due

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La testa mi fa ancora male, sento ancora quasi la musica rimbombare nelle mie orecchie.

Devo fare una doccia per svegliarmi e far andare meglio questa giornata, anche se la notizia di ieri mi spiazza ancora oggi.

Dopo 3 anni di relazione mi sono lasciata.

Mi spoglio e mi guardo allo specchio per tagliare il tempo mentre l'acqua si riscalda almeno in po'. Guardandomi però, noto delle macchie rossastre scure: una sul seno destro,  un'altra sull'interno coscia, un'altra ancora un po' più sopra della mia.. beh si quella.

E solo ora ricordo tutto: ho scopato con un tipo, sconosciuto in un privé.

Merda.

Ora si spiegano tutti i dolori.
Entro nella doccia e penso a chi possa essere.
E dove io possa cercarlo. Non chiedetemi per dovrei cercarlo, ma devo e voglio.

Esco dalla doccia e mi vesto mettendomi un maglietta a maniche corta bianca con un pantaloncino corto color militare.

Prendo la borsa ed esco.

Vado nei soliti posti dove vado sempre, per sentirmi meglio, ma sembra che stamattina non facciano poi così tanto effetto.

Mi siedo su una panchina e guardo il nulla come sempre. Afferro nella mia borsa il telefono e vado su Whatsapp, sulla chat del mio ex ragazzo. E la rileggo, forse tre volte o forse anche cinque. Comincio a piangere.

Anche stasera. Sono andata nuovamente in discoteca, con una mia amica e il suo ragazzo.

Mentre loro ballano io bevo e questo faccio.
Bevi come un stronza che si deve rovinare per un ragazzo. Una stronza che non sa perché il suo ragazzo l'ha lasciata.

Sul divanetto mi affloscio e mentre tutto ballano e si diverto, io non posso fare altro che continuare a bere mentre i miei occhi si fanno pesanti fino a farmi completamente addormentare lì su quel divano per lo più scomodo.

Mi risveglio con un forte giramento di testa.
Scopro però che nessuno mi è venuto a prendere e più o meno. Nessuno mi ha portata a casa. Ma bensì in bagno e davanti a me c'è un ragazzo sulla ventina che mi parla come un pazzo: Ti sei drogata, cioè io non quando bevo non riesco a dormire, cazzo! Sei strana.

Apro gli occhi e lo ascolto parlare.

«Non so cosa hai in quella merda di cervello.. aspetta come ti chiamavi? Ah Giulia! Cosa hai un quel cazzo di cervello? Petrolio?»

Mentre continua a parlare o per lo più insultarmi solo perché ho bevuto troppo mi intrometto nella discussione tra lui e lui.

«Ma cosa stai dicendo?» domando non capendo nulla.

«Ti sei svegliata, brutta maniaca! Ma sei impazzita?» Dice.

«Ssei..il ragazzo, di ieri?» dico borbottando.
Fa' cenno di si con la testa.

Mi sfila il tubino viola che ho addosso e slaccia il reggiseno, infine mi prende in braccio.

Si slaccia i pantaloni e abbassa la cerniera.

Lo sento già turgido sotto e capisco che riiscoperemo e ci perderemo di nuovo.

In un gesto secco me lo mette e mi sbatte contro la parete del bagno. Si sentono solo i nostri gemiti e il rumore che fa la mia pelle che va a sbattere contro il muro e del suo cazzo che mi penetra.

«Non vorrei conoscerti solo da ubriaca però»
dice ansimando anche lui.

«E io non vorrei solo essere scopata» dico.

«Mi.. mi, ah, lasci il tuo nume,numero?» dico tra un gemito e l'altro.

Prende una penna, come se se l'ha fosse portata e me lo scrive sul seno destro.

Mette via la penna e mi aiuta a rivestirmi.

«Hai di nuovo qualcuno che ti accompagni a casa?« mi chiede guardandosi attorno.

«Non c'è più la macchina della mia amica, deve essere che la riportata a casa il suo ragazzo»

«Allora vieni con me»

Arriviamo sotto casa sua e so' benissimo che non dovrei ma salgo con lui e mi addormento di fianco sul suo letto morbido.

Mi sveglio con un frastuono di una musica.
E quel tipo di fianco a me, non c'è più.

«Merda» sbotto rendendomi conto che non sarei dovuta salire visto che sono nuda.

Non lo conosco e ci avrò fatto sesso almeno quattro volte. Mi alzo e mi vesto più veloce che posso sperando di non incontrarlo fuori la porta.

Apro la porta scorrevole e lo vedo. E non solo lui. Bensì vedo lui in piedi e una ragazza messa a novanta gradi su un tavolino della cucina.

Mentre gli da dei colpi talmente forti che la ragazza sussulta e non credo solo di piacimento. Mi dirigo verso la porta con le lacrime agli occhi, pensando di aver scopato con uno che sul suo cazzo avrà i batteri di tutte.

E di essermi fatta manipolare.
Terza figura di merda.

Appena apro la porta sento qualcuno tirarmi o capelli.

«Dove cazzo vai?» mi chiede lui.

Mi giro con una smorfia di dolore stampata in viso e lo guardo.

«Lasciami, mi stai facendo male» lo prego con le lacrime agli occhi.

«Ieri sera però essere tenuta così ti piaceva»

«Ero ubriaca, lasciami e va a scopare lei, porca puttana, va' a tenere lei così!»

Detto questo mi lascia andare e va' da lei mentre io esco e vado via finalmente da quella casa.

Sulla strada per tornare a casa piango in maniera intensa per essere stata un'altra volta presa in giro da un ragazzo o per meglio dire un puttaniere vero e proprio.

Vado ad un bar, prima di raggiungere casa e chiedo un bicchiere d'acqua.

Il barista me lo porge immediatamente: è un ragazzo giovane con dei riccioli neri e occhi che vanno sul verde quando incontrano i raggi del sole che entrano dalla finestrina che si trova sulla parete dell'entrata.

«Ecco a lei» lo porge il bicchiere e si appoggia al bancone opposto con il fondoschiena.

«Se posso chiedere.. Tutto bene?»

Nego con la testa.

«Sono stata lasciata l'altro giorno dopo tre anni di relazione e in più in questi ultimi due giorni scopata da uno in discoteca. C'era una ragazza in casa sua stamattina» Concludo il discorso con un sospiro di sollievo per averne parlato.

«Non, non so cosa dire.. Mi dispiace..» dice guardandomi.

«Come ti chiami?» domanda.

«Giulia, tu..lei scusi»

«Diamoci del tu.. comunque Leonardo, piacere» si presenta.

«Tieni» mi porge un biglietto con il numero e poi sottolinea dicendomi come amici.

Lo ringrazio e vado via.

Ho esattamente due numeri a cui chiamare: uno sul seno e un'altro su un post-it.

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