesi tu, con voce alta e incrinata.

"Devo andare." Disse lui, spostandosi verso l'armadio per fare le valigie. Tu ti avvicinasti per fermarlo.

"No, ne parleremo, stasera." Lui smise di muoversi e ti guardò.

"Penso che dovremmo rompere." Disse lui a bassa voce, e la cosa ti continuò a risuonare nelle orecchie per minuti. Non gli chiedesti nemmeno di ripetere, era troppo doloroso sentirlo di nuovo.

"Perché?" Chiesi tu.

"Ero così spaventato al pensiero di perderti del tutto che ti ho chiesto di trasferirti qui subito. Questo è solo un brutto momento per me, per favore capiscimi." Disse lui.

"Non credo che ci sarà mai un buon momento per te. Namjoon, non hai ancora avuto il posto di quel lavoro e ti stai già rinchiudendo nel tuo studio. Cosa succederà dopo che avrai ottenuto il lavoro? Ci sarà ancora posto per me?"

"I-io....non lo so." Rispose lui. Almeno era stato onesto, ti eri detta. Le lacrime però non si erano fermate, erano solo peggiorate. Non volevi perderlo, ma non volevi neanche intrappolarlo allo stesso tempo.

"Bene. Ci abbiamo provato, e credo che non dovremmo andare avanti." Cominciasti ad incamminarti verso la porta d'uscita della sua stanza. "Non preoccuparti di andartene. Andrò da Yuqi stasera e la mia roba sarà sparita da questo posto entro la fine della giornata di domani." Namjoon avrebbe tanto voluto inseguirti per fermarti, ma ti lasciò andare. Era stato un errore di cui si sarebbe pentito per sempre.

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ʟᴏᴠᴇ ɪs ɴᴏᴛ ᴏᴠᴇʀ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora