Ci baciamo ancora per molto tempo.
Non è la prima volta che ci baciamo, ma per qualche strano motivo lo sembra.
La sua lingua è calda, mentre le sue mani stringono possessivamente il mio sedere.
Le mie mani lo tengono saldamente sulle spalle, come se avessero paura che lui se ne possa andare, lasciandomi qui, sola.
Con tutto il coraggio che ho sussurro sulle sue labbra: «Proviamoci, ti prego» ho bisogno di fare un tentativo per un presente e futuro noi.
Non dice nulla, ma allo stesso tempo fa un gesto, che velocemente mi riempie il cuore di speranza: mi sorride sulle labbra.
Sento le sue labbra rialzarsi sui lati, e allargarsi per donarmi il suo primo sincero sorriso per me. Con le labbra ancora ad arco, continua a baciarmi, richiedendomi accesso alla mia bocca.
Un bacio e un sorriso sulle mie labbra, un gesto che mi può far risvegliare da ogni incantesimo.
Tranne quello, che proprio lui mi ha fatto.Le sue mani salgono, e arrivano sulle mie guance, che prende dolcemente tra le sue mani, per avvicinarmi ancora di più.
Si stacca e mi prende dal polso e usciamo di fuori, aprendo la porta del bagno.
Vediamo che il locale, si è trasformato in una discoteca e che tutti stanno ballando.
Ci buttiamo in pista, e mentre si muove almeno un po' mi sussurra all'orecchio: «Dì a tutti i tuoi amici, che li faccio fuori se ti parlano ancora» sospira «perché non devi più dire che siamo sconosciuti» dice e mi bacia nuovamente.
Sorrido a quelle parole.
Ci troviamo tutti al Lago di Garda, per festeggiare Leonardo e la sua fidanzata Elena che fanno cinque mesi. Potrebbe essere poco però Elena sognava di venire qui, e Leonardo con il suo buon animo, l'ha portata qui.
E ha portato anche noi. Si, noi. Dopo tanti errori da parte di entrambi, ci abbiamo provato e ci siamo riusciti. Lui è sempre lo stesso: provocatore, senza sentimenti, e malizioso.
Ma con un'aggettivo in più: innamorato.
Sul traghetto, sulle acque del Garda, ci siamo noi quattro, che viviamo quest'esperienza insieme.
«Ti scoperei su questo traghetto» mi sussurra
malizioso Vieri, mentre mette un braccio sulle spalle.Gli do' una gomitata sullo stomaco per averlo detto davanti a loro, che credo che abbiano sentito visto che ridono silenziosamente.
Entriamo nella nostra camera d'albergo.
Mi lavo i denti e metto il pigiama.Mi infilo a letto con Vieri accanto, che mi si avvicina baciandomi. Infila la mano nel pantalone del pigiama, oltrepassando anche le mutandine, iniziando a toccare il clitoride, facendo movimenti circolari e veloci.
Mentre io allargo le gambe leggermente, e lui di lato che compie questa fantastica azione.
Infila 2 dita e mi manda in paradiso, facendomi gemere in modo assurdo.
Sempre nella stessa posizione, si abbassa i pantaloni, facendomi mettere anche a me girata di lato, e me lo infila velocemente.
Inizia a fare avanti e indietro, prendendomi i capelli e tirandoli.
Vengo urlandogli un semplice ma vero: Ti amo.
E lui con un semplice: Anche io.Due parole che pronunciate da noi, nei nostri corpi, non suonano sconosciute.
