Lo sguardo di Woo Joo ti trapassò. In una delle sue mani trasportava un sacchetto di cibo e l'altra era stretta in un pugno. Istintivamente, ti portasti e mani al petto, forse per proteggerti. Non volevi che che quella serata andasse a finire con le solite botte, e i soliti lividi.
"I-"
"Torna nell'appartamento." Disse Woo Joo, con un sorriso stampato in faccia. Quel sorriso innocente che ti faceva credere che niente poteva andare storto, che non ti avrebbe mai messo un dito addosso. Il sorriso che aveva offuscato il giudizio di Yuqi quando te lo aveva presentato. Adesso stava sorridendo in modo che Namjoon non potesse sospettare nulla. Sfortunatamente per lui, Namjoon aveva un QI di 148 e non aveva perso d'occhio nessuna delle bandierine rosse che avevano segnalato anche tutti gli altri suoi amici.
Tu obbedisti al suo ordine e cominciasti ad incamminarti verso il vostro appartamento. Namjoon voleva parlare, per impedirti di andare. Ma sapeva che avrebbe solo peggiorato la situazione per te e non era qualcosa che voleva. "Mi stava solo aiutando a disfare alcune cose." Disse lui. Tu eri già rientrata nell'appartamento. Woo Joo si avvicinò alla porta, sorrise, annuì e poi chiuse la porta. Il cuore di Namjoon cercava di uscire dal suo stesso petto sembrava che stesse addirittura per esplodere. Sapeva che saresti stata punita, ma non poteva chiamare la polizia sapendo che non avresti mai detto niente di ciò che ti stava succedendo. In quel momento si chiese cosa fosse andato storto. Cosa era successo alla ragazza forte e sicura di sé che una volta conosceva. Conosceva la risposta. Lui ti aveva rovinata. E il suo cuore soffriva mentre ti guardava soffrire.
Non appena Woo Joo chiuse la porta, tu corresti alla porta della camera da letto e la chiudesti a chiave. Dall'altra parte della porta potevi sentirlo ridere, era un suono orrendo che ti perseguitava persino nei sogni. "Non puoi nasconderti da me, gattina." Disse dietro la porta. Chiudere la serratura era stato inutile, perchè con lui teneva un paio di chiavi un più di tutte le porte. Perciò aprì la porta, con la cintura già slacciata. Tu ti rannicchiasti in un angolino, troppo terrorizzata per muoverti. "Vieni qui." Disse lui con voce normale. "Non farmelo ripetere di nuovo, T/N."
Lentamente, ti trascinasti verso di lui e ti posizionasti. Lui tirò fuori del tutto la sua cintura e te la tirò sulle braccia e sulle gambe. Non potevi nemmeno gridare perchè se lo avessi fatto lui avrebbe fatto ancor peggio di quanto lo era già. "Dimmi, cosa stavi facendo con lui." Chiese Woo Joo.
"Lo stavo solo aiutando a rimettere apposto le sue cose, lo giuro." Un'altra frustrata.
"Ti avevo detto di non vederlo mai più, non è così?"
"Mi dispiace. Non sapevo che si stesse trasferendo qui, stavo solo cercando di essere gentile con il nuovo vicino." Rispondesti tu, con la disperazione nella voce.
"Volevi essere gentile? O volevi rientrare di nuovo nei suoi pantaloni, troia?" La cintura scese più forte, tant'è che quasi ti mise KO. In quel momento ti accasciasti a terra, senza fiato. Woo Joo si alzò da sopra di te e rise. "Sei patetica, non ti vorrà mai. Non ti amava nemmeno." Poi si chinò e ti toccò una guancia. "Ma io ti amo, sono l'unico che ti ama veramente. Capito?"
"Si."
"Bene, ora vai a lavarti. Preparo la cena." E così se ne andò. Non ti muovesti dal pavimento per diversi minuti, non a causa del dolore, il tuo corpo era insensibile da qualche tempo. Il dolore fisico non significava più nulla per te. Sotto la doccia, rimanesti ferma sotto il getto dell'acqua che ti colpiva sui lividi, almeno quella volta non avevano sanguinato. Poi ti mettesti un unguento per farli guarire più velocemente, ma era solo un pio desiderio. I lividi erano sparsi su tutte le braccia e le gambe, il che rendeva difficili nasconderli. A scuola c'era un protocollo in atto. Gli studenti per quest'ultimo stavano sempre più attenti, perchè spesso si ritrovavano anche loro con lividi dappertutto. Tu eri solita dire che facevi ginnastica e che i lividi erano causati da molte cadute. Sembrava stupida come scusa per coprire il tutto. Ma alla fine i lividi divenne per loro un simbolo di forza.
Quando entrasti in cucina, la cena era pronta. Woo Joo indossava il grembiule che gli aveva fatto per Natale, sembrava quasi normale, quasi un gesto affettuoso. Ti aiutò a metterti a sedere sulla sedia e a mettere il cibo nella ciotola poichè sapeva che non eri poi tanto in grado di muoverti dopo le frustrate. Era premuroso da parte sua. Aveva fatto della zuppa e del bulgogi. Tu mangiasti tutto mentre lui ti raccontava del suo giorno di lavoro. Ti divertivi abbastanza ad ascoltarlo, perchè in quei momento potevi fingere che tutto quello fosse la normalità che circondava sempre quell'appartamento.
"Sono quasi vicino alla mia promozione di lavoro." Disse lui. Sembrava eccitato poichè quello era il lavoro dei suoi sogni, voleva arrivare ad essere un buon leader per la sua squadra. Diceva sempre che sarebbe stato un buon leader, era molto persuasivo il che non potevi discutere su questo.
"Sono così felice." Dicesti tu.
"Si, e dopo che avrò ottenuto la promozione, penso che sarebbe un buon momento per sposarci." Ti soffocasti con la zuppa, lui ti guardò incuriosito mentre tossivi.
"Sposarci?" Chiedesti tu.
"Si, voglio sposarti. Tu non vuoi?"
"I-Io..."
"Non hai altre opzioni. Sarò la tua famiglia, la tua unica famiglia, non vuoi?"
Tu annuisti. Stare con lui, anche se era una situazione agitata, era stabile. Non potevi immaginare di attraversare di nuovo un'altra rottura e ricominciare dal punto di partenza. Ci era voluta troppa forza la prima volta e il tuo cuore di sicuro non avrebbe sopportato ulteriori danni.
"Bene. Inoltre, non hai più bisogno di guidare da sola per andare a lavoro. Ti porto la mattina io e ti verrò a prendere la sera."
"Non devi, incasini i tuoi programmi."
"Sta zitta." Disse facendoti chiudere la bocca. "Non lo dirò di nuovo. In questo modo saprò dove sei 24 ore su 24 e sette giorni su sette." Ti offristi di pulire i piatti mentre Woo Joo si faceva una doccia. Mentre lavavi i piatti, notasti un coltello. Non avevi mai avuto pensieri simili primai di allora, e la cosa sembrava così allettante. La punta e l'arpa avrebbero messo fine a tutte quelle cose in quello stesso momento. Il coltello però cadde a terra e ti riportò alla realtà. No, non lo avresti fatto. La vita sarebbe migliorata. Dovevi solo sopravvivere.
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ʟᴏᴠᴇ ɪs ɴᴏᴛ ᴏᴠᴇʀ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]
Fanfiction[COMPLETATA] - [SEQUEL DI WASTE IT ON ME - KIM NAMJOON] Nota dell'autore: Non dirò molto. Leggete per scoprire come continua la storia! Dirò solo una cosa, ci sarà della violenza. Quindi leggete a proprio rischio. Autore/trice: Mono_l1sa Traduzione...