Capitolo 13

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Prima di aprire gli occhi eri sicura di essere morta. Dopo che ti aveva picchiata, Woo Joo ti aveva pugnalata e ora dovevi essere morta. Ma il dolore sembrava fin troppo reale. Pensavi che quando saresti morta non avresti provato niente. Invece, sentivi le tue costole screpolate e altre parti del corpo doloranti dalle contusioni. Qualcosa ti aveva detto di svegliarti, così lo avevi fatto. La prima cosa che avevi visto era il soffitto di piastrelle bianche. Poi avevi sentito la macchina a cui eri attaccata. Successivamente, una delle tue mani era come bloccata da qualcosa. Quando la guardasti, vedesti che una persona era attaccata ad essa.

Sorridesti mentre allontanavi la tua mano, ma non prima di avergli accarezzato la testa. Quindi quello doveva essere il paradiso, pensasti. Il pavimento era freddo quando i tuoi piedi lo toccarono. In uno degli armadietti vi erano delle pantofole, ma la tua meta non era verso di esse. Ad ogni movimento il tuo corpo gridava di fermarti. Ma tu non lo facesti. Dopo aver drappeggiato la tua coperta su Namjoon, andasti alla finestra e ti fermasti di fronte ad essa, godendoti l'alba. Per qualche ragione, ti sentivi incredibilmente libera. E con ciò anche la felicità era finalmente arrivata. Eri così felice che fossi stata in grado di dire a Woo Joo cosa provassi esattamente. Quella parte prima di finire lì era stata liberatoria.

Poi sentisti Namjoon svegliarsi. Non era stato difficile sentirlo, era solito fare molto rumore. La sua testa guardò da una parte all'altra mentre il panico si impossessava di lui. E così cominciò a respirare affannosamente.

"No, tesoro, dove sei andata?" Chiese con calma poi lui. "Se n'è andata senza dirmi niente?" Si sedette nuovamente sulla sedia e si tenne la testa mentre piangeva.

"Pabo." Dicesti tu. Namjoon alzò di scatto la testa e poi si voltò, eri proprio di fronte a lui. Lui pianse più forte e ti abbracciò dolcemente per la vita. Anche se non era giusto, avevi sentito la sua voglia di abbracciarti.

"P-pensavo mi avessi l-lasciato." Disse lui tra un singhiozzo e un altro.

"Non ho nemmeno un paio di vestiti. È ovvio che non possa andarmene da qui." Scherzasti tu. Mentre ridevi, la tua costola ti fece male, quindi fermasti immediatamente la risata.

"Stenditi," Disse Namjoon. "Non avresti dovuto nemmeno alzarti."

"Okay." E così facesti come ti disse lui, ed era la prima volta che ti sentivi bene. La sua voce era gentile, non c'era alcun accenno di malizia o violenza. Gli importava solo della tua salute. Ti rimboccò persino le coperte con cura.

"Vado a chiamare i dottori." Disse lui. Ma tu lo fermasti toccandogli il braccio.

"Non ancora. Voglio godermi questo momento prima che mi bombardino di domande su domande." Dicesti tu. Lui annuì e si sedette di nuovo. "Puoi dirmi cosa è successo?" Chiedesti tu dopo un po'. "Tu sei qui con me e non...lui, quindi suppongo sia successo qualcosa."

Namjoon esitò. Avevi tutto il diritto di sapere, ma lui non voleva rivivere quel momento di nuovo, però non voleva farti rimanere nel dubbio. "Ho aperto la porta con un calcio e ti ho trovata prima di sensi. Quel bastardo aveva un coltello in mano e stava per pugnalarti. Quindi ho corso più veloce che potevo e l'ho buttato contro il muro. Lo avevi sistemato per bene. Quindi mi sono avvicinato a te e ti ho tenuta tra le braccia fino a che i soccorsi non fossero arrivati. Poi sono arrivati anche i carabinieri e l'hanno preso. Dubito che andrà a processo, non se lo merita."

"Capisco." Dicesti tu piano.

"Amore, perché piangi? Ti fa male qualcosa?" Chiese lui, preoccupato con gli occhi e la voce. Poi afferrò la tua mano e la coprì di baci.

"Sto bene. Sono solo felice. Ero sicura di essere morta. Quando ho aperto gli occhi e ti ho visto ho pensato che fossi in paradiso. Ho fatto così tanti sogni in cui ero con te invece che con lui, ma ogni volta che mi svegliavo ero ancora bloccata in quell'incubo." Lui delicatamente ti accarezzo una guancia.

"T/N, non posso dirti quanto mi dispiace per quella notte. Eri la cosa migliore che mi fosse capitata e sono stato troppo stupido e testardo per accorgermene."

"Shh, non parlarne ora. Me lo dirai un'altra volta, okay?"

"Questo significa che vuoi vedermi di nuovo?"

"Beh, non voglio non vederti. Sono ancora così incredibilmente arrabbiata e ferita a causa tua. Più dei lividi e delle mie stesse ossa rotte. Ci vorrà un po' di tempo, ma voglio rivederti e ricominciare." Dopo aver sentito quelle parole, Namjoon si prese coraggio e ti baciò. In quel momento non potevi muoverti. Lui ti aveva bloccato le guance e aveva approfondito ancor di più il bacio. Alla fine, ricambiasti quel bacio. Sembrava pura felicità e gioia. Era stato il tuo primo bacio, il bacio che ti aveva fatto innamorare sempre di più di lui ogni volta. E a differenza di lui, Woo Joo non ti aveva mai baciata in quel modo. Non sentivi nient'altro che freddezza da parte sua.

Ma con Namjoon, era solo un amore sicuro. Quando si allontanò, le sue lacrime erano scomparse e in sostituzione ci fu un grande sorriso. E senza pensarci due volte tu toccasti una delle sue fossette. La sua pelle era morbida. "Ti amo così dannatamente tanto, T/N."

"M....mi dispiace, io non posso ancora."

"No, lo capisco. Prenditi tutto il tempo che ti serve amore mio. Se me lo permetterai, ti aiuterò a guarire."

"Grazie. Ma sento che la guarigione è qualcosa che dovrei passare da sola. Pensavo di sapere chi fossi. Ma poi ti ho perso e sono stata un disastro per così tanto tempo che non sapevo nemmeno più chi fossi. E tutto questo è successo perché ero in uno stato vulnerabile."

"Mi dispiace." Disse lui.

"Smettila di dirlo, pabo. Voglio riiniziare con te, come ti ho già detto, ma penso di aver bisogno un po di tempo per me stessa. Quando i lividi saranno spariti e le mie ossa saranno guarite, allora sarò pronta. E quando ciò accadrà, mi piacerebbe sapere del tuo tempo all'estero." Dicesti tu. Lui annuì con la testa come un cucciolo.

"Qualsiasi cosa per te, amore mio."

"Aww." Vi giraste entrambi verso la porta notando le teste di Jungkook e Taehung sbucare da essa. Qualcuno gli diede un calo ed entrarono nella stanza. Poi entrò tutto il resto del gruppo. Yuqi fu la prima, dopo loro due, ad entrare e a correre verso te, per inginocchiarsi accanto al tuo letto e abbracciarti dolcemente.

"È stata tutta colpa mia." Lei pianse. "Avrei dovuto fare più ricerche su di lui, avrei dovuto vedere i segnali dall'arme. Sono un'amica orribile."

"Ehi, non dire così. Non potevi saperlo. Non è stata colpa tua. Sei ancora la mia migliore amica, okay?" Lei annuì mentre teneva il broncio, poi fece marcia indietro e diede il permesso a tutti gli altri di salutarti.

"Scusate se ho rovinato il vostro matrimonio, oppa e unnie."

"Zitta cazzo." I tuoi occhi si spalancarono quando le parole uscirono dalla bocca di Jisoo. Di solito era sempre gentile e pacata. "Quello che voglio è che tu stia meglio e rimani in salute e felice, capito? questo è ciò che puoi fare per entrambi."

"Ha ragione. Possiamo avere avere un migliaio di matrimoni, ma di voi ce né uno solo. Quindi non farci preoccupare di nuovo così, okay?" Aggiunse Seokjin. Tu annuisti. Jungkook ti disse che Chaeyoung aveva del lavoro da svolgere e che ti mandava i suoi saluti. Lisa aveva un audizione e non era potuta venire, ma ti avrebbe portato un po' di cibo più tardi. Mentre tutti parlavano, lasciasti che Namjoon ti tenesse la mano per tutto il tempo.

"Quindi, ora cercherai un nuovo posto dove stare?" Chiese Jimin.

"Puoi trasferirti da noi." Suggerì Hoseok. "Abbiamo una camera per gli ospiti." Yoongi tossì e così anche tutti gli altri.

"Non preoccupatevi. Non vorrei intromettermi nello spazio personale di voi ragazzi." Ridesti tu. "Se possibile, penso che mi piacerebbe tornare in quell'appartamento."

"Sei pazza?" Sputò fuori Taehyung. "Quello dovrebbe essere l'ultimo posto in cui dovresti stare."

"Sì, dovresti invece andare a vivere con Hyung." Disse Jungkook.

"No, ne abbiamo discusso prima. Faremo le cose con calma." Namjoon ti guardò e sorrise. Era bellissimo. Tu annuisti.

"So che siete preoccupati. Ma quel posto si riempirà presto di bei ricordi felici. Non voglio scappare da quell'appartamento. Lo userò per rafforzarmi." Era una dichiarazione e una motivazione per te stessa.

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ʟᴏᴠᴇ ɪs ɴᴏᴛ ᴏᴠᴇʀ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora